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Emanuele Di Nardo
IRAN: DA CULLA DELLA CIVILTÀ A POSSIBILE MAUSOLEO DEL MONDO MODERNO?
Mohammad Hassan Forouzanfar, architetto iraniano che ha promosso l'iniziativa di pace attraverso la salvaguardia del patrimonio architettonico del proprio paese.

Persepoli, ex capitale dell'impero persiano. Nella foto, un particolare della Porta delle Nazioni.

Un contributo sul delicatissimo momento internazionale, con un occhio particolarmente attento all’arte.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 13 Gennaio 2020 - Ore 15:45

La cultura mediorientale ha sempre suscitato un certo fascino sull’immaginario occidentale, sin dall’alba dei tempi, ed è innegabile che continui anche oggi ad attrarre l’interesse storico, culturale e religioso di molti. I più celebri condottieri tanto del mondo antico quanto di quello moderno hanno legato a doppio filo le proprie gesta e la propria fama con la Mesopotamia e con tutte le costellazioni statali da essa derivate. Racconti mitici che riecheggiano dal lontano Oriente e che giungono sino alle coste del Mediterraneo. Promotori di una mescolanza culturale ed intellettuale incredibile.

Questo primo pallido scorcio del 2020 reca in seno una delle crisi diplomatiche più delicate e intricate degli ultimi decenni. Il raid militare statunitense che ha portato alla morte del generale iraniano Qassim Soleimani lo scorso 3 gennaio ha innescato una “guerra tiepida” tra gli States e l’Iran, sin da subito dichiaratasi pronta a vendicarsi dell’affronto. Così è sembrato alla luce dell’attacco aereo alle basi di Ayn al-Asad e di Erbil in Iraq promosso, poche ore dopo, dalle guardie della Rivoluzione islamica. Per quanto il Medio Oriente, al momento, possa sembrare una polveriera sulla quale nessuna potenza mondiale vorrebbe passeggiare a cuor leggero, è altresì innegabile il rischio concreto di uno scontro militare.

Ma, mentre le diplomazie internazionali monitorano costantemente gli sviluppi interagendo con i social a suon di tweet, arriva proprio dal web un’iniziativa volta a difendere il bene supremo dell’umanità: l’arte. Infatti l’architetto iraniano Mohammad Hassan Forouzanfar ha lanciato, tramite Instagram, un’iniziativa volta alla salvaguardia del patrimonio culturale e architettonico presente in Iran, culla della civiltà. In modo particolare il monito è quello di ricordare quanto l’Iran abbia una cultura liquida, essendo stata attraversata nel corso dei secoli dalle civiltà più diverse ed eterogenee.

Nel concreto tutti e 10 i siti Unesco sul territorio iraniano recano una bandiera bianca a testimonianza della difesa, seppur simbolica, dalla minaccia bellica crescente. Un gesto che non può lasciarsi indifferenti ma che, invece, ci spinge a riflettere sul prezioso messaggio della cultura e della mescolanza interetnica alla base della nostra società: non italiana, non europea, bensì mondiale.

La storia dell’Iran straborda di cultura, aneddoti e personaggi famosi che hanno inciso un’impronta forte nella costruzione del proprio mondo. E provare a riassumerla qui in poche righe comporterebbe un lavoro certosino ma comunque limitato e, di conseguenza, fallimentare. Ma c’è stato un visionario che, forse, prima di tutti ebbe l’intuizione di esplorare e impadronirsi della tradizione persiana cercando di mescolarla con quella greca: Alessandro Magno. Sulle orme del padre Filippo II di Macedonia, capace di imporre la sua autorità su tutte le città stato della Grecia, Alessandro nel IV secolo a.C. perseguì il sogno di esplorare un nuovo mondo, superando i confini allora conosciuti e provando a soddisfare l’irrefrenabile desiderio dell’Oriente. La conquista dell’Impero Persiano venne sancita definitivamente con l’ingresso a Persepoli, la capitale dello stato achemenide, attualmente in Iran. Nel 330 a.C., una volta eliminato l’imperatore Dario III, Alessandro attraversò tutto il suo vasto impero sino a giungere alla capitale nata dalle fatiche di tante genti diverse. Le bellezze contenute nel palazzo purtroppo vennero distrutte da un incendio ma, attraverso i racconti degli storiografi antichi, si può immaginare lo stupore che suscitarono nel cuore del generale macedone.

Di fronte alle gesta famose di Alessandro Magno, unico personaggio greco ad aver avuto una fortunata tradizione anche nella letteratura persiana, non possiamo non riflettere su quanto siano state importanti le culture mediorientali nella crescita intellettuale e culturale dell’umanità. Sono trascorsi oltre 2000 anni da quella marcia trionfale ma anche oggi l’Iran, così come la Siria, la Turchia o l’Iraq, presentano quel fascino intramontabile: distruggerne l’arte significherebbe annientare l’animo artistico e creativo dell’uomo. Certamente questo non basta ad evitare una guerra dai risvolti tragici e funesti, ma ricordare da dove tutto è partito potrebbe essere il primo passo verso la salvezza.

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