Giampiero Porzio e Valerio Bianchini, a Roseto degli Abruzzi, nel 2016. [Luca Maggitti Di Tecco]
Lo Schema 4, disegnato nel 2013 da Giampiero Porzio a Valerio Bianchini su un foglietto delle posate di Spizzico, quale omaggio al genio del Vate del Basket. [Luca Maggitti Di Tecco]
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Un raffinato pensiero di Giampiero Porzio, dedicato al primo coach italiano a vincere lo Scudetto in 3 città diverse – Cantù, Roma e Pesaro – e che, prima con Martinelli e poi con Amadio, ha lavorato anche a Roseto.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 22 Luglio 2023 - Ore 12:30
Valerio Bianchini compie 80 anni.
È stato il primo a vincere tre scudetti e due Coppe dei Campioni in città diverse.
L’unico – insieme a Muhammad Alì e ai Beatles – a riempire il PalaEur.
Valerio è il più immaginifico dei Coach europei. È il Vate!
Apparve al basket italiano degli anni ’70 - grigio come l’Italia Giolittiana - con la forza rivoluzionaria e dirompente dei futuristi di Balla a Boccioni.
La sua visione del Gioco era intrisa di riferimenti filosofici e storici, riempiva i vuoti di una cultura sportiva ferma alla pur gloriosa Gazzetta dello Sport.
Nel suo schema “quattro” – impresso indelebilmente nella mia corteccia cerebrale – c’erano Ulisse e Machiavelli, Aristotele e Max Weber.
Dice: ma era solo uno schema a due passaggi nato a Brugherio per liberare la potenza di Franz Arrigoni!
Bravo, ma è lì che viene fuori il Genio! Nel trovare nella Cultura le chiavi per interpretare le dinamiche del Gioco o, più in generale, della vita professionale.
Solo a Roseto, tutto questo faticò a funzionare!
La Fossa dei Leoni accolse la Stella Azzurra di Napoleoni-Bastianoni-Gatti-Quercia-Andreussi come alla sagra del lampredotto accoglierebbero una delegazione di vegani.
Un misto di sfottò e ringhio minaccioso, presa per il culo e carica alla sciabola.
Bruno chiamava la Fossa con il suo “Come fanno i lupi di Roma?” e la Fossa rispondeva “Beeee!!!” Il legno dei gradoni tremava sotto mille piedi che battevano all’unisono.
A pochi secondi dalla fine – noi un punto sotto – Napoleoni palleggiava al limite della linea laterale. La leggenda diche che Costantino De Simone, sporgendosi dalla transenna, gli toccò la palla, permettendo a Sandro di rubarla e segnare in contropiede il canestro della vittoria.
Il Vate sorrise, colpito dal gesto futurista della Famiglia De Simone, più simile alla Beffa di Buccari del Vate – quell’altro, d’Annunzio! – che a uno schema dei Celtics.
Se è vero – com’è vero – che tutto comincia a Roseto, mi piace pensare che da quell’azione piratesca cominciò il viaggio vincente di Valerio.
Buon compleanno, Vate e, come dicono in Sardegna, “A chent’annos!”.
Giampiero Porzio
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