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Uno scritto di Mario Giunco, pubblicato su Koinè, che racconta del CUMA: Museo della Cultura Materiale di Montepagano, borgo antico di Roseto degli Abruzzi.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 22 Dicembre 2025 - Ore 11:45
Da anni il Museo della cultura materiale (CuMa) di Montepagano è una tappa d’obbligo per chi visita il borgo.
Ha cambiato sede, forma di gestione, collaboratori, ma le figure di riferimento e gli intenti restano gli stessi.
Agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso nacquero, quasi contemporaneamente, la Civica raccolta d’arte, ubicata nella Villa comunale e il museo, entrambi promossi dalle amministrazioni dell’epoca e dal Centro regionale di servizi culturali, diretto da Luigi Braccili, instancabile animatore e propulsore di iniziative.
Nel luglio 1987 il museo fu inaugurato nei locali dell’ex municipio, attivo fino al febbraio 1927.
Nello statuto era previsto un trittico di conservatori, formato da Rossana Bacchetta, Ciro Di Marco e Anna Maria Rapagnà.
Dopo il trasferimento al restaurato asilo infantile “Regina Margherita” (1998), entrò in vigore una convenzione fra il Comune e l’associazione “Vecchio Borgo”, che prevedeva una gestione da rinnovarsi annualmente. Con il passare del tempo, la convenzione ha mostrato criticità sempre maggiori. Vi sono stati momenti di crisi, superati con l’impegno, la passione e i sacrifici dei soci.
È apparsa evidente la necessità e la necessità di adeguarsi. Ed ecco un museo rigenerato, una struttura economicamente sostenibile, inaugurata il 13 dicembre, frutto ben meditato, anche nei minimi particolari, di un accordo di partenariato fra il Comune e l’associazione “Vecchio Borgo” (presidente Anna Maria Rapagnà, vice presidente Enzo Di Giulio, componenti del direttivo Lino Quadraccioni e Danilo Marinozzi, segretaria Sabina Falà) in risposta a un bando del Ministero della Cultura e con fondi derivanti dal Pnrr.
Si è potuto così dare migliore e più razionale visibilità ai reperti, sempre in linea con quella tradizionale, provvedere alla loro digitalizzazione (effettuata dalla Omniasoft di Francesco Guerrieri, che preannuncia un nuovo sito).
Nel piano superiore, finalmente raggiungibile con ascensore, è in allestimento una biblioteca sociale.
Complessivamente I locali hanno avuto una migliore sistemazione e un meritato “restyling” curato dalla architetta Laura Marini, direttrice artistica del museo.
Tutti i soci hanno dato il loro contributo, in pensiero, azione e volontariato. Sia di buon augurio per la rinnovata struttura, gli operatori e i visitatori quanto scriveva nel 2000 Luigi Braccili, che si sentiva particolarmente legato, anche per motivi di affetto, a Montepagano e al museo che aveva visto nascere: «Un tangibile conforto arriva a coloro che hanno attuato la difficile ricerca, l’ostica cernita e il faticoso allestimento, dalle reazioni emotive, certamente non virtuali, del pubblico numericamente espresso in migliaia di unità. Le reazioni, istintive e spontanee, sono ovviamente variegate per la diversa età dei fruitori dei sottili messaggi, che sollecitano i vari soggetti nel momento in cui prestano attenzione agli oggetti esposti nella rassegna. Gli anziani ritrovano la loro fanciullezza e senza retorica, perché quando si volge il capo indietro verso il passato, gli ideali sono caratterizzati da una certa purezza, si abbandonano a singolari reminiscenze. C’è sempre, fra le persone in là con l’età, chi dichiara di sentire nelle narici l’odore del fieno quando si sofferma a guardare le falci appese al muro; chi invece si inebria al sapore del latte appena munto nel momento in cui osserva i contenitori o le “friscelle” di vimini, che venivano riempite di formaggio; chi sembra essere assalito dai benefici effluvi dell’odore fragrante del pane, mentre si avvicina a una madia. E ancora chi, osservando uno spartito musicale gualcito insieme a un trombone o a un bombardino un po’ ammaccati, risente la gloriosa banda paganese, che attraversa festante le vie del borgo. Il campionario delle sensazioni è inesauribile. Si viene colpiti dai colori con l’orgoglio antico di chi si accorge di riscoprire il mondo di ieri, certo non sempre con nostalgia, ma sicuramente con grande interesse».
CUMA
www.museocuma.it
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Mario Giunco
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