Roseto degli Abruzzi, 29 maggio 2006. Remo Valà controlla i dati elettorali comunali per l’elezione del Sindaco. [Luca Maggitti]
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È scomparso, a 72 anni, un uomo che con il suo esempio ha saputo diventare un pilastro della comunità rosetana. Le esequie lunedì 29 dicembre 2025, alle ore 15, nella chiesa del Sacro Cuore di Roseto degli Abruzzi. Un ricordo.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 28 Dicembre 2025 - Ore 11:45
Se penso a tre uomini che stimo con la pipa, il podio è composto dal presidente Sandro Petrini, dal mister Enzo Bearzot e dall’ingegner Remo Valà.
Remo era della Corea – quella di Roseto degli Abruzzi, fiorita intorno a Piazza Ungheria – e viveva dall’altra parte di quel fiume carsico che è la Strada Statale 16 (o la Nazionale).
Il primo ricordo che ho di lui è quello di portiere di calcio, che vola da un palo all’altro, nelle partite/duello al primo sangue che erano le sfide estive del Tornei al Campo dei Preti.
In mezzo a terzini arcigni, stopper pronti a spezzarti le ali e bomber che in mezzo secondo si giravano e ti facevano secco con un tiro al volo, Remo catturò il mio spirito di osservazione perché era una sorta di “uomo fra i ragazzi”.
Intanto per il ruolo: era portiere e guidava la squadra con comandi secchi e precisi, figli di quel carisma che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Poi per quei baffi che lo distaccavano dalla “papalina”, dalla glabra “bardasceria”.
Dal portiere volante coi baffi, ritrovai Remo con la pipa in bocca, assorto nei pensieri, pronto a donarsi alla comunità sia facendo politica sia attivandosi nel volontariato.
Da buon portiere, era abituato a guidare, a dare tempi e ritmi. Soprattutto – Dino Zoff in salsa rosetana – a farsi rispettare senza alzare la voce.
La sua classe e il suo garbo, per nulla inzaccherati dagli schizzi di fango delle sfide del Campo dei Preti, hanno solcato la mia vita, perché ogni volta che lo incontravo mi apparivano come valori più nitidi.
Remo Valà, ingegnere e portiere, volontario e attivista politico, rappresenta compiutamente quel che a mio modo di vedere dovrebbe essere un uomo che possa dirsi tale: pronto con la sua famiglia e pronto con la sua città, attivo sempre e in modo positivo, senza mai alzare i toni e sempre con quel carisma figlio della sicurezza che lo studio e l’impegno quotidiano portano.
Negli ultimi anni, Remo è stato costretto sulla carrozzina da un grave malore, ma – eccezion fatta per la pipa – il suo carisma e il suo garbo non sono stati minati dalla malattia, attutita e vissuta nel modo più sereno possibile grazie all’affetto e alla presenza dei suoi cari.
Per me, che ho qualche anno meno di lui, Remo Valà è stato un esempio.
Perciò oggi lo piango.
Riposi in pace.
Luca Maggitti Di Tecco
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