Il guaritore di cavalli, di Gonzalo Giner.
|
Recensione del libro di Gonzalo Giner, tradotto dallo spagnolo da Pierpaolo Marchetti.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 31 Luglio 2024 - Ore 12:30
Dice: c’è crisi! E poi l’inflazione. Una vacanza rischia di farti tornare a settembre e lavorare fino a Natale... per aspettare la tredicesima e finirla di pagare.
OK, va bene.
Ma se vi dicessi che per una settimana di vacanza potreste spendere 23 (ventitré) Euro, con la possibilità di viaggiare pure indietro nel tempo, stando comodamente a casa vostra?
Dice: impossibile! Invece no.
Con 23 Euro vi comprate “Il guaritore di cavalli” di Gonzalo Giner (scrittore e, soprattutto, veterinario, dunque pratico della materia): un bel tomo di 714 pagine, che potrete serenamente leggere e assorbire in una settimana (a un centinaio di pagine al giorno, malcontate), stando comodamente immersi nella Spagna di circa 800 anni fa, senza dover andare incontro ai pericoli possibili nelle terre all’epoca occupate dagli arabi.
Già, perché in attesa di qualche solida scoperta di come tornare indietro nel tempo fisicamente, abbiamo comunque una potentissima arma: un romanzo storico ben scritto. Che se letto a 100 pagine al giorno permette anche una giusta decantazione e un ulteriore approfondimento mentale e pratico (Google e Wikipedia sempre sottomano, per le doverose ricerche figlie della volontà di approfondimento).
Questo l’ha pure tradotto dallo spagnolo un mio amico, Pierpaolo Marchetti, ma non è per quello che lo consiglio.
Lo consiglio perché, sfondata la trincea delle prime 200 pagine (che non mi avevano convinto appieno), poi diventa davvero avvincente e divertente.
Gonzalo Giner racconta le gesta di Diego De Malagón, in un arco temporale che va dal 1195 al 1212: dalla sconfitta castigliana di Alarcos alla battaglia delle Navas de Tolosa, momento cruciale della riconquista di al-Ándalus, da secoli territorio occupato dagli almohades ed enclave araba nella Spagna divisa in sei territori: cinque regni cristiani (Aragona, Navarra, Castiglia, Leon e Portogallo) e, appunto, la parte islamica che mezzo millennio prima (intorno al 750) era in realtà quasi tutta la Spagna come la conosciamo oggi e il Portogallo, oltre alla attuale regione francese della Linguadoca-Rossiglione (all’epoca conosciuta come Settimania).
Diego è un giovane figlio di locandiere che ha una cavalla chiamata Sabba, protagonista con lui di tutto il romanzo.
Il giovane diventa pian piano un saggio veterinario (albéitar) e vive 17 anni avventurosi. Molto avventurosi.
Il romanzo – diventato best-seller internazionale – corre lungo quei 17 anni e attraverso 6 parti identificate in terre: terre di frontiera, terre cristiane, terre di rifugio, terre di confusione, terre di pericolo, terre di eroi.
Un librone gradevole, da leggere sia al passo, godendosi i momenti più descrittivi, sia al trotto, imparando cose sulla vita dell’epoca e su quei territori occupati, sia al galoppo, pensando all’amore che corre lungo il romanzo. Amore per una donna o per la propria patria invasa.
Insomma: una bella settimana di ferie, viaggiando nel tempo, a 23 euro. Cibo e bevande escluse.
Non male, direi.
Gonzalo Giner
IL GUARITORE DI CAVALLI
Traduzione di Pierpaolo Marchetti
SEM – 2022 – Pagine 714 – Euro 23
ROSETO.com
LIBRI [LIBRIAMOCI & SCOMPAGINANDO]
Libriamoci [invito alla lettura]
Scompaginando [libri aperti a caso]
TUTTI GLI ARTICOLI
https://www.roseto.com/news.php?id_categoria=82&tipo=rosetano
Luca Maggitti Di Tecco
|