VIOLA REGGIO CALABRIA 76
ROSETO SHARKS 83
Parziali: 21-28; 40-54; 51-71; 76-83.

VIOLA REGGIO CALABRIA: Power 2 (1/2, 0/1), Capin 8 (1/4, 2/9), Rugolo 2 (1/4, 0/2), Saccà n.e., Guyton 14 (5/6, 1/4), McCoy 11 (5/12), Yarbrough 20 (2/2, 5/12), Verginella 2 (1/1, 0/1), Rush 2, Morales 10 (1/1, 2/4), Grace 5 (2/4), Zig n.e.. Coach: Zorzi.

ROSETO SHARKS: Grillo, Busca 8 (1/4, 2/2), Malaventura 16 (1/5, 4/8), Callahan 4 (2/2), Cavaliero 14 (4/9 da 3), Casoli (0/1, 0/1), Campana n.e., Chiavazzo 6 (3/3), Martinez 18 (9/15), Capel 17 (5/10, 0/4). Coach: Caja.

Arbitri: Sabetta di Termoli (CB), Filippini di Bologna e Longhi di Guanzate (CO).

Usciti per 5 falli: Cavaliero.
Tiri Liberi: Viola 8/14; Roseto 11/15.
Percentuali di tiro: Viola 29/69 (10/33 da 3; ro 14, rd 25); Roseto 31/64 (10/24 da 3; ro 11, rd 30).
Spettatori 5.000; incasso non comunicato.


LA GARA

Grande Roseto!

Nel match salvezza di Reggio Calabria, senza l’infortunato Flores, con 13 ore di pullman (e un allenamento appena arrivati in città) alle spalle, prima domina gli avversari applicando il primo comandamento del basket, “difesa forte e contropiede”, fino all’esasperazione, poi si blocca forse stroncato dalla fatica di dover correre a quei ritmi in 6 (i 5 del quintetto e 23’ complessivamente da Chiavazzo, Callahan, Casoli e Grillo).

Ma ha saputo resistere, conquistando la vittoria (76-83) e ribaltando il meno 2 subito all’andata, per la gioia dei 5 tifosi rosetani (Dante, Max, Patrizio, Ernesto e il solito Giuliano) giunti fino in riva allo Stretto, convinti che è meglio vivere certe emozioni che guardarle alla TV.

In avvio Caja restava fedele alla sua idea di quintetto che prevede Capel utilizzato da ala piccola e di fatto metteva contemporaneamente in campo gli unici 3 esterni titolari disponibili.

Erano proprio Busca, Cavaliero e Malaventura, il primo nello scandire i ritmi, gli altri due nel capitalizzare i possessi, a scrivere il 21-28 del primo intervallo lungo.

Quando, dopo un inizio di secondo quarto in cui concedeva 3 rimbalzi consecutivi in attacco, Roseto decideva di disporsi a zona, il vantaggio aumentava fino al più 16 (38-54), grazie anche allo strapotere a rimbalzo di Martinez.

Nel terzo quarto tutto sembrava potersi compiere prima della fine.

La difesa biancazzurra produceva recuperi su recuperi che l’attacco trasformava in canestri da transizione (come i due del giovane Chiavazzo), e ci volevano fischi dei 5.000 del PalaCalafiore per ricordare il punteggio agli impotenti padroni di casa: Reggio Calabria 45 – Roseto 69.

Ma Roseto non aveva fatto i conti con due fattori: la stanchezza e i peccati di gioventù di un talento del calibro di Cavaliero. L’ex play di Milano, probabilmente sicuro del vantaggio, si sentiva autorizzato a funamboleggiare sul parquet, accumulando, di fatto palloni persi che la Viola per un po’ provava a “rifiutare”.

Ma solo per un po’.

Dopo 6’ senza segnare Roseto si ritrovava l’avversario alle calcagna (67-72 a 4’ dalla fine) e un Palas infuocato.

La rimonta reggina, per fortuna degli Sharks, si fermava sul 72-75, ed era Chiavazzo (dopo un canestro di Malaventura) a mettere al sicuro la vittoria.


LE INTERVISTE

Dopo partita concitato al PalaCalafiore, con la troupe di Sky e Ricky Pittis in particolare presi di mira dal tifosi.

Al “Paron” Zorzi resta un filo di voce per commentare la debacle dei suoi: “Qualcuno dei miei giocatori deve prendere esempio da Roseto, che ha fatto 13 ore di pullman e, appena arrivato, è andato in palestra a lavorare, mentre io per fare la seduta di tiro il mattino della partita devo sentirmi parecchi mugugni. Ma siccome qui a Reggio Calabria c’è gente che ama la Viola, e io sono tra quelli, da domani chi non da il sangue per la causa può andare a casa”.

Con Caja fatto “prigioniero” da Sky, per il Roseto il commento è affidato al sorriso di Fabio Di Tommaso: “Ci siamo un po’ complicati la vita ma per 25 minuti almeno abbiamo interpretato la partita benissimo. Sono contento perché uno dei canestri più importanti lo ha fatto Francesco Chiavazzo, che non ha molto spazio nelle partite ma che in allenamento dà l’anima, come tutti”.

Oltre ai 5 tifosi e al pallavolista Roberto Marini, rosetano che gioca in Calabria, sugli spalti c’era uno striscione eloquente: “società assente, ultras presente”.


LE PAGELLE

Busca 7
Ad un certo punto sembrava in difficoltà perfino nel chiamare gli schemi, tanta era la fatica. Ma fino a quando le gambe lo sostengono è un direttore d’orchestra..

Malaventura 7
Certo qualcuno potrebbe dire che ha smesso di segnare da 3 punti nel momento più difficile, ma bisognerebbe ricordare che è l’unico a giocare 40’ filati. E poi si sblocca quando serve.

Callahan 6,5
Sbatte e si batte contro il “grande e grosso” Mc Coy, e segna anche due canestri.

Cavaliero 6,5
Se la partita fosse finita al 26’ con Roseto avanti di 24 punti l’ex milanese sarebbe stato l’MVP. Peccato che l’unico a credere che la partita sia finita lì è proprio lui.

Chiavazzo 7
L’uomo contropiede.

Martinez 8
In comune con il connazionale Flores ha solo il passaporto. Ma in quanto a furore agonistico e sostanza lasciamo stare. Martinez è sontuoso nei due lati del campo, attacco e difesa, e se non bastassero le cifre (18+14) chiedere notizie a Mc Coy.

Capel 8
Il killer silenzioso, che non si vede (quasi) mai ma che c’è sempre, soprattutto quando conta.

Giorgio Pomponi