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Serie A2 Est – Roseto Sharks
SQUALI E PORTE SCORREVOLI: ARRIVATO JONES, PARTITO CIRIBENI.
Roma, 4 dicembre 2019. Bobby Jones, appena arrivato all’aeroporto di Fiumicino dal Giappone.
[Roseto Sharks]


Salerno, 4 dicembre 2019. Leonardo Ciribeni, appena arrivato a Salerno, saluta Roseto.
[Leonardo Ciribeni]


Coach Germano D’Arcangeli spiega la scelta di Jones al posto di Lattin, le prime dichiarazioni di Bobby Jones, i saluti di Leonardo Ciribeni.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 04 Dicembre 2019 - Ore 16:30

Se Raffaella Carrà prima e Lorella Cuccarini poi erano le più amate dagli italiani per una nota marca di cucine, Germano D’Arcangeli è il più inviso ai rosetani che seguono gli Sharks. Il coach, infatti, che vinca o perda è spessissimo criticato dai tifosi: notoriamente tutti allenatori di basket che non allenano in NBA per mera sfortuna.

Per il tecnico e patron della Stella Azzurra, che con il suo essere schivo non facilita le cose, non deve essere per nulla facile sorbirsi velate critiche in caso di vittoria e insulti in caso di sconfitta, nonostante i playoff dello scorso campionato. Ma tant’è: D’Arcangeli e gran parte dei tifosi non si prendono, anche perché per una piazza calorosa come quella rosetana il coach ideale deve essere anche un po’ paraninfo. L’allenatore va comunque avanti, pur faticando più del dovuto in virtù dell’ostilità diffusa, forte soltanto del risultato del campo che lo scorso torneo ha dato ragione a lui su tutta la linea, anche dopo i tagli di Simonovic e Bushati.

Quest’anno, per la prima volta, c’è invece un movimento in entrata che è quello di Bobby Jones, a sostituzione di Khadeem Lattin che era stato fortemente voluto proprio da D’Arcangeli, il quale spiega: «Probabilmente ho sbagliato persona per il nostro gruppo. Avrebbe dovuto essere il fratello grande dei ragazzi e aiutarli ad avere il tempo di migliorare. In realtà aveva bisogno di tempo anche lui».

Sul perché abbia scelto Bobby Jones, D’Arcangeli risponde: «Abbiamo bisogno di un giocatore eclettico e non rookie, perchè in alcuni momenti della partita, quando un errore conta molto di più nell'economia della gara, spesso non sappiamo a chi dare la palla. Lui è un veterano che può giocare vicino e lontano da canestro e quindi ci restituisce un po’ di imprevedibilità».

Sul sovraffollamento nel ruolo di ala con Jones, Pierich e il rientrante Oliva, il tecnico chiosa: «Qualcosa ci inventeremo, ma non sarà un grande problema. Sono ragazzi intelligenti e possono fare bene anche da esterni o da lunghi veri. Credo anche che per giocare e aiutare la squadra siano disposti a qualsiasi cosa. Avevamo un problema simile lo scorso anno, ma ci siamo sistemati piano piano».

Circa il rimpiazzo nel ruolo di centro, D’Arcangeli conclude: «Giocherà Bayehe, che finora mi sembra stia facendo benissimo, che avrà alle spalle Mabor, Fokou o chiunque si riveli efficace in quello spot».

A proposito di Bobby Jones, ecco le prime dichiarazioni del giocatore, pochi minuti dopo il suo arrivo dal Giappone all’aeroporto di Fiumicino, grazie alla mediazione telefonica del direttore sportivo e general manager Giacomo Rossi.

Bobby, 10 anni fa hai iniziato la tua avventura oltreoceano in Abruzzo, nel 2009 a Teramo. Dopo 10 anni torni in Abruzzo, a Roseto, con quali motivazioni?
«Le mie motivazioni dipendono ogni stagione dal team in cui gioco e da quanto sto bene. Se sono in salute, posso fare del mio meglio per la squadra, i compagni e i tifosi. Arrivato a questo punto della stagione a Roseto, le mie motivazioni posso riassumerle in: vincere, essere competitivo e continuare sempre con gioia a giocare a basket che è ciò che amo fare».

Negli anni sei passato da giocare ala piccola ad ala grande e comunque sempre più vicino a canestro. A Roseto ti si chiederà di essere pericoloso sia vicino sia lontano da canestro. Sei pronto?
«Per me la posizione in campo non conta molto, a dirti il vero, anche perché dipende da come gioca in attacco la squadra e dal sistema di gioco. In alcune squadre i ruoli di “3” e “4” sono considerati più o meno allo stesso modo, dipenderà perciò dalle decisioni del coach e quindi da come giocheremo: se più piccoli o più grandi. Se devo comunque esprimere una preferenza, fra i due ruoli preferisco giocare in quello di ala grande».

Oltre a giocare, dovrai essere una sorta di “role model” per i tanti giovani, togliendo loro pressione. Sei pronto anche a fare il leader, oltre che essere il “go to guy”?
«Ho disputato una buona stagione lo scorso anno a Rieti, nella quale ho cominciato fin dal precampionato a essere un riferimento per i giovani che c’erano e comunque per tutti i compagni. Spero che nelle prossime settimane, a Roseto, i compagni si fidino di me come io mi fiderò di loro. Questi primi giorni saranno per me una sorta di precampionato, in cui trovare al più presto possibile una chimica di squadra con i miei compagni sia in campo sia fuori».

Sei laureato in scrittura e pubblichi video. Cosa ti piacerebbe fare quando non giocherai più a basket?
«Bella domanda. Mi piace scrivere: articoli, libri, sceneggiature di film, show televisivi, poesia. Forse, una volta finito con il basket giocato, farò il giornalista. Quel che è certo è che mi piace scrivere storie e anche pubblicare video per condividerle. Vedremo in futuro, tutto è possibile».

Da Bobby Jones appena arrivato a Roma a Leonardo Ciribeni, che è invece appena arrivato a Salerno. L’esterno marchigiano ha salutato i compagni ieri sera, per tornare in cadetteria sposando l’ambizioso progetto della squadra campana, oggi seconda in classifica in Serie B Girone D a 18 punti, dietro la capolista Palestrina che ne ha 20.

L’avventura rosetana dell’esterno non è stata buona, a causa di un bruttissimo infortunio extracestistico avvenuto in prestagione che ha condizionato l’avvio di campionato di Leonardo, il quale vuole comunque fare dei ringraziamenti, dichiarando: «Tengo particolarmente a ringraziare il patron Cimorosi, il presidente Norante e lo staff medico, in particolare il dottor Santicchia, per come mi hanno trattato e come mi sono stati dietro durante e dopo l’infortunio. Mi hanno aiutato tantissimo e sono loro molto grato».

Ciribeni non nasconde il dispiacere di lasciare la squadra, aggiungendo: «Nonostante non sia andata come avrei voluto, parlerò sempre benissimo di Roseto, perché vorrei sempre giocare in un posto così appassionato e caldo. Non sono frasi di circostanza, perché sto andando via e potrei non dirlo, ma è  ciò che penso».

Infine, il giocatore si toglie un sassolino dalla scarpa, parlando del suo rapporto con coach D’Arcangeli: «Mi è dispiaciuto che il coach, dopo avermi tanto voluto, alla fine non mi ha aiutato minimamente a uscire fuori dalla situazione, visto che non c’è stato mai dialogo. Accetto ovviamente la scelta tecnica, perché numeri alla mano è ovvio che se doveva partire un senior quello ero io, ma rimpiango il fatto di non aver dimostrato il mio reale valore, perché non sono riuscito a integrarmi nel sistema».

Un forte e sportivissimo in bocca al lupo a Bobby Jones e a Leonardo Ciribeni, per le loro due nuove avventure sportive.

Luca Maggitti
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