Pubblicato oggi su IL TEMPO d’Abruzzo.

Passano i giorni e aumenta l’angoscia per il futuro del Roseto Basket.

Anche i tifosi della Curva Nord si sono mobilitati dirigendosi ieri, dopo mezzogiorno, a palazzo di città.

L’incontro con il sindaco Franco Di Bonaventura, informale, è avvenuto sul pianerottolo della Villa Comunale. Il primo cittadino si è intrattenuto con la delegazione di ultras spiegando lo stato delle cose, senza nascondere il proprio scetticismo. I tifosi – contrariati e avviliti ma per nulla battuti ed anzi intenzionati a far sentire la loro voce – hanno anche chiesto al sindaco come avrebbero potuto rendersi utili nella gestione della crisi più dura del Roseto Basket.

Di Bonaventura ha risposto che il loro compito può essere quello di dare il loro appoggio a una soluzione unitaria, che veda uniti tutti gli imprenditori disposti a tirare fuori i soldi per garantire un futuro al Roseto Basket.

Questo significa che – ad esempio – soci uscenti come Alcini e Di Marco sarebbero utili e ben accetti nella nuova compagine societaria, in quanto solidi e intenzionati (in passato è stata registrata questa loro disponibilità) a dare una mano a patto di non essere soli ed anzi restando in posizione defilata rispetto agli incarichi in seno al sodalizio cestistico rosetano.

Il sindaco di Roseto ha ribadito che le istituzioni stanno componendo un gruppo di imprenditori in grado di conferire il milione di euro richiesti, ma che la cosa appare molto difficile. In mancanza delle risorse economiche, fra qualche giorno il Roseto Basket fallirà.

Spiace dover sottolineare che in questo contesto sarebbero serviti – e tanto – i soldi del contributo della Regione Abruzzo, che però arriveranno dopo il periodo cruciale (sempre se il Roseto esisterà ancora) vista la necessità di una variazione di bilancio.

Strano perché lo scorso anno la vecchia amministrazione regionale riuscì in tempi brevissimi – grazie all’interessamento dei consiglieri regionali Antonio Norante e Paolo Tancredi – a deliberare e liquidare il contributo promesso prima che il campionato 2004/2005 finisse.

L’amarezza di veder scivolare ogni giorno di più il sodalizio cestistico rosetano verso il baratro del fallimento è aumentata poi dal gran numero di rappresentanti istituzionali che Roseto esprime: due deputati, 2 assessori regionali, un vice presidente provinciale, un assessore provinciale oltre agli amministratori locali.

Possibile che questo insieme, peraltro politicamente omogeneo, non riesca a creare un circuito virtuoso che determini un progetto degno di questo nome, per una gestione del Roseto Basket che possa giovare a tutto il territorio e che sia un formidabile strumento di promozione?

Possibile che il sottosegretario allo sport, l’abruzzese Giovanni Lolli, non possa essere coinvolto in un progetto per creare il museo e l’università del basket (vecchio sogno del Colonnello Anastasi) a Roseto?

Possibile che si debba chiudere nel momento di maggiore potenza della città, politicamente parlando?

Luca Maggitti