«La prossima stagione, Beghin allenerà in A2 belga, alla testa di un progetto ambizioso per guadagnare la promozione nella massima serie».

Così scrissi nel pezzo, che ripropongo in calce, pubblicato lo scorso 1° luglio 2022 su Roseto.com. Avevo appena parlato con Christophe Beghin – tornato a Roseto dopo 17 anni da vice allenatore del Belgio Under 20 per giocare il “Trofeo Vittorio Fossataro” insieme alle nazionali pari età di Italia, Germania e Portogallo – e lui mi aveva detto che sarebbe sceso di categoria (aveva allenato nella massima divisione in precedenza) perché convinto da un buon progetto.

Il progetto era a Kortrijk – Belgio, Regione delle Fiandre, provincia delle Fiandre Occidentali – se scritto in neerlandese. Altrimenti Kortryk (fiammingo) o – addirittura – Cortraco (italiano storico), città di circa 75.000 abitanti capoluogo dell’omonimo arrondissement (circondario) che conta intorno ai 280.000 abitanti.

Guidando la squadra degli “Spurs” – non c’entra la NBA con la franchigia texana di San Antonio, bensì la “Battaglia degli speroni d’oro” (“Guldensporenslag”), svoltasi l'11 luglio 1302 sulla piana di Groninga, nei pressi di Cortraco, che oppose il Re di Francia alle milizie delle città fiamminghe insorte contro il dominio di Filippo IV di Francia – coach Beghin ha vinto prima la Coppa delle Fiandre e poi il campionato, ottenendo la promozione in Lega BNXT, che sarebbe la “Serie A” di quelle parti, che da un paio di stagioni raggruppa le migliori squadre di Belgio e paesi Bassi (Olanda).

Dunque complimenti per la doppietta a coach Christophe Beghin, belga classe 1980, che da giocatore (ala-centro di 207 cm), è stato uno dei lunghi del “Roseto più forte di sempre”, quello allenato da Neven Spahija e con Mahmoud Abdul-Rauf a predicare basket nella Serie A1 2004/2005.

Di quella squadra molti giocatori sono diventati allenatori: Duane Woodwrad, Christian Di Giuliomaria, Stephen Arigbabu, Patrick Mutombo e Christophe Beghin, per dire solo i primi 5 che mi vengono in mente e senza conoscere eventuali ulteriori altre carriere.

Io glielo dissi la scorsa estate a “Obelix” (soprannome che gli affibbiai, vista la mole, quando venne a giocare a Roseto), che siccome il Lido delle Rose porta bene, il suo progetto molto probabilmente sarebbe andato altrettanto bene.

Così oggi, quando ci siamo sentiti per i complimenti, è scoppiato a ridere.

Come dico sempre: tutto, nel basket, nasce o passa per Roseto. Poi si espande!

Complimenti, coach Beghin!

ROSETO.com > Archivio > 1 luglio 2022
Roseto Basket Story
CHRISTOPHE BEGHIN: ‘IL RICORDO PIÙ BELLO DEL ROSETO PIÙ FORTE DI SEMPRE? I TIFOSI!’.
Il lungo belga, a Roseto nel 2004/2005, torna 17 anni dopo, da vice allenatore del Belgio. Nell’articolo, il link all’intervista video.
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