[Ricerca Avanzata]
Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 19:23 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Via Seneca [Il privè di ROSETO.com]
VINCENZO DI BONAVENTURA E IL PALCO STRETTO DI CASA MIA
Vincenzo Di Bonaventura interpreta ‘Il Vicario’ di Rolf Hochhuth.
[Cusano Photo / Mimmo Cusano]


Vincenzo Di Bonaventura interpreta ‘Il Vicario’ di Rolf Hochhuth.
[Cusano Photo / Mimmo Cusano]


Luca Maggitti, Mimmo Cusano, Vincenzo Di Bonaventura e Gabri Di Bonaventura nella cena di fine spettacolo.

Resoconto di un progetto teatrale casalingo, dettato dal bisogno di cultura e dalla voglia di condividerla.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 31 Gennaio 2022 - Ore 11:30

Il combinato disposto fra restrizioni sociali dovute alla pandemia mondiale da Covid-19 e l’assenza di un teatro a Roseto degli Abruzzi da ormai un decennio mi ha portato – grazie all’amicizia con un portentoso uomo di teatro come Vincenzo Di Bonaventura – a pensare di aprire la mia casa per mettere in scena una pièce: “Il Vicario”, di Rofl Hochhuth, nella riduzione monologata a più voci di Vincenzo, in occasione del Giorno della Memoria.

Ho battezzato il progetto: “CASATEATRO – Palco stretto in via Seneca”, ricordandomi quel che mi aveva detto – a mo’ dell’istrione aznavouriano – l’ineffabile Di Bonaventura: «Dammi un metro quadro e avrai uno spettacolo».

Così, giovedì 27 gennaio 2022, intorno alle 18, mi sono messo di buzzo buono e ho liberato una parte della mia scrivania, provando a mettere a disposizione dell’attore un paio di metri calpestabili e fidando sulla bellezza scenografica della mia biblioteca.

Alle 18.15, in anticipo come sempre, è arrivato l’amico fotografo Mimmo Cusano, con il quale ho fatto le prove della luce e che mi ha dato un paio di ottimi consigli sul taglio di luce migliore da approntare. Problematiche risolte con una lampada da tavolo e un abat-jour.

Alle 18.30 è stata la volta dell’unico spettatore ammesso: l’amico Gabri Di Bonaventura.

Intorno alle 18.45, sorridente e solenne come sempre, ecco Vincenzo Di Bonaventura. Che ho investito con una check-list di controlli e cose da depennare per farmi stare tranquillo. Prove di luce (approvazione per il nostro lavoro di super dilettanti, senza mezza polemica), condivisione dell’idea del frammento di musica ad aprire la performance, contemplazione del cavalletto sopra il quale era montato il mio telefonino da 199,90 euro, approvazione della scelta (forzata dalla mancanza di un microfono professionale) di andare col microfono del telefono stesso (la voce e la sapienza di Vincenzo sarebbero capaci di avvolgere Roseto intera in un tuono teatrale), suo segnale per farmi capire quando avrebbe terminato l’opera.

Vincenzo usa il bagno e poi via. Diretta Facebook, senza prove. Perché un 71enne con la sua capacità, e con mezzo secolo di teatro sulle spalle e in testa, non teme niente.

Io armeggio con le manopole del mio stereo Anni 80, per far partire una quarantina di secondi di preludio. Gabri è seduto sul dondolo. Mimmo è in giro a fare foto. Musica partita, conto i secondi in testa e intanto compio i 3 passi che mi portano dalla zona giorno alla biblioteca, poi faccio segno a Vincenzo di partire.

35 minuti intensissimi, distillando uno spettacolo che altrimenti durerebbe 4 ore, interpretando 5 personaggi.

E pazienza se l’elenco dei gas per uccidere gli ebrei che Vincenzo brandisce è la statistica di una partita di basket. Io lo so, perché gliel’ho data (c’era bisogno di un foglio, appunto). Ma mi rendo conto di piangere quando la mostra e chiede pietà per le vittime della Shoah. E comprendo sempre più cosa significhi saper recitare. Davvero.
 
La mezz’ora di Vincenzo trasforma la mia biblioteca in un teatro. E avere il teatro a un metro mette i brividi.

Ce ne accorgiamo, tutti, quando tutto finisce. Stacco la diretta e poi Gabri, Mimmo e io  applaudiamo. Ci guardiamo in faccia e abbiamo i lucciconi. Vincenzo sembra quasi schermirsi.

L’attore va in bagno a rinfrescarsi, io chiamo Alfonso dell’Hercules ordinando la cena di questa strana “compagnia casateatrale”. Gabri si offre volontario per l’asporto, accompagnato da Mimmo. Vincenzo di asciuga col phon, io preparo la tavola.

In pochi minuti pizze e fritti sono sul tavolo, con un raffinato vino rosso a benedire una serata particolare, fatta di teatro e socialità. Già, perché il dopo è bello come la pièce, con riflessioni su questa arte che migliora gli uomini, a patto di essere amata e seguita.

Un paio d’ore di piacevole conversazione sono l’ideale companatico del pane artistico donatoci da Vincenzo, mentre qualche amico che ha seguito la diretta su Facebook manda messaggi, complimentandosi con l’artista.

Buona la prima, insomma. Con la voglia di riaprire presto la mia casa al teatro e, grazie alla tecnologia, condividerlo con tutti quelli che vogliono seguirlo.

C’è bisogno di cultura.

[GIORNO DELLA MEMORIA: VINCENZO DI BONAVENTURA INTERPRETA “IL VICARIO” DI ROLF HOCHHUTH.]
“CASATEATRO – Palco stretto in via Seneca 5”, presenta Vincenzo Di Bonaventura nella sua interpretazione della pièce “Il Vicario”, di Rolf Hochhuth. Invitiamo a condividere il video, per supportarne la visibilità.
IL VIDEO
https://www.facebook.com/lucamaggitti/videos/475244854008703

Luca Maggitti
Stampa    Segnala la news

Condividi su:




Focus on Roseto.com
Roseto.com - Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere. - Registrazione al Tribunale di Teramo N. 540 Reg. Stampa del 19.08.2005.
Direttore responsabile: Luca Maggitti   Editore: Luca Maggitti   Partita IVA 01006370678
© 2004-2024 Roseto.com | Privacy | Disclaimer Powered by PlaySoft