Brian Sacchetti, Capitano della Pallacanestro Roseto 2024/2025. [Luca Maggitti Di Tecco]
Brian Sacchetti, durante la Supercoppa. [LNP/Ciamillo&Castoria]
Brian Sacchetti, durante la Supercoppa. [LNP/Ciamillo&Castoria]
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Mentalità, motivazione, umiltà, concentrazione e un nome che, anagrammato, in inglese significa ‘cervello’. Conversazione con l’uomo del triplete a Sassari in Serie A, nel 2014/2015.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 13 Febbraio 2025 - Ore 10:15
Se fai il giocatore di pallacanestro, sei il capitano della squadra e il tuo nome, anagrammato, significa “cervello” in inglese, molto probabilmente sei la persona giusta nel posto giusto.
Parliamo di Brian “Brain” Sacchetti, ala classe 1986 di 2 metri, figlio d’arte di Romeo.
L’ex Azzurro, passato alla storia per il memorabile “triplete” a Sassari nella stagione 2014/2015 (Supercoppa, Coppa Italia, Scudetto) continua a guardare l’orizzonte senza sbilanciarsi di un millimetro e perciò dichiarando: «Questo gruppo, guidato da coach Gramenzi, ha qualcosa di speciale. Dobbiamo però restare concentrati e proseguire nel nostro cammino, facendo il nostro gioco e – soprattutto – pensando a una partita alla volta».
Questo significa non occuparsi già della Coppa Italia, come chiosa il capitano della Pallacanestro Roseto: «Manca un mese e ci sono di mezzo gli infrasettimanali. Perciò è inutile sprecare energie pensando a Treviglio, che affronteremo in semifinale. Restiamo ancorati alle tematiche del campionato, in attesa del secondo trofeo stagionale che, senz’altro, avrà il potere di assorbirci totalmente, per poi affrontare il terzo e ultimo impegno della stagione e cioè i playoff. Ma, ripeto, ogni cosa al suo tempo».
Sacchetti ha il merito di essere stato un vero e proprio costruttore di quella mentalità vincente che sta permeando la Pallacanestro Roseto 2024/2025, visto che, intervistato dal Messaggero cinque mesi fa, alla vigilia della Supercoppa poi vinta, dichiarò: «La Supercoppa può essere vista soltanto come un trofeo di fine estate. Io invece penso che debba essere una tappa importante e da rispettare, come la Coppa Italia e il Campionato. Abbiamo questa prima occasione per cominciare a costruire una mentalità vincente. E siccome siamo a Roseto per fare grandi passi in avanti, so che tutti noi lavoreremo per affrontare questo impegno con la stessa serietà di una finale Scudetto».
“Brain” fu buon profeta e Roseto annichilì le avversarie, aprendo una stagione che finora, per i risultati, la vede giocare un campionato a parte, essendo al primo posto con 10 punti di vantaggio sulla seconda.
Capitan Sacchetti in merito chiosa, con una punta di amarezza: «Peccato che non ci sia la promozione in Serie A2 “honoris causa”, quindi sappiamo che dovremo arrivare ai playoff nella migliore delle condizioni possibili, perché tutti vorranno batterci e nessuno ci regalerà niente. Ma, ripeto, per adesso testa a sabato, quando arriveranno al PalaMaggetti gli Herons Montecatini, che saranno squadra diversa, rispetto a quella che abbiamo battuto all’andata, in trasferta».
Luca Maggitti Di Tecco
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