Domenica 3 settembre 2023, rivedendo la scaletta di presentazione delle Panthers Roseto e volendo dedicare la serata al compianto professor Antonio Narcisi, ricapitai su un mio vecchio articolo, datato 12 settembre 2005 (diamine, esattamente 18 anni fa!).

Il pezzo scaturì dalla richiesta di aiuto, tramite Forum di Roseto.com – che oggi non esiste più, soppiantato dai social media – di un ragazzo argentino ex atleta delle giovanili del Roseto: Leandro Gabriel Cardoso. Il quale chiedeva notizie dei suoi ex compagni di squadra con i quali aveva giocato a Roseto.

Io non lo conoscevo, anche perché nel suo periodo rosetano – e cioè i primi Anni 90 – andavo a cavallo, facevo gare di equitazione ed ero spesso fuori Roseto. E però fu bello leggere come alcuni componenti di quella squadra si ritrovarono idealmente a Roseto: a metà strada fra Argentina e Dubai, grazie al Forum.

Torniamo a oggi.

Chiuso l’articolo, mentre rifinivo la scaletta prima di andare alla presentazione, su Messenger mi arriva un messaggio proprio di Leandro Gabriel Cardoso, che mi dice di essere a Roseto dopo tanti anni e mi chiede se possiamo incontrarci. L’emozione che provo per la sincronicità dell’accaduto mi provoca la pelle d’oca (e quando l’ho raccontata a Pasquale Zeppillo, l’ha avuta anche lui!).

Così, finita la presentazione delle Panthers Roseto ho finalmente avuto il piacere di conoscere dal vivo Leandro Gabriel Cardoso, che aveva scritto 18 anni fa al Forum del mio Roseto.com.

Argentino, dopo un periodo in Spagna – quando mi scrisse – è tornato nel suo paese e oggi è attivo nella ristorazione a Mendoza, nei pressi della cantera cestistica da migliaia di ragazzini della sua città da un milione e centomila abitanti.

L’emozione dell’incontro è tanta. Leandro Gabriel Cardoso è con la sua signora e mi chiede dove poter trovare i suoi ex compagni e i suoi ex istruttori. Intanto, mediante Google Maps, gli indico la palestra del professor Verrigni, che ha solo mutato nome.

Poi gli presento Sofia Aispurua, argentina in forza alle Panthers, da pochi giorni in città. È il bello della pallacanestro.

Il giorno successivo, l’ho ritrovato alla palestra insieme al professor Verrigni, al figlio Piergiorgio e a Raffaele Pagnottella.

Ho scattato qualche foto, ma gli ho chiesto di inviarmi le sue, per farci un articolo completo.

Dopo qualche giorno mi sono arrivate le sue foto, con le persone care e gli ex compagni di squadra, e con un pensiero che è la cosa più bella. E che condivido insieme a quell’articolo di esattamente 18 anni fa. Ovviamente, io non ho fatto niente: ha fatto tutto Roseto!

«Buongiorno Luca, grazie per tutto quello che hai fatto. In due giorni ho liberato emozioni che mi portavo dentro da 30 anni. Ho rivisto persone alle quali voglio molto bene e – grazie a Dio – ho potuto dire a tutti loro il mio grazie e scusarmi per l’assenza così prolungata. Roseto non è per due giorni, è per la vita».
Leandro Gabriel Cardoso

ROSETO.com > Archivio > 12 settembre 2005
Basket e Commozioni
ROSETO: A META’ STRADA FRA L’ARGENTINA E IL DUBAI.
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