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CIAO PEPPE CELOMMI, UOMO VERTICALE DAL COGNOME VERTIGINOSO.
Peppe Celommi.

Il Covid-19 si è portato via un grande uomo di sport e pensiero. Un ricordo e alcuni pensieri di persone che in queste ore lo hanno voluto ricordare.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 18 Gennaio 2021 - Ore 01:15

A Roseto degli Abruzzi, Celommi è un cognome vertiginoso.

Scendi dal treno, ti dirigi verso il mare e passi attraverso la pineta intitolata a Raffaello Celommi. Passeggi sull’attiguo lungomare centrale ed è quello intitolato al padre di Raffaello, Pasquale Celommi, fondatore della dinastia dei “Pittori della luce”. Alzi gli occhi e lo stabilimento balneare è il “Lido Celommi 1907”. Pensi al calcio, in una città di basket, e il Celommi è Dino.

Insomma: i Celommi erano a Roseto degli Abruzzi prima che la città si chiamasse così.

Giuseppe Celommi, Peppe o “Il Prof.”, figlio di Dino, era un uomo verticale che portava con disinvoltura un cognome vertiginoso. Poche ore fa, a 67 anni, è morto a causa del Covid-19.

Peppe Celommi – per dirla con Giampiero Porzio – è stato cestista, nuotatore, allenatore, formatore di generazioni di bagnini: uno sportivo nel senso più autentico ed alto del termine, oltre che un uomo dal grande cuore, capace di generosità imponente e silenziosa come la sua figura.

Personalmente, ho avuto l’onore di passare qualche ora con lui a parlare di sport e la colpa grave di averlo fatto poche volte, visto che Peppe mi rimproverava ogni volta, dicendo pacato: «Trova un po’ di tempo in più. Passa, siediti, parliamo di sport. Soprattutto dei valori dello sport, soprattutto dei personaggi meno conosciuti dello sport rosetano».

Passa, siediti, ovviamente al “Lido Celommi 1907”. Dove il 6 giugno 2017, passando, ebbi la fortuna di trovarlo insieme al suo amico Sandro Campagna, scattando una foto. Vederlo così rispettato da un mito della pallanuoto mondiale (Campione Olimpico a Barcellona 1992 da giocatore, triplo Campione Mondiale da atleta e allenatore, Oro Europeo da giocatore, triplo Oro ai Giochi del Mediterraneo da atleta e allenatore, per non dire degli altri metalli) mi fece capire quanto Peppe, pur restando sempre fieramente nella sua Roseto degli Abruzzi, per darsi totalmente alle generazioni di giovani da lui seguite, fosse stimato – e molto – anche fuori dal Lido delle Rose.

Nuoto, ma anche basket, come quando, sempre passando in bici davanti al suo Lido, gli scattai una foto, il 21 maggio 2018, mentre arbitrava una partita fra giovanissimi suoi discepoli.

Sport ma pure politica, come quando mi raccontò delle difficoltà, nei decenni scorsi, di candidarsi nelle file del Movimento Sociale Italiano. E lui c’era sempre, anche nei comuni viciniori, per completare liste che – quando era davvero controcorrente professarsi di destra – risultavano spesso sguarnite.

Peppe uomo di destra, Peppe uomo di dialogo. Come sanno tutti quelli che ci hanno parlato e come sa bene Marco Borgatti, uomo di sinistra, che al Lido Celommi 1097 ha il privilegio di un ombrellone rosso in una marea di ombrelloni blu.

Peppe uomo di ospitalità, come è accaduto nelle ultime quattro estati, quando il suo Lido ha volentieri ospitato presentazioni di libri, come quello del generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, ex capitano e diretto collaboratore di Giovanni Falcone negli anni bui di Palermo; oppure di dischi, come “Italian Journey” con il concerto di “Brandon Sherrod & The Sharks” e la giovanissima Elisa Coclite, poi diventata Casadilego, ospite d’accezione. O ancora come le ultime due estati, nelle quali si è svolto il Memorial Vittorio Fossataro, con Roberto Brunamonti e Valerio Bianchini.

Vicino a Peppe ho seguito i funerali di Vittorio Fossataro, suo carissimo amico e parente. E fu proprio Peppe, insieme a Daniele Cimorosi, a chiedermi di scrivere per Vittorio l’orazione funebre e di leggerla in chiesa, standomi vicino e dandomi coraggio.

Adesso ripenso al compianto Vittorio, riguardo una foto del 2010 in cui ci sono Vittorio, Peppe e Giampiero Porzio e penso sia a quanta fortuna ho nell’avere per amici persone così sia a quanto è cattiva la vita, nel momento in cui sparisce portandosi via persone così fortemente innamorate dell’esistenza e così vigorosamente operose per il bene della loro comunità.

Addio Peppe, uomo verticale dal cognome vertiginoso. Grazie per le lezioni che mi hai dato. E perdonami le troppe assenze.

Le mie condoglianze vanno ai figli Dino e Silvio e a tutte le tante persone che hanno amato e rispettato Peppe.

Di seguito, riporto alcuni pensieri a lui dedicati, pubblicati su Facebook appena si è diffusa la notizia della sua scomparsa.

Non posso che sottoscrivere l’appello lanciato da Martina Alcini: il Comune intitoli la piscina alla sua memoria e al suo impegno.

Sabatino Di Girolamo, Sindaco di Roseto degli Abruzzi.
Ho appreso con dolore che è deceduto un cittadino benemerito ed esemplare, un vero rosetano, il cui cognome rappresenta Roseto nel mondo, un ottimo educatore di tante generazioni di ragazzi della nostra Città, un galantuomo.... il prof. Giuseppe Celommi.
Una perdita gravissima per la Città; siamo accanto alla famiglia in questo momento di dolore.


Franca Cornice
Avevo 5 anni e a te mi affidarono mamma Adriana e papà Alberto! Fu amore a prima vista per questo sport bellissimo ma tanto sacrificato in quel fine anni 80 dove andavamo mendicando spazi acqua per allenarci. Ma il grande Amore che tu e il Prof. Di Fino ci avevate donato ha fatto sì che la Rosetana Nuoto ha prevalso fino ad approdare qui nella nostra cittadina con la piscina comunale attuale. Sono stati anni di sacrifici vagabondando tra Castelnuovo, Giulianova, Cellino, Montorio, Teramo, Pescara ed infine qui! In tutti questi anni nonostante i sacrifici e le fatiche siamo stati sempre sulla cresta dell'onda ottenendo buonissimi risultati e tutto questo grazie a te che ci hai creduto sempre! Sei stato per me un secondo Papà e come per me per tanti! Sarai sempre nei miei ricordi più cari e tu lo sai! Salutami la tua amatissima Annamaria e proteggeteci da lassù.

Concezio Leonzi
Giorno tristissimo: il carissimo amico e collega, Giuseppe Celommi, ci lascia per sempre. Se ne va un autentico gentiluomo, cuore grande e buono. A scuola aveva sempre una buona parola per tutti e adorava, ricambiato, i suoi alunni. Da rosetano doc - discendente dalla nobile famiglia di pittori - conosceva tutti e di tutte le famiglie sapeva ogni sfumatura generazionale. Il suo stabilimento balneare era, e lo sarà ancora per anni, il ritrovo di persone che gli volevano bene e che stavano bene con lui, anche se solo per il tempo di un caffè. Cinque minuti con Peppino erano terapeutici, bastavano per ridimensionare i problemi e i triboli quotidiani. Un uomo d'altri tempi che certamente lascerà un vuoto grande a Roseto. Mancherà ai tanti amici che passeggiando sul lungomare non lo vedranno più seduto sulla sedia di alluminio, con l'inseparabile fischietto al collo. Ciao Peppino.

Fratelli d’Italia di Roseto degli Abruzzi
Peppino Celommi è andato avanti.
È col cuore straziato che salutiamo quello che per noi e tutta Roseto è un amico, fratello, padre o anche semplicemente “il Prof”.
Un punto di riferimento per diverse generazioni di studenti e sportivi.
È stato e sarà sempre anche una colonna della destra politica Rosetana.
Ha attraversato, sempre con il suo sorriso e il suo entusiasmo, tante stagioni di militanza dal MSI ad oggi rimanendo fedele alle sue idee e sempre nel rispetto reciproco con l’avversario.
Ciao Peppe,
non ti dimenticheremo mai!


Marco Borgatti
Non posso dirti ciao amico mio, mi dicevi sempre “mai democristiano”, ed allora ti saluto come in ogni occasione. Ciao compagno... tanto conosco la risposta sempre educata e simpatica di chi certamente non era compagno ma che, per tutti, era una persona splendida.

Umberto Braccili
E chi me lo ridà il tuo sorriso, caro Peppe? Dove mi fermerò in spiaggia a parlare con una persona intelligente? Per te, te lo dicevo, ero disposto a votare anche movimento sociale. Lo decisi quel giorno e lo promisi per il futuro quando non entrasti in consiglio per un voto. Ti dicevo, ultimamente, "candidati alla prossima sei una persona seria". Tu, senza parlare facevi no con il dito. Dicevi "non e' più come prima". Avevamo tanti punti in comune, incontrerai sicuramente Gigino lassù che parla con Dino, tuo padre. Ogni volta che ti vedevo tu sorridevi ed io pensavo a tua madre, una "Bruciaferre". Caro Peppino mi mancherai ,fisicamente, ma il tuo gentile pensiero sarà sempre con me.

Luca Maggitti
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