Andrea Petracca, chi era costui?
No, non è Carneade. È un’ala classe 1997 di 197 cm, pugliese categoria barocco essendo nato nella splendida Lecce, che lo scorso campionato giocava con Fabriano. E fece il mazzo nella semifinale promozione playoff alla Pallacanestro Roseto, in entrambe le gare vinte dai cartai al PalaMaggetti.
In gara 1 – domenica 14 maggio 2023 – segnò 14 punti, con 4/6 nelle triple (sganciandone 1 nel primo quarto, 2 nel terzo e 1 nell’ultimo), in 38 minuti di incredibile sostanza. In gara 2 – martedì 16 maggio 2023 – ne segnò altri 13. Fabriano espugnò Roseto in Gara 1 per 76-77 e in Gara 2 per 83-92, mettendo le mani sulla serie chiusa poi in Gara 4 nelle Marche. In mezzo, la disgraziata – per Petracca – Gara 3, vinta dal Roseto, nella quale purtroppo il giocatore si ruppe il crociato di un ginocchio, concludendo anzitempo un campionato che in stagione regolare lo aveva visto giocare 27 partite a 30 minuti di media, segnando quasi 10 punti, catturando quasi 6 rimbalzi e ottenendo quasi 11 di valutazione.
Otto mesi dopo quel disgraziatissimo giorno, Andrea Petracca potrebbe ricominciare proprio dal PalaMaggetti di Roseto degli Abruzzi, dall’ultima sua bella figura da giocatore di squadra e di sistema, visto che dovrebbe aggregarsi alla Pallacanestro Roseto per un periodo di prova.
Per intenderci, dovrebbe essere lui il lungo «“3+” invece che “5”» che la società cerca, dopo aver preso atto dei progressi di Georges Tamani da cambio di Klyuchnyk, per rimpiazzare Iba Koite Thiam che qualche settimana fa ha lasciato il Roseto per accasarsi in B Interregionale a Cagliari.
Ovviamente Petracca è reduce da un infortunio serio, quindi se dovesse davvero arrivare stasera a Roseto per essere aggregato, presumibilmente passerà la meticolosa trafila delle valutazioni dello staff medico e di quello atletico. E però, nell’ipotesi di sua idoneità, potrebbe essere lui il rinforzo per allungare la rotazione che – sia detto per inciso – finora ha comunque splendidamente funzionato, come dimostra la classifica.
Insomma: anche se ha la barba e il suo cognome inizia per P, non si tratterebbe del sostituto di Mitchell Poletti, visto che il capitano della Pallacanestro Roseto – nonostante il pollice della mano destra acciaccato (alla vigilia dell’impegno contro Vicenza) – dovrebbe regolarmente scendere in campo nel Roseto che affronterà Jesi. Certo, non sarà in perfetta forma, ma il Poletti finora “mai in forma” visto da queste parti basta e avanza alla Pallacanestro Roseto, visto che della squadra è il primo cannoniere e il primo rimbalzista... e cioè il miglior giocatore, per quanto operando a scartamento ridotto a causa di una serie di noiosi infortuni.
Perché questa precisazione? Perché nelle ultime ore è tornato di moda il “TotoPoletti”, tanto da costringerci a occuparcene di nuovo, anche se soltanto per ricordare che del “mal di pancia” di Poletti – forse finalizzato a cambiare aria – ce ne siamo occupati il 26 e il 28 novembre 2023, dopo la storia su Instagram del giocatore (i link li trovate in calce a questo articolo). Poi basta, perché crediamo sia abbastanza.
Una quarantina di giorni fa, furono diversi i colleghi (per mancanza di prove, nel senso che non sono giornalisti ma lo fanno, beati loro che possono permetterselo) a bacchettarci perché quella “non era una notizia”. Adesso gli stessi eredi di Gianni Brera e Beppe Viola alzano il sopracciglio e ci fanno notare che dovremmo invece scrivere di questa “notizia” che gira e cioè che Poletti vorrebbe cambiare aria, per tornare nella città in cui risiede, Faenza, e stare vicino alla sua famiglia.
Oibò: notizia? Notizia una cosa della quale abbiamo già scritto oltre 40 giorni fa? E che notizia sarebbe?
Dal nostro piccolo lembo di competenza, fatto di 27 stagioni consecutive informando sul basket rosetano e non solo e di 18 libri (e ulteriori 8 collaborazioni a livello editoriale), ci permettiamo di far notare ai numerosi prossimi vincitori del Pulitzer che le notizie sono le altre che abbiamo dato. E cioè le 9 vittorie su 9 in casa, il secondo posto della squadra nonostante la raffica di infortuni e il vario sbocciare, nel Roseto, di giovani fiori come Klyuchnyk, Durante, Guaiana, Donadoni e – seppur limitato dall’infortunio – Tamani, oltre che il germoglio Maiga. Oppure la classe e la poetica del greco Mantzaris.
Dov’è la notizia, se da oltre 40 giorni il miglior giocatore del Roseto – come abbiamo scritto – gioca (e gioca bene, va detto in favore del suo essere professionista e del nostro essere oggettivi) con il Roseto? Eventuale notizia, sulla quale ci spenderemmo, potrebbe essere quella di una sua futura partenza. E se avverrà, amen.
Roseto ha 103 anni di storia nel 2024 e – nel pieno rispetto del lignaggio del giocatore Poletti in Serie B Nazionale – ha gli anticorpi anche per fare a meno di un giocatore così forte e determinante. Perché il DNA rosetano – cestisticamente malandrino e da sempre descamisado – dice che il Lido delle Rose è una piazza che può fare a meno di tutto, perciò non ha paura di niente.
E una piazza che, dal 2006 al 2009, ha pianto 3 morti sportive di 3 Roseto differenti, può certamente fare a meno di tutto. E non avere paura di niente.
Agli epigoni di Bob Woodward (non Duane, Bob), diciamo che le notizie – se parliamo di pallacanestro a Roseto e di Pallacanestro Roseto – dovrebbero piuttosto essere concentrate sul buono che il direttore sportivo Verrigni e coach Gramenzi hanno finora costruito. E che a nostro avviso è tanto. Poi, ovviamente, siccome noi scriviamo (a differenza di chi insegna non scrivendo), ognuno faccia pure ciò che ritiene. Solo, non venga a impartire lezioni a noi che siamo troppo ciucci per impararle.
Il mal di pancia di un giocatore trattato in un articolo e ripreso due giorni dopo, a nostro avviso è già troppo.
Anche perché – finora – due articoli in rapida successione, con ripresa di argomento – ci è capitato di dedicarli a Stefano Attruia – il 20 e il 25 gennaio del 2002 – quando lasciò la Serie A1 di Roseto per andare, dietro pagamento di buyout, al Real Madrid.
Così, se dopo quel 28 novembre 2023 Poletti fosse andato a Cividale in A2, ne avremmo scritto. Così, se in futuro dovesse tornare a casa, a Faenza in B Nazionale, ne scriveremmo. Sempre augurandogli le migliori fortune e ringraziandolo perciò che ha fatto in maglia Pallacanestro Roseto.
Roseto ha saputo fare a meno di Stefano Attruia, nel 2001/2002, raggiungendo comunque i Playoff Scudetto. Qualcosa mi dice che Roseto – intesa come unione di passioni e ragioni con 103 anni di esperienza – potrebbe sopportare anche la gravosa perdita di un top player come Mitchell Poletti. Entrambi, peraltro, atleti “tricologicamente avanzati” (la cascata di riccioli di Attruia e la chioma fluente di Poletti).
Perché, parafrasando il motto che c’è all’ingresso di casa mia, corredato da una foto insieme a SuperMario Boni (noi cinici!): “Questa città è aperta a tutti gli amici veri. E a quelli falsi. Purché sembrino veri.”.
Al solito, nei prossimi giorni staremo a vedere sia se Andrea Petracca arriverà nel Lido delle Rose – e sarà magari ingaggiato – sia se Mitchell Poletti partirà dal Lido delle Rose.
A entrambi va comunque il nostro “in bocca al lupo”, affinché i loro desideri si avverino.
Di seguito, i due articoli dedicati nel 2000 a Stefano Attruia pubblicati sul quotidiano IL TEMPO Abruzzo. In calce, i link di quanto scritto sulla vicenda Poletti, il 26 e il 28 novembre 2024.
IL TEMPO Abruzzo
20 gennaio 2002
ROSETO - Michele Martinelli, patron del Roseto Basket, giovedì scorso aveva parlato di una richiesta ricevuta dal Real Madrid, per un giocatore rosetano, tenendo il riserbo più assoluto in quanto, a suo dire, la trattativa non si sarebbe conclusa. E invece, come il miglior Luciano Moggi, ecco Martinelli, di sabato, ammettere lo storico trasferimento di Stefano Attruia dall'Euro Roseto al Real Madrid. Si, tutto vero: dalla casacca degli squali abruzzesi a quella delle “merengues” madriliste. Attruia, arrivato la scorsa stagione alla seconda giornata di campionato, era al suo secondo campionato in maglia biancoblù. In questa stagione stava giocando 28,3 minuti per gara, segnando 12,3 punti. Per lui è un giorno davvero speciale: «È come se giocassi a calcio in una provinciale e mi avesse chiamato la Juventus. Sono occasioni da prendere al volo e ringrazio Martinelli che mi ha lasciato libero. Un giocatore sogna sempre di giocare per grandi squadre con grandi obiettivi e io vado a giocare nella polisportiva più prestigiosa del mondo». E Roseto? «Saluto i meravigliosi tifosi e i compagni di squadra. Coach Bruno Impaloni sta facendo un grosso lavoro e il gruppo è davvero super. Avevo altre richieste da squadre italiane, ma non mi sarei mosso se non fosse stato il Real. E poi qui lascio il mo fraterno amico Mario Boni, uno che riesce a trascendere la pallacanestro mentre gioca a pallacanestro. Salutarlo sarà commovente». Mario Boni è triste e si sente dalla dichiarazione: «Sono contento, come amico, che Stefano abbia una tale soddisfazione professionale. Come compagno di squadra sono invece affranto, perché dentro qualcosa muore». E Martinelli, che ha accettato le lusinghe e i dollari del Real per lasciar andare Attruia, come ha reagito? «La partenza di Attruia non era arginabile, in quanto il giocatore non mi ha lasciato molte alternative e io amo ripetere che tenere un giocatore controvoglia non conviene a nessuno. D'altronde, c'è da capirlo. Per quanto ci riguarda, dobbiamo essere pronti a trasformare i problemi in opportunità. Nuovi arrivi? Vedremo dopo il fine settimana, cercando, come sempre facciamo, uno più bravo di chi parte. L'unica soddisfazione? Un rosetano al Real Madrid».
(Luca Maggitti)
IL TEMPO Abruzzo
25 gennaio 2002
ROSETO - Con quei capelli da rasta e l'espressione interrogativa (che ci faccio qui, adesso?), l'ex rosetano Stefano Attruia si è ritrovato di fianco allo stemma del Real Madrid, per firmare il contratto, essere presentato alla stampa ed affrontare subito dopo il primo allenamento agli ordini di Coach Sergio Scariolo. Tutto a posto fra le due società? Sembra proprio di sì, anche se Martinelli, con l'ennesimo colpo ad effetto, reclama sull'accordo fra le società un sigillo "imperiale" e cioè la firma (o l'autografo?) di "Zizou" Zidane, fantasista (e oltre) in forza al Real Madrid, sezione calcistica. E proprio a Zidane la stampa locale ha paragonato Attruia, mettendogli in bocca forse una frase troppo vistosa per essere stata pronunciata dall'asciutto Steve, che baderà sicuramente più al violoncello e alla cultura castigliana che ai colpi di tacco di Zinedine. Roseto è ripartita senza Attruia, dunque, e ancora senza Swinson, che dovrebbe comunque arrivare entro il fine settimana. Bruno Impaloni, che da quando Martinelli ha parlato di scudetto è stato ribattezzato "kamikaze" da quel genio di Valerio Bianchini, ha almeno la soddisfazione di poter contare sul suo nuovo assistente. Si tratta di Rod Griffin, già a Roseto in qualità di allenatore personale di Max Monti e ex lungo di grande qualità: una garanzia nei rapporti con la truppa degli americani. All'Euro dovrebbe comunque arrivare un altro giocatore, per completare la rotazione degli esterni. Detto del contatto per l'ex Enrico Gaeta (ala piccola, oggi in B1 a Caserta), a Roseto, dopo la partenza di Attruia, torna a tenere banco l'argomento play-guardia. Qualche nome? Andre "The General" Turner, Haywoode Workman, Eddie Gill, DeJuan Wheat. Michele Martinelli sembra avere tutta l'intenzione di confondere le acque, per non far alzare troppo il prezzo del vero obiettivo. Staremo a vedere.
(Luca Maggitti)
ROSETO.com > Archivio > 26 novembre 2023
Serie B Nazionale – Girone B – Pallacanestro Roseto
MITCHELL POLETTI: I DUBBI DEL CAPITANO.
Il giocatore più forte del Roseto pubblica una storia su Instagram con un messaggio che – qualsiasi sia il suo significato – apre un problema in seno alla squadra. Che ne ha già un paio...
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=21159
ROSETO.com > Archivio > 28 novembre 2023
Serie B Nazionale – Girone B – Pallacanestro Roseto
STATE BUONI SE POTETE, TUTTO IL RESTO È VANITÀ. NON ROSETANITÀ... VANITÀ.
La frizione con capitan Poletti va verso la composizione, nell’interesse di tutti e di un progetto che ha ampi margini di miglioramento. Basta remare tutti nella stessa direzione, anche se non si esce insieme la sera e non si è amici per la pelle.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=21168