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Venerdì, 29 Marzo 2024 - Ore 15:46 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Don Aniello Manganiello
IL PRETE DI FRONTIERA A GIULIANOVA E CASTELLALTO
La locandina relativa all’incontro con Don Aniello Manganiello al circolo virtuoso Il Nome della Rosa di Giulianova, lunedì 3 febbraio 2020 alle 21.30.

La locandina relativa all’incontro con Don Aniello Manganiello alla Sala Consiliare del Comune di Castellalto, mercoledì 5 febbraio 2020 alle 09.30.

Due incontri, lunedì 3 febbraio alle 21.30 al circolo virtuoso Il Nome della Rosa di Giulianova e mercoledì 5 febbraio alle 09.30 alla Sala Consiliare del Comune di Castellalto.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 21 Gennaio 2020 - Ore 18:45

Don Aniello Manganiello, premiato nel 2010 con il Premio Nazionale Paolo Borsellino e da allora spesso presente in Abruzzo, torna per una serie di incontri, tra i quali segnaliamo i due sotto specificati, entrambi a cura di Luca Maggitti.

GIULIANOVA
Circolo virtuoso Il Nome della Rosa
Lunedì 3 febbraio 2020, ore 21.30.
Incontro dal titolo
CAMORRA, RINASCITA E CAMMINO.
Ultimi contro le mafie e per la legalità.


CASTELLALTO
Sala Consiliare
Mercoledì 5 febbraio 2020, ore 09.30.
Incontro con
Studenti della scuola secondaria di primo grado di Castelnuovo Vomano, Istituto Comprensivo “Margherita Hack” di Castellalto.


DON ANIELLO MANGANIELLO
Nota biografica e libri scritti.
È stato parroco di Scampia – il tristemente famoso quartiere alla periferia settentrionale di Napoli – per sedici anni, dal 1994 al 2010.
Sedici anni durante i quali ha combattuto la criminalità organizzata, strappando alla manovalanza della camorra tantissimi giovani, criticando apertamente l’ipocrisia e la superstizione degli affiliati che ostentano case piene di immagini sacre e rifiutandosi persino di dare la comunione ai camorristi e di battezzare i loro figli.
Don Manganiello per questo ha subìto pesanti minacce (soprattutto quando accompagnò una troupe televisiva nei luoghi dello spaccio), ma nonostante gli enormi ostacoli – anche da parte della politica locale – è riuscito a compiere un vero e proprio “miracolo”: accendere una luce di legalità e di speranza per il futuro nei bambini e nei ragazzi che vivono in quello che è considerato il quartier generale della camorra.
Tra i tanti giovani che Don Manganiello ha strappato alla criminalità ci sono l’ex boss Tonino Torre, che oggi vive di lavori onesti, e Davide Cerullo, ex pusher del clan Di Lauro, che ora è padre di famiglia, scrive libri e gira l’Italia parlando di legalità.
Eppure, il 10 ottobre 2010 – malgrado le raccolte di firme, le fiaccolate e le petizioni organizzate dai residenti di Scampia – Don Manganiello celebra la sua ultima Messa nel quartiere e viene trasferito per “motivi di avvicendamento” a San Giuseppe al Trionfale, una delle parrocchie più borghesi e “tranquille” di Roma.
“Sono un religioso dell’Opera Don Guanella e, come tale, devo seguire le regole interne della Congregazione religiosa, che stabiliscono che un sacerdote non debba stare troppo tempo in un posto”, aveva commentato all’epoca Don Manganiello. Dopo il trasferimento, però, è rimasto a Roma solo tre mesi e nel gennaio 2011, come consente il Diritto Canonico, ha chiesto alla sua Congregazione un “anno sabbatico”.
È tornato a vivere nel suo paese natale, Camposano (in provincia di Napoli) dove ha ripreso la sua battaglia in favore della legalità: nel 2011 ha scritto il libro “Gesù è più forte della camorra. I miei sedici anni a Scampia tra lotta e misericordia”, in collaborazione col giornalista Andrea Manzi, e nel 2012 ha fondato “ULTIMI – Associazione per la legalità e contro le mafie”, che nasce anche per coinvolgere i giovani nell’associazionismo e cercare di colmare i vuoti che questo Stato genera a livello sociale.
Già nel 1994, appena arrivato a Scampia, avevo fondatola A.S.D. Oratorio Don Guanella calcio, che oggi conta dodici categorie tra cui una che gioca in promozione: tutto calcio sociale, nessuno percepisce un centesimo. L’obiettivo è quello di aggregare, favorire l'amicizia, diffondere i valori del rispetto e della legalità, proporre ai giovani un’altra strada diversa da quella della camorra.
Oggi, l’A.S.D. è il braccio sportivo di “Ultimi”.
Nel 2014, dall'esperienza di “Ultimi” – in collaborazione con il forum di scrittura per ragazzi Scrivoanchio.it – è nato un secondo progetto editoriale: “Legalità e scrittura: in cammino verso Santiago”, scritto da don Aniello con il giornalista-editore Mino Grassi (la prefazione è di monsignor Giancarlo Maria Bregantini). Il libro nasce come una discussione tra i due autori durante il pellegrinaggio intrapreso insieme verso Santiago. Ogni giorno di cammino corrisponde a una tematica, dalla famiglia al potere, dalla Chiesa al matrimonio. Il libro è pensato come sussidio formativo per i più giovani e offre spunti e materiale di riflessione per le scuole, gli oratori e i gruppi associativi.
Nel 2015, Don Aniello Manganiello ha scritto insieme ad Angelo Romeo “La meglio giovetù di Scampia”, per l’editore Imprimatur. Il libro parla del quartiere di Napoli conosciuto da tutti come luogo di malavita e segnato dal sangue della camorra, dove regna la legge del più forte, dimostrando che Scampia è anche altro. Ecco dunque la parte buona di un quartiere da sempre “etichettato” in negativo. La parte buona di Scampia sono i giovani, che non sono tutti coinvolti nell’illegalità, ma cercano di dare un segnale importante nella rinascita e nello sviluppo di un quartiere che li ha visti nascere e affrontare le difficoltà più cruente tra quei palazzi a forma di vela che ormai sono divenuti il simbolo del suo degrado. Giovani che ce l’hanno fatta e che tutti i giorni combattono per farcela, con lo studio e impegnandosi a vivere quotidianamente e onestamente. Come Maria, che dopo essersi diplomata lavora in un’azienda ed è riuscita ad affermarsi malgrado le difficoltà del suo quartiere. O come Giuseppe, che è un infermiere e lavora in maniera onesta dopo essersi laureato, e non vuole lasciare Scampia perché crede che si possa e si debba cambiare. Scampia non è solo ciò che le serie TV mostrano, è anche sensibilità, disponibilità e umanità, e soprattutto rinascita dal buio della malavita.

ROSETO.com
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