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Presidenza della Repubblica
QUIRINALE E GATTOPARDO: APPENA IN TEMPO PER SANREMO...
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana.

Una settimana per tornare al punto di partenza. Riflessioni e auspici.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 29 Gennaio 2022 - Ore 15:45

L’Italia, da sempre mattarella, voleva cambiare combinando casini. Si è fermata in tempo.
Cambiare tutto affinché nulla cambi. Tutto e il contrario di tutto, in una settimana.

E, se tutto va bene, lunedì 31 gennaio 2022 sarà tutto finito, giuramento compreso.

Appena in tempo per dare la linea al Festival di Sanremo, trovando l’ennesima occupazione part-time agli italiani.

Finché il centrodestra parlerà troppo, soccombendo di fronte al centrosinistra muto, questo sarà il rancio. Politicamente parlando.

Ancora una volta, la politica – uno dei pochi ascensori sociali rimasti in una società bloccata come la nostra, insieme alla televisione e (ultimamente) ai social media – dimostra che puoi anche avere un esercito forte, ma se sei un generale con un cervello grande quanto una noce (solo 20 ore fa, due leader nazionali hanno dichiarato a reti unificate che l'Italia avrebbe avuto un Presidente donna e un comico a capo di un partito ci ha fatto sopra un Twitter che, riletto oggi, è fra il triste e il grottesco), sarai destinato a soccombere anche contro bande armate piccine, ma ben addestrate e intelligenti. Insomma: studiate!

Sempre politicamente parlando, dal 2011, anno del Governo Monti, l’Italia è in una sorta di bolla autoreferenziale. Gli italiani votano, ma il Parlamento è costretto ad aggiustarsi in assenza di maggioranze schiaccianti (che pure, in una democrazia matura, potrebbero essere un problema). Così escono maggioranze diverse da quelle promesse agli italiani in campagna elettorale.

Anche la Presidenza della Repubblica ha pagato questo scotto, con il doppio mandato a Napolitano (caso storico, che oggi dovrebbe essere replicato con Mattarella).

E allora – guardando al futuro, ricordando il secondo mandato parziale di Napolitano e “costituzionalmente sparlando” – spero sia possibile uno scenario che possa prevedere: 1.il Presidente Mattarella giura per il suo secondo mandato; 2.Mario Draghi continua a guidare il Governo e – da qui al 2023 – rende operativo tutto il cantierabile per quanto riguarda il PNRR; 3.nel 2023 si celebrano le elezioni politiche con un’Italia in continua crescita e in un mondo libero dalla pandemia; 4.con il nuovo Parlamento composto, dimissioni di Mattarella ed elezione del nuovo Presidente della Repubblica Italiana.

Per un’Italia normale.

Luca Maggitti
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