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Giovedì, 19 Giugno 2025 - Ore 17:39 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Pallacanestro Roseto 2024/2025
TUTTI PROMOSSI!
San Edoardo Tiberti.
[Leonardo Di Tecco]


San Lukas Aukstikalnis.
[Leonardo Di Tecco]


San Alessio Donadoni.
[Leonardo Di Tecco]


Le pagelle della stagione del Double – Campionato e Supercoppa – del professor Lorenzo Settepanella. E le immagini dei ‘Nuovi Santi Rosetani’ realizzate dal tifosissimo Leonardo Di Tecco.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 18 Giugno 2025 - Ore 11:30

GIORDANO DURANTE 8
Dopo aver fatto tesoro degli insegnamenti di Mantzaris, senza però mai snaturarsi e continuando a marciare alla propria velocità, è l'uomo chiave, se ce n'è uno, della stagione di Roseto. Inesauribile propulsore capace di far viaggiare il quintetto ad un'andatura pressoché insostenibile per qualsiasi avversario, talvolta fisiologicamente sconfinando nel fuorigiri, con Gramenzi comunque tollerante nell'accettazione di qualche suo eccesso di gioventù, ma insostituibile generatore di letture ed opportunità a ritmi vertiginosi, oltre che baluardo difensivo dalla sconfinata abnegazione sia per spirito competitivo che per una fisicità che, a dispetto della statura, gli ha permesso di reggere senza mai subire nei mismatch e di sopportare anche violenti sfondamenti. Una forza della natura che meriterebbe di tenere il volante tra le mani anche al piano di sopra (7 ppg con il 49% da due punti, il 30% da tre, il 78% ai liberi, quasi 3 perse, 2 recuperi e 4 assist in 26' di media in 35 partite di campionato, 9,6 ppg con il 48% da due, 41% da tre, 79% ai liberi, 3 rimbalzi, 3 perse, 2 recuperi e 5 assist in 26' di media in 9 gare di playoff). 

VINCENZO GUAIANA 8
Insieme a Durante, probabilmente l'uomo che – per fisicità e atletismo, mentalità, altruismo e per una sorprendente versatilità difensiva che gli ha permesso di difendere, con grande profitto, su quattro ruoli, dai portatori di palla più razzenti ai lunghi – meglio e più naturalmente si identifica con il sistema costruito da Gramenzi. I costanti miglioramenti nel tiro da fuori, specie con i piedi per terra, e la sicurezza dei propri mezzi anche dal punto di vista offensivo, lo hanno reso un giocatore totale. Prontissimo, e da tempo, per quella serie A2 nella quale ha già giocato e alla quale ha contribuito enormemente, producendo, nell'arco dell'intera stagione, una pallacanestro di qualità elevatissima, continuando a progredire in ogni aspetto del gioco oltre che in termini di maturità (11,6 ppg con il 62% da due, 42% da tre, 4 rimbalzi, quasi 2 recuperi e 3 assist in 27' di media di 34 gare di stagione regolare, con una piccolissima flessione nelle 9 gare di playoff: 11,2 ppg con il 66% da due punti, 4,8 rimbalzi, 1 persa, 1 recupero e poco meno di 2 assist in 26'). 

LUKAS AUKSTIKALNIS 8
Fortemente caldeggiato a Gramenzi e Verrigni da coach Emanuele Di Paolantonio dopo l'eccellente stagione prodotta ad Imola e accolto con un pizzico di scetticismo per la paura che il fenomeno da squadra piccola potesse mal conciliarsi con le esigenze di una compagine costruita per vincere, il “LiTuono” è stato, invece, capace di calarsi immediatamente nel suo nuovo contesto, inserendosi in un sistema strutturato dal quale ha però avuto, quando necessario, la licenza di uscire, emettendo accecanti bagliori di talento fisico, tecnico, balistico, talvolta soffrendo, tuttavia, i sempre più brutali trattamenti delle difese avversarie abbinati ad una mancata tutela arbitrale. Semi immarcabile per ogni difensore che gli si sia posto dinanzi e, in ogni caso, costante origine apprensione di difese avversarie intere impegnate nel tentativo di limitarlo. Un piacere per gli occhi ammirare la sua sospensione, gesto tecnico e atletico elegante e plastico come quello di Titti Stama, fulmineo ed incosciente come quello di Marco Belinelli, e ancor più efficace perché prodotto con naturalezza all'interno di un meccanismo che gioca con Lukas e non per Lukas, capace di esaltarne il talento ma di vincere ugualmente anche nelle svariate occasioni in cui è stato costretto a farne a meno (16,6 ppg con il  47% da 3 punti ed il  93% dalla lunetta in 25' in 35 gare stagione regolare, che diventano 14,9 ppg con il 39% da tre punti e l'89% dalla lunetta, cui aggiunge 3 rimbalzi, 2 perse, 1 recupero e 3 assist in poco più di 24' nelle 9 gare di playoff). L'uomo che Roseto non aveva e che, per fortuna, non avevano nemmeno gli avversari. M.V.P. non a caso, e a furor di popolo. 

KIRYL TSETSEROKOU 7
Arrivato a raccogliere la scomoda eredità del gigantesco, talentuoso, tecnico ma umorale e pigro Klyuchnyk, al pari del suo predecessore ha avuto bisogno di tempo per interpretare esattamente, e specialmente dal punto di vista difensivo, le esigenze di Coach Gramenzi, trovando un equilibrio nella propria metà con il passare delle giornate e incidendo in quella avversaria, invece, fin da subito, mostrando buona mano ed un istinto da finisher anche superiore a quello del suo predecessore. Rimbalzista di buonissimo livello, dinamico ma non un fulmine negli spazi brevi, capace tuttavia di riempire le corsie in contropiede, fisico, caparbio, orgoglioso e, seppur con qualche pausa, ancora con grandi margini di miglioramento, se non altro per una questione anagrafica (10 ppg con il 66% e 5,2 rimbalzi in 18' di media in 32 partite di stagione regolare, che diventano 8 ppg con il 72% da due, 4 rimbalzi, poco meno di 2 perse ed 1 assist in 16' nelle 9 di playoff)

EDOARDO TIBERTI 8
Uno degli ultimi innesti dell'estate 2024, arrivato con ottime credenziali ma anche con una punta di scetticismo da parte di chi faceva notare che, non avendo mai figurato in contesti altamente competitivi, non c'era modo che potesse aiutare a vincere una squadra obbligata a farlo. Perplessità ben presto vaporizzate dopo le prime uscite, molto convincenti anche contro avversari sulla carta assai impegnativi. Lungo moderno, bidimensionale, che corre per il campo, dalle braccia lunghissime e dalla sorprendente reattività, che regge i mismatch e dal gran carattere, specialmente sotto pressione. Probabilmente il migliore del campionato nel suo ruolo e non solo. Meriterebbe una chance al piano di sopra, a meno che non voglia, giustamente, monetizzare in cadetteria una stagione eccellente (10,8 ppg con il 61% da due punti, e 6,5 rimbalzi in 21' in 32 gare di stagione regolare, che salgono a 12,3 ppg. con il 51% da due, il 77% dalla lunetta cui aggiunge 8 rimbalzi, 1,6 perse, 1 assist in 23' nelle 9 di playoff).

ALESSIO DONADONI 7,5
Talento tecnico, fisico, caratterizzato da una versatilità così spiccata da essere in grado di giocare, oltre che nel suo ruolo naturale di guardia/ala, anche da consumato regista o, se necessario, da secondo lungo. L'uomo dalle missioni speciali, incursore impavido, tiratore di striscia, agonista puro, più produttivo se in uscita dalla panchina, al quale Gramenzi ha sempre chiesto quella immediata impennata di intensità che ha spesso contribuito a cambiare le partite. Prezioso uomo spogliatoio, capace di sottoporsi al sacrificio difensivo più duro come di caricarsi della responsabilità offensiva più pesante. L'uomo delle missioni speciali, qualche volta un tantino fuori controllo, ma dai maroni fumanti. Fondamentale anche perché, da superstite della stagione precedente, ha contribuito a spiegare ai nuovi il significato di giocare per Gramenzi e, in particolar modo, di farlo a Roseto (8,1 ppg con il 63% da due, 30% da tre, 3 rimbalzi, 1,6 perse, 2 recuperi e 2 assist in 20' di media nelle appena 25 gare di stagione regolare, che salgono a 9,8 ppg nelle 9 di playoff, con il 45% da 2, il 50% da tre, 3 rimbalzi e 2 assist in 20'). 

ANDREA TRAINI 6,5
Arrivato con il compito di fornire un'alternativa in un ruolo in cui la stagione precedente si era creato qualche problema di profondità, secondo alcuni poco affine ad un progetto costruito a base di fisicità, atletismo e predisposizione difensiva, è stato comunque assai importante in svariate occasioni, nelle quali ha inciso grazie a talento e mezzi tecnici fuori dal comune, giocando a briglie sciolte, assecondando il proprio estro pozzecchiano, con la concessione, da parte di Gramenzi, di qualche eccesso, a patto rispettare le regole difensive. Limitato da una fragilità fisica tutto sommato preventivabile fin dall'inizio, ma che, comunque, non aveva sconsigliato lo staff dalla tentazione di correrne il rischio, ha tenuto l'ambiente intero con il fiato sospeso per il crack occorso al suo ginocchio proprio alla vigilia dei playoff.  La capacità della squadra di cercare e trovare al proprio interno le risorse fisiche e tecniche per superare in modo indolore quest'ultima emergenza, un'ulteriore dimostrazione di grande maturità e di spirito di sacrificio di un collettivo straordinario (7,8 ppg con il 47% da due, 30% da tre, 77% ai liberi, 1 persa, 1 recupero e 2 assist in 19' nelle 27 gare di stagione regolare). 

NICOLÒ DELLOSTO 6,5
Proveniente dalla retrocessione di Chiusi dalla Serie A2 in B, preso nell'ambito di un mercato estivo abbastanza caotico e in un periodo di frizione fra club e guida tecnica in prospettiva di diventare il quattro titolare perimetrale di un progetto tattico che avrebbe dovuto limitare, per questioni anagrafiche, il minutaggio di Capitan Sacchetti a non oltre 20', ha mostrato considerevole pericolosità perimetrale ma anche la necessità di fortificarsi difensivamente, facendo fatica ad adeguarsi ai livelli di intensità che gli venivano richiesti. È cresciuto, però, nel tempo, nell'attitudine difensiva e soprattutto a rimbalzo, mostrando un'indole da gregario di lusso, anche se alternando improvvise sfuriate a lunghe pause. Anch'egli, anche e soprattutto per età, con indubbi margini di miglioramento (7 ppg con il 57% da 2 punti, 36% da 3, 2 rimbalzi in 19' in 35 gare  stagione regolare, 4 ppg con il 69% da 2 punti, 24% da tre e 4,4 rimbalzi in in 18' nelle 9 di playoff). 

ANDREA PASTORE 7,5
Dopo due anni non indimenticabili in termini di risultati di squadra, decide di tornare dal suo vecchio mentore, consapevole di trovare un sistema già collaudato e con l'impegno di aiutare i superstiti della stagione precedente a spiegare le regole ai nuovi componenti del roster. Al culmine della propria maturità, ha portato esperienza, solidità, una duttilità tecnica che gli ha permesso di sdoppiarsi, per necessità, con umiltà e senza battere ciglio, anche da consumato playmaker, oltre che una dote assai poco diffusa: la capacità di decidere le gare tanto in difesa quanto in attacco. Ha rappresentato, per Roseto, dal punto di vista tattico ed emotivo, quello che Gianluca Basile fu per la Fortitudo, e così tanto legato all'ambiente da volerci tornare per finire quel lavoro che, da qualche anno, era rimasto in sospeso (7,6 ppg con 48% da due, 35% da tre, 84% ai liberi, 1 recupero e 2,3 assist in 22' di media nelle 36 gare di stagione regolare, 9 ppg. con il 47% da due, il 38% da tre e 2 assist nei 22' giocati nelle 9 di playoff). 

BRIAN SACCHETTI 7,5
Sceso in cadetteria dopo una carriera che parla da sé, ma con qualche perplessità relativa ad una carta di identità che, almeno in linea teorica, mal si sposava con un progetto in cui tutti i giocatori erano stati scelti con un criterio che alla base prevedesse presenza di fisicità ed atletismo, ha portato talento tecnico, intelligenza, leadership, esperienza, tranquillità, autorevolezza e compostezza nei confronti degli arbitri, agendo da prezioso collante e uomo spogliatoio, eccellente regista aggiunto, capace di occuparsi di tutte quelle voci poco evincibili da uno scout senza però rinunciare a salire in cattedra nei frangenti di partita in cui si rendeva necessaria una delle sue zampate, cercando, inoltre, di rubare a Gramenzi qualche segreto del mestiere per un futuro, non troppo lontano, che potrebbe anche vederlo nelle vesti di allenatore. Impareggiabile (10,1 ppg con il 63% da due punti  ed il 43% da tre, 85% dalla lunetta, 5 rimbalzi e 3 assist in 26' nel corso delle 34 gare di stagione regolare, 6,6 ppg con il 62% da due ed il 38% da tre, 79% ai liberi, 4,6 rimbalzi e 2,3 assist in 22' nelle 9 gare di playoff, in cui ha dovuto convivere con insidiosi infortuni alla spalla e alla mano sinistra).

COACH FRANCO GRAMENZI 9
Non avremo mai la controprova di come sarebbe potuta finire la stagione 2023/2024 se, dopo la  separazione da Poletti, fossero davvero stati ingaggiati Aromando e Reggiani o se, almeno, il ginocchio di Petracca non fosse saltato sul più bello. Molto probabilmente l'obiettivo promozione sarebbe stato centrato con un anno di anticipo, nell'ambito di un programma biennale, invece di caricare di aspettative una stagione successiva in cui qualsiasi altro epilogo diverso dalla promozione sarebbe stato un fallimento. Come da programma, invece, riporta, e con pieno merito, Roseto in Serie A2, al termine di una stagione faticosissima e nel corso della quale ha retto alla stritolante pressione di un ambiente obbligato a vincere e al quale ha offerto, forgiando un gruppo dall' inattaccabile solidità tecnica e mentale, la pallacanestro della più alta qualità possibile. In un contesto tecnico in cui moltissimi allenatori si mettono in fila per esibire la propria versione dell'abusato pick and roll, ha avuto il coraggio di proporre una pallacanestro più corale e meno dipendente dall'estro dei singoli, un sistema basato su flusso e letture in velocità, di intelligente sfruttamento delle spaziature, che produce opportunità per tutti e che responsabilizza ogni elemento del roster come parte di un meccanismo molto presto interiorizzato da tutti i suoi interpreti e che, dal punto di vista difensivo, basandosi sul cambio sistematico su tutti i blocchi, ha avuto bisogno di uno spirito sacrificio collettivo e condiviso che ha permesso di minimizzare la vulnerabilità ai mismatch. Una stagione irripetibile (43 vittorie in 49 incontri tra Supercoppa, Campionato, Playoff e Coppa Italia, per un irreale 88% di vittorie) ottenuta grazie ad un gruppo di eccellenti giocatori che prima di tutto si sono distinti dal punto di vista umano, formando un gruppo granitico, compatto attorno al suo formidabile condottiero, al quale si aggiunge l'impeccabile lavoro di uno staff infaticabile e capace di offrire una professionalità di livello altissimo. Voci di corridoio lo danno in uscita, ma andrebbe blindato per dare continuità ad un percorso che adesso, ancor più di due estati fa, avrebbe bisogno della sua rassicurante presenza e per cementare il legame con una piazza che lo ama. Coach, stratega, condottiero, psicologo, docente, educatore, inflessibile ma paterno, spigoloso ma integerrimo, autentico, vero.

Lorenzo Settepanella
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