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Giovedì, 2 Maggio 2024 - Ore 8:45 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Serie A – Roseto Sharks
LENTA, MUTA, AGONIA… E UN ULTIMO SPIRAGLIO!
AIUTO!


Generale senso di smobilitazione e smarcamento… ma, forse, una possibilità dell’ultimora.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 10 Luglio 2006 - Ore 22:00

Il Roseto Basket, come fosse uno squalo ferito, batte convulsamente i suoi (forse) ultimi colpi di coda.

Gli accadimenti sono schizofrenici. Mezza giornata e tutto è perduto, poi un colpo di reni – vero e solo presunto – è tutto riprende colore e speranza.

Ma i giorni passano e c’è sempre meno tempo.

Martedì 11 e Mercoledì 12 Luglio 2006 sono i giorni che separano il Roseto Basket dalla vita o dalla morte. Se entro il 12, infatti, non saranno messe a posto le carte e pagati gran parte dei debiti (diciamo circa un milione di euro), tutto sarà concluso e il Roseto farà una fine vergognosa dopo 60 anni di affiliazione Fip.

A vederla con occhi razionali, c’è una possibilità su mille, perché un milione di euro non si trova per strada. Ma se c’è anche soltanto una possibilità tocca cavalcarla, spingerla, suggerirla.

E noi dei mass media abbiamo il dovere – oltre che il trasporto essendo rosetani – di un ultimo (forse), accorato “rendiconto-appello”.

Fino ad oggi pomeriggio, diciamo intorno alle 19, la situazione del Roseto Basket era comatosa.

Colpa di un incontro andato a vuoto domenica e della mancanza di comunicazione (o della difficoltà di comunicazione) fra vecchi soci e istituzioni. Ahi … quanti danni provoca l’incomunicabilità …

Ma oggi non è tempo di orgogli feriti o sensibilità offese. Oggi è il momento – forse l’ultimo – buono per accantonare per 48 ore tutti i distinguo ed unirsi nel nome del Roseto Basket.

Gli accadimenti vanno veloci e superano anche i giornali. Ci vuole il sito internet per stare dietro a qualcosa che fa diventare vecchio, stasera, il pezzo scritto, nel pomeriggio, per il quotidiano che esce domani!

Fa male questa agonia. Malissimo perché accade proprio quando – grazie alla vittoria dell’Italia ai Mondiali di Calcio – i massimi rappresentanti istituzionali si accorgono che la vittoria azzurra può spostare un punto di PIL, proprio quando svariati amministratori comprendono che lo sport è anche e soprattutto promozione territoriale.

Oggi, sul TG3, anche il Presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, ha sottolineato quanto lo sport sia importante per lo sviluppo di un territorio (parlando dei Giochi del Mediterraneo e collegandosi al Mondiale vinto).

E allora fa male pensare che Roseto degli Abruzzi – che grazie al basket ha conosciuto quasi un decennio di ribalta nazionale – sceglie (per cattiva volontà o per incapacità lo si vedrà nei giorni prossimi al fallimento, se non ci saranno clamorose novità) di buttare alle ortiche l’acqua sporca e il bambino, che in questo caso è invece un vecchio, visto che il Roseto Basket compie nel 2006 i 60 anni di affiliazione Fip.

La fine sembra proprio vicinissima, stavolta come non mai, visto che si avverte un generale senso di smobilitazione e smarcamento.

L’assessore regionale Ginoble è arrabbiato per l’incontro saltato domenica scorsa, visto che i vecchi soci non lo hanno avvertito della loro mancata partecipazione, il proprietario unico uscente Norante lamenta di essere stato messo da parte e sottolinea che i soci uscenti non possono fare altro che mettere insieme un contributo, di circa 200.000 euro in totale, per salvare il Roseto.

In questa situazione, non è certo incoraggiante sapere che alla riunione convocata venerdì scorso dal sindaco, su 27 imprenditori, se ne sono presentati soltanto 3.

Le responsabilità del prossimo fallimento? Tante e tutte da accertare.

Meglio sarebbe non fallire quindi, mettendosi tutti (istituzioni, vecchi soci e nuovi soci) per una volta, davvero, intorno a un tavolo. Nell’esclusivo interesse del Roseto Basket.

Riusciranno i nostri nell’impresa? Restano due giorni scarsi.

Qual è l’ultimo spiraglio? E’ presto detto.

Sembra che – dopo il gelo – un paio di telefonate siano tornate a correre in serata fra istituzioni e soci uscenti, per il tramite di Enzo Di Lello, commercialista rosetano che si sta facendo in quattro per evitare il tracollo.

Facciamo due conti.

La Regione Abruzzo ha promesso (c’è una lettera), 450.000 euro. Sono sicuri, ma vanno anticipati perché arrivano (è l’assessore regionale Ginoble a dirlo) la prossima settimana.

Il contributo della Provincia di Teramo (100.000 euro) è già stato speso. Quindi non fa numero.

Il Comune di Roseto ha finora deliberato 25.000 e 15.000 euro. Dovrebbe deliberarne – a valere sulla stagione conclusa – altri 60.000 circa, come promesso dall’Amministrazoine Comunale.

I contributi su cui poter contare (ma va fatto l’atto di fede di anticiparli) che sono di competenza della stagione conclusa, sono dunque 510.000 euro circa.

I 6 soci uscenti hanno dato la loro disponibilità, mediante comunicato stampa emesso qualche giorno fa, a fare la loro parte. Che tradotto in euro pare faccia circa 200.000.

Le istituzioni (Sindaco, Assessore Ginoble, Assessore Di Pasquale), sembra abbiano imprenditori disposti ad arrivare a 400.000 euro di contributi.

Totale? 1.110.000 euro circa (ma c’è il problema di anticipare i contributi istituzionali). Diciamo che per evitare il fallimento bastano.

Di più, Roseto sarebbe una società quasi senza passività. Una rarità fra tutte le 18 società della Serie A.

Questi i conti, veniamo alle azioni.

Innanzitutto, la proprietà uscente dovrebbe tacitare i giocatori creditori dell’ultimo stipendio, con titoli di credito che possano consentire di avere le liberatorie “anti lodo”.

Poi, sempre gli uscenti (a quanto sembra), dovrebbero avere forza e voglia di anticipare i contributi che devono arrivare dalla Regione e dal Comune (ed è indubbiamente una bella cifra).

Infine, le istituzioni dovrebbero accelerare al massimo il reperimento dei soldi liquidi trovati (400.000 euro circa) per contribuire a pagare, nel giro di 48 ore, i debiti.

A colletta in corso, bisogna poi ridefinire l’assetto societario per presentarsi all’Assemblea della Lega Basket.

Sembra che la totalità degli aventi causa (vecchi soci e nuovi e istituzioni) abbiano la massima fiducia in Enzo Di Lello e potrebbero delegarlo alla partecipazione all’Assemblea di Lega, dove il buon Enzo andrà soltanto – ovviamente – se potrà dimostrare (ricevute di pagamento alla mano), che le cose stanno andando a posto e che c’è un futuro per il Roseto Basket.

Cosa ci fa male? Innanzitutto, vedere che i contributi istituzionali, di cui si parla da mesi, ancora non sono liquidati. Troppo, troppo tempo passato, soprattutto se si considera la pronta liquidazione dello scorso anno.

Poi ci duole anche sapere che il tessuto imprenditoriale locale risponde a fatica e che le istituzioni, che avevano promesso di risolvere la questione con una nuova cordata, non riescono a mettere insieme le forze necessarie (di qui la consapevolezza che l’unica strada è la “Grosse Koalition” con tutti quelli che possono e vogliono bene al Roseto Basket uniti per la causa).

Ci permettiamo quindi di rivolgere due accorati appelli.

Il primo. In caso di miracoloso salvataggio del Roseto, le istituzioni sono pregate di salire a Bologna, accompagnando Enzo Di Lello o il delegato scelto a rappresentare il Roseto Basket. Una testimonianza reale e visibile di presa di impegno, responsabilità e vicinanza!

Il secondo. Al tessuto imprenditoriale rosetano sembra importi poco di aiutare la squadra. I motivi potrebbero essere molti e tutti rispettabili e nessuno può obbligare nessuno a contribuire. Però noi proviamo lo stesso a invitare tutti gli imprenditori che volessero aiutare il Roseto Basket a farlo.

Come fare? E’ molto semplice e c’è addirittura l’imbarazzo della scelta!

Intendiamo dire che se qualche imprenditore ha antipatia per i soci uscenti può dare il proprio aiuto alle istituzioni, mentre se qualche imprenditore ha antipatia per le istituzioni può dare il proprio aiuto ai soci uscenti. Già, perché – gira e rigira – l’aiuto arriverà al Roseto Basket.

Che ci fa dannare e correre dietro anche al minimo spiraglio. Come adesso.

Non lasciamolo morire!
Luca Maggitti
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