Giovanni Bassi, al suo esordio sulla panchina del Roseto nella partita interna contro Cividale. [Mimmo Cusano]
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Il nuovo coach, appena arrivato in città, ha sfiorato il colpaccio contro Cividale. Adesso guarda avanti e punta a costruire – partita dopo partita – una salvezza che parta dai miglioramenti in difesa della squadra col miglior attacco del torneo.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 11 Novembre 2025 - Ore 10:45
«Le difficoltà sono opportunità: noi mercoledì andiamo a Ruvo, dove ci attende una partita difficile, ma nel contempo una grande occasione».
Coach Giovanni Bassi guarda già al futuro, dopo l’esordio casalingo con sconfitta all’ultimo tiro contro Cividale. Il tecnico toscano commenta: «Ho grande dispiacere per la sconfitta, ma non posso rimproverare nulla alla squadra, visto che sono arrivato da 72 ore e ho chiesto ai ragazzi di giocare una gara intensa, andando anche oltre i loro limiti. Penso che a livello di impatto fisico, voglia e attaccamento alla maglia non si possa dir loro nulla, perché hanno disputato una grande prova».
Detto dell’ambito più viscerale, si passa all’analisi tecnica di quanto visto in campo, con il tecnico che riflette: «Parlando di pallacanestro, siamo alle strette di mano con i giocatori, quindi ci dobbiamo conoscere. Hanno fatto quanto gli è stato chiesto, ma proprio perché non c’è un vissuto fra me e loro, nei momenti difficili ognuno ha cercato per conto proprio la soluzione di un’azione: non per egoismo, sia chiaro, quanto piuttosto per comprensibile volontà di conquistare la vittoria. Quindi alcune palle perse e alcuni errori banali hanno decretato la sconfitta».
Il Roseto ha saputo restare in partita per tutto l’arco dei 40 minuti e Bassi ha un solo rimpianto: «Peccato quando, nel terzo quarto, con il massimo vantaggio e il sostegno del nostro pubblico, che è stato fantastico per tutti i 40 minuti, potevamo e dovevamo cercare di chiuderla o chiaramente indirizzarla».
La squadra ci ha provato anche con un recupero in extremis, negli ultimi secondi, così raccontati dal coach: «Onestamente, a due minuti dalla fine, la partita era finita. Dunque merito ai miei ragazzi che l’hanno riaperta. Purtroppo, l’ultimo possesso non è stato gestito al meglio».
Detto del passato, si torna a guardare al futuro: «Sapevo quel che mi aspettava venendo a Roseto, ma se sono qui è perché ci credo, così come ci credono i ragazzi, ci crede la società e ci crede il pubblico, del quale capisco lo scoramento finale, ma al quale chiedo di aiutarci in questo momento complicato».
Coach Giovanni Bassi ha metaforicamente indossato l’elmetto, per affrontare una sfida complicata.
A lui il compito di armonizzare il basket delle 6 gare (1 vinta) della gestione Finelli, imperniato sugli statunitensi, con quello delle 3 partite (1 vinta) della gestione Francani, in cui ha prevalso il gioco di squadra.
Non sarà facile, ma il tecnico ha dalla sua una squadra che finora non ha mai perso in malo modo e, anzi, ha sempre combattuto. Vedremo se la società farà anche mercato per rinforzare l’organico.
La chiosa finale spetta al coach di Pistoia: «Ho letto di questa necessità di armonizzare le due gestioni che mi hanno preceduto e ci può stare, ma io dico che dobbiamo partire da una crescita apprezzabile in difesa, altrimenti non riusciremo a progredire».
Dopo 10 giornate di campionato, Roseto è – nel contempo – il miglior attacco (83,4 punti) e la peggior difesa (88,8) della Serie A2: far convergere queste assolute divergenze è un altro obiettivo che richiederà grande impegno.
Luca Maggitti Di Tecco
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