L’imponente coreografia dei tifosi ducali.
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I sardi espugnano il palasport atriano dopo un tempo supplementare. La Pompea dilapida un vantaggio di 15 punti e dice addio ai sogni di primo posto nella stagione regolare.
Atri (TE)
Giovedì, 24 Febbraio 2005 - Ore 15:30
POMPEA ATRI 78
TERRA SARDA OLBIA 94
(Dopo 1 Tempo Supplementare).
Parziali: 23-16, 14-17 (37-33), 23-14 (60-47), 12-25 (72-72), 6-22 (78-94).
POMPEA ATRI: Savini 6 (0/1, 2/5), Saccoccio 20 (7/9, 1/3), Fossati 13 (0/4, 3/9), Bigi 19 (1/6, 3/8), Cappanni 8 (3/5, 0/1), Del Principio ne, Manco (0/1 da 3), De Falco 7 (1/2, 1/4), Torrieri, Marmugi 5 (1/1, 1/5). All. Coen.
TERRA SARDA OLBIA: Contigiani 8 (4/7), Da Tome R. (0/1, 0/1), Ziranu 19 (2/3, 4/9), Bernardi 5 (1/2, 1/2), Zanatta 15 (3/6, 2/9), Da Tome T. 18 (3/6, 3/5), Brembilla 16 (4/4, 1/2), Deledda ne, Cividini ne, Rossi 13 (4/5, 1/3). All. Mazzoleni.
Arbitri: Svolacchia e Marchesi di Perugina.
Tiri Atri: 13/28 da 2, 11/36 da 3, 19/20 liberi.
Tiri Olbia: 21/34 da 2, 12/31 da 3, 16/29 liberi.
Usciti per 5 falli: Savini, Bigi, Cappanni, De Falco di Atri, Contigiani, Ziranu di Olbia.
Nell’attesissimo recupero della ventesima giornata, Olbia sbanca il palasport di piazzale Alessandrini e balza da sola in vetta alla classifica.
Un successo pesante per gli isolani, maturato dopo un tempo supplementare a senso unico. Per la Pompea, ancora una volta avanti nel punteggio per gran parte dell’incontro, toccando anche un massimo vantaggio di 15 punti, si tratta della prima sconfitta interna stagionale, che vuol dire addio al primo posto nella regular season.
Con la vittoria di ieri, infatti, i sardi si sono portati a +6 sui ducali con l’aggiunta del 2-0 nei confronti diretti, il tutto a 7 giornate dalla fine.
La Terra Sarda ha vinto da grande squadra, credendo fino in fondo di poter riacciuffare una gara che si stava mettendo davvero male e per giunta in un ambiente ostile, dimostrando grande carattere e solidità. Di contro, c’è il solito crollo nel finale di una Pompea che deve recitare sicuramente il mea culpa, ma che è stata penalizzata ancora dalle situazioni sfavorevoli: priva di Veneri, la compagine ducale ha dovuto rinunciare anche a Marmugi (calo di zuccheri e forte giramento di testa) già nel corso del primo tempo e si è trovata subito a dover fare i conti con una situazione falli difficile (4 per De Falco dopo appena 15’).
Coach Coen non ha avuto, dunque, la possibilità di far ruotare i propri lunghi, trovandosi spesso con il solo Cappanni a disposizione ed alla fine la squadra ne ha risentito, arrivando con le gambe molli, come dimostra il parziale di 6-22 di un overtime senza storia. Brutto episodio nel finale di gara, con un paio di componenti della panchina sarda che sono usciti dal campo sbeffeggiando i tifosi di casa e scatenando una bagarre nei pressi dello spogliatoio ospite, per fortuna senza gravi conseguenze.
LA GARA
Clima da play-off al palasport di piazzale Alessandrini per la supersfida d’alta classifica, con spettacolare coreografia da parte di tifosi atriani e pubblico delle grandi occasioni (nonostante la concomitanza delle gare di Champions League di calcio). Coach Coen presenta un quintetto inedito, con Savini ad affiancare Fossati in regia, Bigi da ala, il rientrante De Falco preferito a Marmugi nel ruolo di “quattro” e Cappanni da centro. Gli ospiti rispondono con il quintetto annunciato: Ziranu, Zanatta, Da Tome T., Brembilla e Contigiani.
Fin dalle prime battute si capisce che tra le due squadre non corre buon sangue e riaffiorano presto le ruggini del match di andata: frequenti gli scontri verbali ma anche fisici tra i giocatori delle due squadre. Tra i più nervosi c’è De Falco che commette, abbastanza ingenuamente, due falli in un amen. Gli arbitri hanno subito un gran da fare per tenere il controllo della gara. Quanto alla pallacanestro giocata, si parte su buoni ritmi. Olbia parte bene, mettendo a segno tre triple, una di Brembilla, due di Ziranu (4-9 dopo 3’30). Proprio il play ospite appare molto ispirato, mentre tra i ducali si mette in luce Cappanni che realizza una spettacolare schiacciata in tap-in e cattura rimbalzi. Con due centri da fuori degli ex di turno Bigi e Fossati ed un canestro di Saccoccio la Pompea ribalta la situazione (14-11 al 6°).
A parte qualche strappo da una parte e dall’altra, la gara si mantiene sostanzialmente sul filo dell’equilibrio, almeno fino a quando i ducali, in chiusura della prima mini-frazione, piazzano un parziale di 11-0 (25-16). Il pubblico dimostra di gradire ed in effetti la formazione di Coen gioca una gran pallacanestro, mentre gli ospiti faticano a trovare le giuste contromisure, soprattutto per la strategia difensiva degli avversari (quattro a zona e Fossati o Savini a uomo su Ziranu). Al 13° si è sul 32-19, ma De Falco commette ingenuamente altri due falli e sale a quota 4. Coen si vede costretto a richiamarlo in panchina, mentre Olbia prende coraggio e, trascinata dal solito Ziranu e dall’esperto Brembilla, accorcia le distanze (32-27). Intanto Cappanni commette il suo 3° fallo e Marmugi, stordito, deve lasciare il campo. Problemi, dunque, per la Pompea che tuttavia raggiunge gli spogliatoi sul 37-33.
Al ritorno sul parquet, i ducali si ripresentano decisi e piazzano un nuovo break (10-2) firmato dal duo Fossati-Bigi, portandosi al massimo vantaggio della partita (50-35 al minuto 24). Nel frattempo, allenatore e giocatori ospiti perdono la testa e collezionano falli tecnici ed antisportivi, con gli arbitri che effettivamente danno l’impressione di penalizzare gli isolani stessi in alcune circostanze. La tensione si taglia con un coltello e proseguono gli scontri verbali tra i giocatori: Fossati, in piena trance agonistica, con la Pompea a +13, fa il gesto del coniglio verso Zanatta sotto gli occhi di un arbitro che gli rifila un inevitabile tecnico. Coach Coen, durante un time-out, invita i suoi a non cadere nelle provocazioni di un’Olbia che cerca di mettere la partita sul piano della bagarre pur di recuperare. La Pompea, comunque, sembra padrona della situazione e conserva a lungo un vantaggio oscillante tra i 10 ed i 13 punti.
Nella parte centrale dell’ultimo quarto, complice un vistoso calo fisico dei locali, Olbia torna pienamente in partita (65-61), grazie soprattutto alle iniziative vincenti del bravo Tullio Da Tome. Lo stesso esterno ospite mette una tripla pesante e viene immediatamente imitato da Zanatta, che impatta (70-70 al 38°). Il finale è da brividi: Da Tome, ancora lui, porta i suoi a +2, ma De Falco, fermato fallosamente da Contigiani (5° fallo), fa 2/2 dalla lunetta (72-72 a 23”). La Pompea, allora, sceglie di fare fallo subito (5° anche per Cappanni) per avere l’ultimo possesso ed in lunetta va Ziranu. Trema la mano esperta del play ospite, che, tra il baccano assordante, fallisce entrambi i liberi. Coach Coen dalla panchina da le sue indicazioni sull’ultima azione: quattro larghi e spazio per la conclusione di Fossati. Ma il play pavese anziché andare dentro a cercare magari un fallo, vedendosi chiuso da un raddoppio di marcatura, scarica per De Falco che, libero dall’arco, conclude corto. E’ overtime!
Nel supplementare Olbia parte subito forte, piazzando un terrificante 0-9 che taglia definitivamente le gambe ai giocatori di casa, forzatamente in campo senza lunghi di ruolo. La Pompea perde per falli anche De Falco, Bigi e Savini e non impensierisce gli isolani che chiudono addirittura a +16.
Candeloro Rasetti
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