[Ricerca Avanzata]
Mercoledì, 2 Luglio 2025 - Ore 3:08 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Serie A2 Femminile – Girone Sud – Panthers Roseto
QUESTI FANTASMI!
Roseto subito dopo la sconfitta contro La Spezia.

Massimo Romano, coach del Roseto.

Eduardo De Filippo interpreta ‘Questi fantasmi!’.

La Befana arriva al PalaMaggetti la sera prima, giocando a pallacanestro e scaricando cenere e carbone. I tabellini, la partita e qualche riflessione.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 06 Gennaio 2023 - Ore 11:15

PANTHERS ROSETO 38
LA SPEZIA 70

Parziali: 12-16; 10-18 (22-34); 10-23 (32-58); 6-12 (38-70).

PANTHERS ROSETO: Micovic 8, Dell’Olio 2, Lombardo, Mitreva 7, Polimene 2, De Marchi 2, Azzola, Schena 2, Kelly 10, Ceccanti 3, Rios 2, Manfrè ne. Coach: Romano.
 
LA SPEZIA: Nerini 7, Colognesi 14, Templari 7, Zolfanelli 5, Castellani 5, Pini 2, Delboni 4, N’Guessan 13, Guzzoni 10, Amadei 2. Coach: Corsolini.

 
Le Panthers Roseto steccano la prima dell’anno solare 2023. E la steccano in modo tonitruante. Un urlaccio, invece del bel canto, che rischia di far venire le gote infossate a mo’ di teschio – alla Eduardo De Filippo, per intenderci – al partenopeo coach Massimo Romano, alle prese con “Questi fantasmi!”, per usare il titolo di una celeberrima commedia dell’eccelso drammaturgo.

E dire che le Pantere rosetane erano risorte, dopo il calvario di 7 sconfitte consecutive, soffrendo ma vincendo ad Ancona. A quel colpaccio corsaro era poi seguito l’ingaggio di Natalia Romina Rios, per rinforzare il reparto esterni.

Insomma: c’erano i prodromi per un cambio di rotta, visto che nelle prime 11 partite la malasorte ha presentato un conto salatissimo al Roseto, che ha perso almeno 3 partite all’ultimo tiro o minuto e che anche sul campo della capolista Battipaglia ha saputo fare la voce grossa. Invece c’è stato un vistosissimo e doloroso passo indietro, rispetto alla attraversata nel deserto delle ultime 8 partite, delle quali 7 perse ma quasi mai sbracando.

Invece “Questi fantasmi!” sono entrati in scena al PalaMaggetti alle 20.30 del 5 gennaio, anticipando la Befana e dispensando carrettate di cenere e carbone.

Un basket neandertaliano e che quindi nega la creazione del gioco da parte del professor James A. Naismith. Pallacanestro buona per popoli nomadi di cacciatori e raccoglitori, “palla fai tu” impazzita e prossemica e fisiognomica delle interpreti in campo, in alcuni casi, fra lo scocciato e il “io non ci volevo neanche tanto venire”.

Certo, mancava la capitana Manfrè. Certo, Dell’Olio e Ceccanti non si erano allenate. E ci siamo giocati il reparto lunghe.

E però non si può offrire una gara con quell’atteggiamento. Perché 5 euro sono importanti, con i tempi che corrono. E – nulla dicendo riguardo ai concetti di professionismo e professionalità e amor proprio – basterebbe ricordarsi che il pubblico pagante va rispettato.

E che si gioca in un posto che nel 2023 festeggia 102 anni di pallacanestro.

Io prendo atto che la scritta ROSETO, nella divisa delle Pantere, è scivolata forse un po’ troppo in basso, ma questo non significa giocare avendo sulle terga il nostro Lido delle Rose. Anche perché qui, in dialetto, quando qualcuno fa qualcosa controvoglia si dice che lo fa per “mal di pancia” e non di altre parti del corpo.

Le Pantere rosetane devono sapere che noi di partite noiose e pessime, in decenni, ne abbiamo viste più di qualcuna, ma che la loro prova di ieri sera si staglia in tutta la sua folgorante bruttezza sul podio dell’horror.

OK, La Spezia, ben allenata da coach Marco Corsolini, è squadra che con la vittoria di ieri sera ha agguantato in testa Battipaglia ed Empoli e comanda a 18 punti, contro i 6 del Roseto. Ma non può esserci quella differenza in campo.

Non è cioè possibile vedere la squadra ligure che gioca contro un gruppo di gitanti (e ci teniamo bassi, volendo evitare musi troppo lunghi), che invece del playground sul mare o all’oratorio ha trovato per fortuna un palasport aperto e illuminato di sera.

No, perché va detto chiaro: il “basket vagabondo” offerto ieri sera dalle Panthers va bene in una partitella senza arbitri né pubblico, in qualche campetto malmesso, giocandosi pizza e birra. Non è accettabile in A2, non è accettabile ricevendo uno stipendio. E non è accettabile dalle giocatrici in primis, voglio sperare.

Non è accettabile giocare il terzo quarto, quello che poteva essere della rimonta, impazzendo come la maionese e segnando soltanto 4 punti dalla lunetta, aggiustando le cose con due triple alla fine della frazione. 4 punti, in 9 minuti... roba da minibasket.

Detto questo, che mi pare molto, si può guardare al futuro.

Care Pantere, se la fate a scrollarvi di dosso la cenere e il carbone che vi hanno ricoperto nella sfida contro La Spezia, in tempo utile per scendere in campo domenica – dopodomani – con il giusto atteggiamento che l’impegno contro la capolista Empoli richiede?

Ce la fate a non fare faccette, sbuffi, sguardi e gesti stizziti, per essere squadra e aiutarvi, senza “colpi di tacco” da fuoriclasse che, statistiche alla mano, sinceramente non vi potete permettere neanche lontanamente?

Ce la fate a offrire uno spettacolo mediamente alto, come avete dimostrato di saper fare in qualche partita, giurandovi e ripromettendovi che mai più offrirete uno “spettacolo” come quello di ieri sera?

Perché per vedere un basket come quello di ieri sera, non c’è bisogno di prendere giocatrici oltreoceano né da regioni vicine. Basta fare un patchwork alla bell’e meglio con quel che offre il panorama cestistico femminile in una isocrona di 30 minuti di macchina.

Chiudetevi nello spogliatoio di questa città che da 102 anni segue la pallacanestro e parlatevi in modo schietto. Definite – o ridefinite – gerarchie interne umane e di leadership ed esterne di campo. E poi fate un patto serio con lo staff tecnico. C’è bisogno di cambiare marcia, c’è bisogno che prove come quelle di ieri sera non accadano più.

E se dovesse servire – ne sarei onorato, se aiutasse la causa – potreste pure fare che giocate contro “quello stronzo di giornalista che non capisce nulla di basket”, e cioè il sottoscritto, come mi disse qualche anno fa un giocatore della maschile di B2, che lavorò tutto l’anno per ricacciarmi in gola una pagella poco lusinghiera che gli avevo appioppato. Quel ragazzo ha poi fatto il giocatore, incassando soldi per scendere in campo. Gli sono stato minimamente utile, ne sono contento.

Come che sia, fatelo.

Cambiate commedia.

Basta “Questi fantasmi!”. Che rischia di scavare le gote di coach Romano e far venire orticaria a noi che guardiamo.

Ascoltate le vostre “Voci di dentro” e provate a rappresentare “Il ciclone” (inedito eduardiano, finora mai allestito per la scena). Perché, come certamente saprete, “Gli esami non finiscono mai”.

Quanto a rosetane e rosetani, pubblico di tifosi che è stata finora la nota lieta di questo campionato, l’invito è sempre lo stesso da 25 anni, da quando, nel 1998, ho aperto Roseto.com: che la propria squadra del cuore giochi male o bene, sempre andare al PalaMaggetti a incitarla e spronarla.

Che a scrivere male ci pensano i giornalisti. Stronzi.

Luca Maggitti Di Tecco
Stampa    Segnala la news

Condividi su:




Focus on Roseto.com
Roseto.com - Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere. - Registrazione al Tribunale di Teramo N. 540 Reg. Stampa del 19.08.2005.
Direttore responsabile: Luca Maggitti   Editore: Luca Maggitti   Partita IVA 01006370678
© 2004-2025 Roseto.com | Privacy | Disclaimer Powered by PlaySoft