BSR AMIAB ALBACETE 62
AMICACCI ABRUZZO GIULIANOVA 42
Parziali: 15-12; 12-13 (27-25); 15-10 (42-35); 20-7 (62-42).

BSR AMIAB ALBACETE: Zarzuela 13, Salazar 24, Fox 8, Onrubia, Pratt 5, Sanchez 8, Brown 2, Zarzuela Beltran, Sanchez Lara 2, Gutierrez n.e., Cortez n.e., Fujimoto n.e.. Coach: Abraham Carrión Ruiz. Vice: Pedro Luis Montero.

AMICACCI ABRUZZO GIULIANOVA: Brown 17, Benvenuto 7, Klein 2, Tanghe 5, Boganelli 4, Leard 7, Marchionni n.e., Topo n.e., Giuranna n.e., manda n.e., Greco Brakus n.e.. Coach: Carlo Di Giusto. Vice: Ozcan Gemi.

«Abbiamo vinto la Medaglia d’Argento alle Olimpiadi, dobbiamo esserne orgogliosi e felici. Il mondo è grande, non c’è spazio soltanto per i vincitori».

Questo, più o meno – sono passati 21 anni – mi disse coach Carlo Recalcati, quando lo intervistai di ritorno dalle Olimpiadi di Atene, dove con la sua Italia aveva vinto la Medaglia d’Argento, perdendo la finale contro l’Argentina (terzi arrivarono gli Stati Uniti d’America).

Perciò stasera sono orgoglioso degli Amicacci Abruzzo Giulianova di coach Carlo Di Giusto – Padre Costituente del basket in carrozzina – che, perdendo in finale contro gli spagnoli dell’Albacete, si sono laureati vice campioni d’Europa per club. Medaglia d’Argento, nel trofeo continentale più prestigioso – la Coppa dei Campioni – arrivando a un passo dalla leggenda pur partendo dalla piccola Giulianova e considerando le siderali distanze in termini di forza economica e budget fra abruzzesi e le altre squadre finaliste nella Final 4 di Champions Cup.

Ieri, in semifinale, il capolavoro che li ha proiettati nella storia, piegando i fortissimi tedeschi dei Thuringia Bulls, oggi 35 commoventi minuti contro l’Albacete, prima che la sovrumana fatica annebbiasse mente e braccia e consentisse l’allungo dei bravi campioni d’Europa.

L’Albacete ha ruotato 9 giocatori, imperniando la partita su 3 atleti: Pratt (40 minuti in campo), Zarzuela (quasi 40) e l’MVP Salazar (35). Sanchez e Sanchez Lara, partiti in quintetto, hanno giocato 22 minuti a testa, poi Fox (18), Onrubia (13), Zarzuela Beltran (6) e Brown (5).  

Giulianova ha risposto con la sua rotazione ristretta a 6, come nella semifinale, imperniata sui “40 minuti filati” Brown (classe 2004), Boganelli (2006) e Tanghe. Quindi 36 minuti di Klein, 27 di Benvenuto e 16 di Leard (2005).

Come dire: al netto della diversa forza economica e della differente profondità di organico, coach Carlo Di Giusto ha fatto il possibile e l’impossibile, tenendo la partita equilibrata fino a 5 minuti dal termine, con 3 ragazzini in campo.

Il suo “Cirque du Soleil” targato Giulianova ha strappato applausi in tutta Europa, guidato dallo “stockman downunder” Jaylen Brown.

I Centauri d’Abruzzo hanno scritto una pagina intrisa dei più alti valori dello sport: impegno, lealtà, voglia di andare oltre i propri limiti, coesione di squadra.

L’Italia intera deve essere orgogliosa di questi alfieri del basket in carrozzina che a Istanbul, Turchia, hanno perso la finale, ma vinto l’Argento.

E se ieri hanno fatto la storia e oggi carezzato la leggenda, restano le 8 lettere comuni, perché sia AMICACCI sia LEGGENDA tante ne contano.

E adagiando quel numero all’orizzonte, appare il simbolo dell’infinito: che poi è l’amore che Peppino Marchionni e tutti gli Amicacci mettono in tutto ciò che fanno, dal 1982.

LA PARTITA

Alla palla contesa, Albacete schiera Zarzuela, Salazar, Fox, Onrubia, Pratt. Gli Amicacci Abruzzo Giulianova rispondono con Brown, Leard, Klein, Tanghe, Boganelli.

Il primo quarto è sul binario dell’equilibrio, con Albacete avanti 6-4 al 5°. Tanghe infila la tripla del pareggio a 8 e Boganelli il canestro del 12-12, poi gli spagnoli trovano la tripla sul finale che li porta avanti 15-12 alla fine del primo tempino.

La seconda frazione si apre con l’allungo degli spagnoli sul 17-12, ma Brown riavvicina gli abruzzesi, prima che Zarzuela riporti Albacete avanti 21-15. Giulianova rintuzza con la tripla di Leard e apre un parziale che porta la compagine italiana a sorpassare 23-24, con l’australiano Brown in contropiede. Giulianova sbaglia la tripla del possibile +4, mentre Albacete trova un protagonista in Salazar con 4 punti di seguito per il 27-24. Brown (miglior realizzatore dei suoi nel primo tempo con 9 punti), dai liberi, sigilla il 12-13 di parziale a favore di Giulianova, che manda gli spagnoli a bere il the del riposo avanti 27-25.

Il terzo quarto si apre con Albacete che allunga 29-25 e Benvenuto che ricuce con 4 punti consecutivi. Il corpulento Salazar fa la voce grossa appoggiando a tabellone, ma Boganelli pareggia a 31 e Brown, di forza, penetra per il sorpasso Giulianova sul 31-33. Salazar capitalizza la sua altezza e i tiri a tabellone e Albacete prende il massimo vantaggio con il quale conduce al 30° 42-35.

Brown apre l’ultimo quarto (42-37), ma Salazar è implacabile segnando il 18° punto (44-37). Leard in contropiede accorcia a 44-39, ma la maggior profondità dello squadrone spagnolo determina l’allungo con i giuliesi che, sfiniti, negli ultimi 5 minuti incassano un parziale significativo, perdendo per 62-42.

MVP dell’incontro, numeri alla mano, l’erculeo Jorge Salazar, che in 35 minuti ha confezionato una “doppia doppia” da 24 punti e 11 rimbalzi.

Per Giulianova, “losing effort” all’australiano Jaylen Brown chiude con una “doppia doppia” da 17 punti e 12 rimbalzi, con 3 assist in 40 minuti filati.