La People Strategy affronta la 7^ giornata di andata andando in trasferta a Campobasso. 

In classifica, le abruzzesi hanno 2 punti in 5 partite, mentre le molisane ne hanno 8 in 6 partite. Nel precedente turno, Roseto ha perso in casa contro Battipaglia per 68-70, mentre Campobasso ha vinto a Sassari per 68-76. 

Sulla carta, la partita appare segnata nel pronostico vista la forza del Campobasso, che ha finora perso due partite, entrambe in casa, ma la prima contro la Reyer Venezia (79-84) e la seconda contro Schio (70-76). 

La squadra di coach Sabatelli è infatti vista come la terza forza del campionato, proprio dietro le due battistrada venete. 

Quindi il Roseto avrà un compito proibitivo, anche se la squadra di coach Righi ha dimostrato – nella sua unica vittoria finora, maturata in casa contro il Geas Sesto San Giovanni – che può piazzare colpacci insperati se tutto gira al meglio. 

Il problema del campionato a 11 squadre sta nel ritmo e nelle poche partite giocate, con settimane di pausa dovute al campionato dispari e agli impegni di campionato che non aiutano una matricola che deve ambientarsi come Roseto, che in questa settimana ha dovuto pure fare a meno di Patricia Bura, convocata dalla Croazia, rientrata giusto in tempo per la trasferta. 

Alla vigilia dell’impegno, così coach Simone Righi: «Abbiamo lavorato tanto su tutti quei dettagli che non ci hanno permesso di vincere le ultime due partite. Stiamo cercando di crescere, soprattutto dal punto di vista difensivo, dove abbiamo tanti blackout e in cui dobbiamo cercare di pensare all’azione successiva in maniera positiva. Quel che ci è mancato, in questo inizio di stagione, è non farci condizionare dagli errori». 

Circa l’avversario, così il coach: «Campobasso è una squadra molto forte, che gioca con una importante cornice di pubblico e ha un quintetto con ottime caratteristiche sia vicino a canestro sia lungo l’arco». 

Palla contesa sabato 22 novembre alle ore 20.30, al PalaSelvapiana di Campobasso, agli ordini degli arbitri Andrea Coraggio di Roma, Calogero Cappello di Porto Empedocle (AG) e Michele Capurro di Siderno (RC).