Coach Nando Francani durante un momento di Roseto-Rieti. [Stefano Varani]
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La necessità di armonizzare le due anime finora emerse della Pallacanestro Roseto 2025/2026.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 01 Novembre 2025 - Ore 10:45
“In medio stat virtus”, ammonivano gli antichi.
E Roseto, dopo il cambio di guida tecnica, sollevando dall’incarico Alex Finelli e promuovendo a coach Nando Francani, è alla ricerca della moderazione che possa armonizzare eccessi e difetti.
Sarà difficile trovare il “centro di gravità permanente” vagheggiato da Franco Battiato, perché la squadra è stata fatta per salvarsi al suo primo anno in Serie A2 e perché non ci sono, in rapporto alla categoria, forze debordanti in grado di assicurare l’88% di vittorie, come nella scorsa stagione in Serie B Nazionale.
Però è possibile – lavorando duro in palestra e avendo la disponibilità di tutti i componenti dell’organico – trovare la quadra fra la compagine espressione del credo di Finelli e quella proposta da Francani.
La squadra che ha cominciato e ha subito impressionato vincendo per 86-82 contro la Fortitudo Bologna all’esordio in campionato era imperniata sui due statunitensi: il play Robinson e il lungo Cannon, oltre che sul veterano Cinciarini. Tanto pick and roll, difesa a uomo, evidente suddivisione del minutaggio fra i veterani e i più giovani ed inesperti.
Dopo il felice inizio, Roseto ha perso in trasferta contro Mestre (101-91) e Bergamo (92-83). Tornata fra le mura amiche, contro Pesaro è arrivata la terza sconfitta (80-89) e contro Cremona – all’ultimo tiro – la quarta (91-92).
La quinta sconfitta consecutiva maturata a Cento (86-75) ha spinto la proprietà a cambiare guida tecnica, promuovendo il vice Francani, che ha vinto all’esordio contro Rieti in casa, seppur a porte chiuse, per 83-79 e ha perso a Rimini 85-78.
Il tratto comune delle due guide tecniche è il fatto che il Roseto non ha mai sbracato, restando sempre in partita, pur interpretando diversi tipi di pallacanestro.
Infatti, nelle prime 6 partite, i due americani giocavano 35 minuti e oltre ed erano saldamente i cannonieri a oltre 15 di media.
Nelle ultime 2 partite, invece, il credo di Francani – derivante anche dalle due stagioni passate con coach Franco Gramenzi, come ammesso dallo stesso Nando – ha portato la squadra a giocare di flusso, coinvolgendo in una fitta rete di passaggi tutti i giocatori, al fine di trovare la migliore soluzione e difendendo anche a zona.
In questo sistema, che prevede poco ricorso al pick and roll e una più equanime distribuzione delle responsabilità offensive, gli americani – soprattutto Cannon, molto bravo nei giochi a due – hanno avuto un ruolo meno impattante.
L’obiettivo è quindi lavorare per armonizzare le due anime della squadra, perché per la salvezza in un duro e lungo campionato a 20 squadre c’è bisogno di tutti.
Luca Maggitti
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