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Giovedì, 25 Aprile 2024 - Ore 23:20 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto degli Abruzzi Repubblica del Basket
UNIONE DI INTENTI, OBIETTIVI IN GRADO DI FAR SOGNARE E COORDINAMENTO: PERCHÉ A ROSETO IL BASKET È ANCHE POLITICA.
Aldo Anastasi. La ‘A’ che troneggia in curva al PalaMaggetti è lì posta in onore delle sue iniziali.

Aldo Anastasi, a Roseto negli Anni 70 del secolo scorso con alcuni ragazzini.

Il primo campo di gioco in terra battuta, attiguo all’attuale pineta Raffello Celommi, alla fine degli Anni 30 del secolo scorso. In questo luogo vennero giocate le prime 3 edizioni del Trofeo Lido delle Rose, negli anni 1945, 1947 e 1948.

Nel giorno del 77° anniversario della Festa della Repubblica, qualche riflessione su passato, presente e futuro della pallacanestro nel Lido delle Rose, partendo dall’archivio storico.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 02 Giugno 2023 - Ore 23:45

Oggi la Repubblica Italiana compie 77 anni.

Il basket rosetano – che nel 2023 compie 102 anni di pratica cittadina – fu immaginato “Repubblica” addirittura 50 anni fa, da quel grande dirigente di Aldo Anastasi, per tutti “Il Colonnello”.

Infatti, nella pubblicazione “StraRoseto basket”, realizzata da Aldo Anastasi e diffusa nell’estate del 1973, furono pubblicati 10 punti per “Roseto Repubblica del Basket”. Il visionario Colonnello, che all’epoca aveva 63 anni essendo nato a Montepagano nel 1910, aveva come sempre idee chiare e fermissima determinazione. Come quella che porterà alla costruzione del Palazzetto dello Sport nel 1978, che all’interno contiene non a caso una A che è sia beneaugurante sia rappresentante delle iniziali del suo nome e del suo cognome (al Colonnello è intitolata pure la sala stampa). Ecco, di seguito, i punti.

I DIECI PUNTI DI ROSETO “REPUBBLICA” DEL BASKET

01.Il Sindaco di Roseto deve essere un ex giocatore di basket.
02.Verrà istituita una sovra imposta comunale basket da applicare a tutti i cittadini abbienti rosetani.
03.La commissione edilizia comunale prenderà in considerazione per la concessione delle relative licenze, solo i progetti che prevedono nel cortile di ogni condominio un campo di pallacanestro.
04.Costruzione di 10 campi di pallacanestro nel lungomare, ogni 150-200 metri.
05.Costruzione del palazzetto dello sport e contemporaneamente di un capannone nel centro di Roseto da usare nei mesi invernali, non essendo sufficiente un solo impianto.
06.Costruzione di un campo di pallacanestro in ogni frazione del Comune di Roseto. Quello di Montepagano deve essere fornito di tribune per 2.000-3.000 spettatori, dato il sicuro sviluppo turistico che avrà quella località.
07.Il Comune dovrà costruire nel camposanto una Cappella dove verranno inumate le salme di coloro che hanno, in vita, onorato il basket rosetano (come atleta, dirigente, arbitro o tecnico).
08.Boicottaggio sul piano politico, sociale, economico, amministrativo di tutti i cattivi cittadini rosetani che ostacolano lo sviluppo del basket.
09.Costruzione in mezzo al mare di uno stabilimento bagni con ogni confort e divertimento e con annesso campo di pallacanestro, nel quale nel 1980 dovrà essere disputato il 1° Festival Mondiale del Basket.
10.San Gabriele, patrono del basket, dovrà essere anche patrono di Roseto. Così sia.

Alcune idee sono attuali anche adesso e meriterebbero di essere perseguite. Questo solo per sottolineare la grandezza del personaggio che Roseto ha avuto la fortuna di avere.

Oggi – nessuno si senta offeso – non ci sono personaggi del calibro di Aldo Anastasi, Giovanni Giunco o Michele Martinelli. E anche per questo che si è assistito – negli ultimi anni – a una balcanizzazione della pallacanestro cittadina. Non più una società di riferimento e le altre sotto l’ombrello della “mamma”, bensì almeno cinque diverse anime: Pallacanestro Roseto, Panthers Roseto, Roseto Basket 20.20, Roseto Basketball Academy, Scuola Minibasket Roseto, con altrettanti uomini di riferimento: Fabio Brocco, Gianpaolo Pigliacampo, Francesco Braccili, Daniele Cimorosi, Saverio Di Blasio.

Nessuno di loro – e, per favore, nessuno si senta offeso – ha il calibro di Aldo Anastasi, oppure Giovanni Giunco, o ancora Michele Martinelli. E però, seppur in sedicesimi, hanno quarti di nobiltà cestistica sufficiente e bastante per dare vita a una sempre più auspicabile azione federativa di ciò che è andato in diaspora negli anni scorsi.

Tutti noi, fra 100 anni, saremo morti. Resterà solo la pallacanestro a Roseto e la sua maggior gloria, alla quale ognuno degli aventi causa può contribuire.

Certo, in mancanza del “Maresciallo Tito” che tutto unisce sotto una formidabile unione di autorevolezza e autorità, c’è bisogno di un salto di qualità a livello di politica applicata alla pallacanestro cittadina.

Che non significa, sia chiaro, telefonare a un imprenditore affinché venda il titolo di B2 perché c’è già una B1 in città (ho fatto un esempio stupido per spiegarmi... vi immaginate se il Sindaco davvero facesse una telefonata così?). No, queste cose, per fortuna, a Roseto non accadono.

Io parlo proprio di fare politica da parte non dei politici – che vanno consultati in un secondo tempo, perché indispensabili supporti attuatori – bensì dei rappresentanti delle 5 diverse anime cestistiche cittadine che, come un affiatato quintetto, individuino un percorso intelligente, sostenibile e – soprattutto – in grado di far innamorare la piccola platea rosetana, ampliandola quanto più possibile.

Questo significa fare politica, nel basket, a Roseto. E questo significa pure trovare una concordia – che sia finanche una pace armata, perché si sta lavorando per Roseto degli Abruzzi e la sua comunità e non per il proprio ego – e poi lavorare su alcuni fattori di sviluppo che considero imprescindibili.

Il primo è che Roseto diventi, stabilmente, la squadra del Lido delle Rose e anche quella di riferimento dell’intera regione Abruzzo, seguendo l’intuizione – nella quale pure ho qualche merito – degli Amicacci Abruzzo Giulianova attuata nel basket in carrozzina.

Diventando il sodalizio di una intera regione, si potrà puntare a coinvolgere sponsor di una intera regione. E unendo le forze, si potrebbe procacciare – fra enti e aziende, pubblico e privato – una cifra seria di contributi, da destinare alle singole realtà in base alle categorie giocate e alla importanza e alla copertura dei costi attuando una sorta di “economia di scala” e cioè: più basket appetibile, più sponsor, una serie di servizi acquistati insieme pagandoli perciò di meno.

Vanno poi “distanziate” le categorie. La Pallacanestro Roseto deve provare ad acquisire un titolo di Serie A2, in modo da coinvolgere aziende importanti della regione solitamente non attive come sponsor (penso alla farmaceutica nella provincia aquilana). Le Panthers Roseto devono fare lo stesso, provando ad acquisire un titolo di Serie A2, visto che lo scorso campionato, nonostante una dolorosa retrocessione, sono risultate la società con il maggior pubblico del proprio girone. Sia in A2 maschile sia in A2 femminile dovrebbero muoversi almeno 2 titoli (forse nella femminile si sale a 4). Insomma: ci si può provare, basta volerlo.

In questo modo di creerebbero due squadre principali di “A”, che però hanno il sostegno dell’interno movimento.

Il Roseto Basket 20.20, che ha vinto 2 campionati ma non ha un proprio settore giovanile, potrebbe così restare la “squadra del sabato sera”: bella, passionale e viscerale, partecipando alla B2 con altre 4 squadre abruzzesi e quindi giocando derby a non finire. Il “20.20” potrebbe essere pure la “terra di mezzo” in cui far evolvere i prospetti destinati alla A2 e far giocare anche gli altri atleti provenienti dalla Academy.

Infine, Academy e Minibasket orgogliosamente basi di un movimento che ha il proprio sbocco in città e non ha bisogno di apparentarsi con realtà di fuori città.

Insomma: abbiamo 5 belle realtà, cerchiamo di farle dialogare armoniosamente. Va bene persino guardandosi in cagnesco i primi tempi (confido nel gruppo e nel potere del tempo), se tutti capiscono che da soli siamo nulla e divisi si perde, mentre insieme siamo orgogliosamente Roseto e uniti si vince. Almeno nella pallacanestro!

Luca Maggitti Di Tecco
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