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Amici di ROSETO.com
COACH FRANCO GRAMENZI: IL ‘SERIAL WINNER’ SUONA ‘LA NONA’!
NUMERO UNO
Franco Gramenzi, ospite a ‘Sotto Canestro’ nel 2005.
[Luca Maggitti]


THE SERIAL WINNER
Franco Gramenzi, ospite a ‘Pane & Basket’ nella stagione 2007/2008.
[Luca Maggitti]


DA BARCELLONA CON PASSIONE
Lo striscione dei tifosi del Barcellona Basket dedicato ai gemellati tifosi del Roseto Basket.


Il coach teramano, promosso in LegaDue con il suo Barcellona, festeggia il suo nono campionato vinto. Ha vinto in tutte le categorie (4 volte l’odierna A Dilettanti). Gli manca solo … lo Scudetto!

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 31 Maggio 2010 - Ore 01:30

Franco Gramenzi ha vinto. Ancora. Viva Franco Gramenzi!

Un minuto dopo aver dato la notizia via SMS a Giampiero Porzio – medico di “L’Aquila per la Vita”, onlus che si occupa di oncologia domiciliare e che vede Franco fra i sostenitori insieme a uomini di basket come Ettore Messina, Paolo Moretti e Gabri Di Bonaventura – mi arriva la risposta del “doc” con la sentenza: “Serial Winner!”.

Già, è vero. Perché Franco è uno che vince spesso.

Classe 1963 – la stessa di Mario Boni che ha allenato vincendoci la LegaDue a Teramo – il Nostro è al suo nono campionato vinto, avendo festeggiato in tutte le categorie. Praticamente, gli manca soltanto lo Scudetto.

Ecco il suo palmares.

1987-1988 – TERAMO
Dalla Serie D alla Serie C.

1993-1994 – CAMPLI
Dalla Serie B2 alla Serie B1.

1995-1996 – TERAMO
Dalla Serie B2 alla Serie B1.

1997-1998 – SCAFATI
Dalla Serie B2 alla Serie B1.

2000-2001 – CAPO D’ORLANDO
Dalla Serie B1 alla Serie A2.

2001-2002 – TERAMO
Dalla Serie B1 alla LegaDue.

2002-2003 – TERAMO
Dalla LegaDue alla Serie A1.

2006-2007 – VEROLI
Dalla Serie B1 alla LegaDue.

2009-2010 – BARCELLONA POZZO DI GOTTO
Dalla Serie A Dilettanti alla LegaDue.


Franco Gramenzi è il Re della Cadetteria (Serie B1, Serie B d’Eccellenza, Serie A Dilettanti per intenderci), avendola vinta a Capo d’Orlando, Teramo, Veroli e Barcellona.

Ci piace, nel giorno in cui rendiamo merito alla sua bravura fuori dal comune, pubblicare e ripubblicare una serie di contributi.

Pubblichiamo quindi una e-mail inviata il 29 Settembre 2009 a ROSETO.com dai tifosi del Barcellona, gemellati con quelli del Roseto (una foto è compresa in questo articolo). Un caro saluto ai tifosi siciliani e complimenti per il traguardo raggiunto.

Ripubblichiamo poi una intervista (preceduta da profilo biografico) a Franco Gramenzi, pubblicata nel 2002 su IL TEMPO d’Abruzzo (fa sorridere rileggere la sua ultima risposta in cui tira in ballo il suo assistente di allora, Massimo Cancellieri, che nei prossimi giorni si giocherà la vittoria della LegaDue alla guida del suo Veroli, squadra che lo stesso Franco ha portato in quella categoria).

Infine, ripubblichiamo un articolo di Dan Peterson, apparso nel 2007 su BASKETNET.it, con chiosa di ROSETO.com.

Ancora complimenti a coach Franco Gramenzi, che – da buon “Serial Winner”, ha suonato “La Nona”!


E-mail ricevuta dai Tifosi del Barcellona in data 29 Settembre 2009.
Gent.mo Luca,
leggiamo sempre i suoi pezzi sulle vicende del basket a Roseto in quanto siete sempre Nostri cari Amici.
Invio due foto relative allo striscione presente domenica al PalaColombo di Ruvo di Puglia, in occasione della Partita tra Ruvo e Barcellona di Serie A Dilettanti.
Questo, a testimonianza dell'amicizia e stima nei vostri confronti che ormai dura da più di un decennio, nonostante le sventure di entrambe le piazze.
Sperando di aver fatto cosa gradita, a nome della tifoseria e del sito dei tifosi porgo cordiali saluti.
Antonio Raimondo
www.barcellonabasket.net



Pubblicato su IL TEMPO d’Abruzzo, rubrica “Visti da vicino” in data 1 Giugno 2002.
Franco Gramenzi è il Coach Campione d’Italia della cadetteria. Ha guadagnato il titolo prima portando in serie A la Sanic Teramo e poi battendo l’altra neopromossa, Osimo, nella gara secca per l’assegnazione dello “Scudettino”. Professionista esemplare, Gramenzi è un allenatore vincente che ha già sei promozioni nel suo curriculum professionale. Tranquillo, assolutamente allergico alle panzane, garbato, asciutto nei modi ed essenziale nel raccontarsi, è da considerare l’allenatore dell’anno in serie B, viste le due promozioni consecutive ottenute a Capo d’Orlando e Teramo, seguito magari da Coach Alessio Baldinelli, che in tre stagioni ha preso Osimo in C1 e l’ha portata in Serie A, bissando quanto fece qualche stagione prima a Jesi.

Franco Gramenzi nasce il 13 settembre 1963 da papà Umberto, impiegato statale oggi in pensione e da mamma Adriana. Inizia ad allenare a 18 anni, durante l’ultimo anno di scuola superiore, mentre ancora è un giocatore juniores, seguendo per 10 anni il minibasket e curando poi la trafila delle giovanili del Teramo.

Inizia la sua carriera di allenatore di prima squadra in qualità di assistente di Totò D’Orsogna, nel Teramo, per poi diventare capo allenatore nel 1987/1988 in serie D e ottenendo la sua prima promozione.

Dopo un anno di C, concluso al sesto posto, va per due stagioni a San Benedetto del Tronto, dove cura le giovanili e fa da assistente a Enzo Romano. Nel 1992 va a Campli, in B2, dove rimane per tre stagioni, l’ultima delle quali coronata nella promozione dei farnesi in B1.

Teramo lo richiama per gestire il nuovo progetto voluto dal Professor D’Eusanio. La prima stagione arriva agli spareggi e sfiora la promozione, che conquista il secondo anno. Ancora una stagione a Teramo, in B1, salvando la squadra ai playout.

Lasciata Teramo, va a Scafati, in B2, centrando la quarta promozione in trasferta, a Matera, nello scontro diretto.

Lo chiama Rieti, dove rimane per due stagioni, uscendo nella prima ai quarti dei playoff e nella seconda in finalissima, battuta in gara 3 sul proprio campo dal Castelmaggiore di Coach Demis Cavina.

Chiusa la parentesi reatina, l’unica avara di promozioni, dopo aver rifiutato una panchina in B2 entra in corsa a Capo d’Orlando, rilevando una squadra penultima, che ha 6 punti, con la quale vince 12 gare su 16. Il risultato è clamoroso: prima promozione della carriera in Serie A e quinta complessiva.

Lascia la Sicilia per accettare la sfida di Teramo, dove lo richiama il Presidente Carlo Antonetti. Vince di nuovo, portando Teramo in serie A e centrando la sua sesta promozione in una carriera ancora giovane. Diplomato geometra e laureato all’ISEF dell’Aquila, Franco Gramenzi vive con la sua compagna Sandra, arbitro di pallacanestro.


Franco, hai ben sei promozioni da raccontare. Iniziamo dalla serie D vinta con il Teramo.
“La prima, anche se piccina, è sempre un po’ speciale. Era la squadra dei fratelli Di Francesco”.

Dopo Teramo, Campli, stavolta vincendo la B2.
“Del Paggio e il suo staff rischiarono chiamandomi ad allenare in B per la prima volta in carriera. La squadra fu creata grazie alla grande capacità di Enzo Borgognoni. C’erano Cortese, Bonazzi, Patricelli, Pedicone e Lanza”.

Ancora Teramo, stavolta per vincere la B2.
“Si, con il sempre presente Bonazzi, Stama e Macaro, che è sempre stato un vincente in categoria”.

Via da Teramo, ecco Scafati. Anche qui promozione in B1.
“Il mio primo campionato fuori dalla provincia di Teramo, portando con me Patricelli. L’anima di quella squadra era Michele Marino, supportato da Carmine Vella. Eravamo partiti per vincere e ricordo che il Presidente Longobardi mi diceva che, dopo aver allenato Scafati, con la pressione che avevo addosso sarei stato pronto a gestire anche il Paok Salonicco! Prima di ogni gara, il Presidente amava ripetere: ‘In fondo è solo una partita di basket … però se perdi …’”.

Come dimostrano i tuoi due anni a Rieti, giusto?
“A Rieti sono state due annate stupende per quanto riguarda la regular season. Purtroppo, il primo anno arrivammo cotti ai quarti e per di più con qualche infortunio di giocatori importanti a condizionarci ulteriormente: uscimmo per mano di una Bergamo che giocò una grande serie. Il secondo anno, con 5.000 persone al palasport, perdemmo in finalissima contro Castelmaggiore. C’era una pressione incredibile e oggi penso che forse fu proprio la troppa pressione che non riuscimmo a gestire a farci perdere. Tutto fa esperienza”.

Però ti sei rifatto con gli interessi a Capo d’Orlando …
“Sì. Subentrai a dicembre e dietro di noi avevamo solo Brindisi, con due punti in meno. Infilammo 12 vittorie su 16, perdendo in casa soltanto contro Cefalù. Una promozione davvero bellissima, perché inaspettata e perché legata a un gruppo difficile, ma che insieme seppe fare molto, anche grazie all’apporto di gregari come Plateo, Caprari e Spangaro”.

Partito da Teramo, dopo 5 promozioni ci sei tornato.
“Avevo altre richieste, ma ho scelto Teramo perché il Presidente Antonetti aveva un progetto vincente e perché credevo che anche Teramo potesse diventare una piazza del basket di serie A. Perché non avremmo dovuto riuscirci?”.

Avete dato l’impressione di una corazzata impermeabile a tutto. Hai scelto con grande cura i tuoi uomini?
“Certo. Preferisco perdere qualcosa in talento puro e qualità, ma avere uomini tosti e determinati”.

Che rapporti hai con la squadra?
“Mi interessa la loro professionalità e mi interessa che il gruppo sia un minimo protetto. Per fare questo c’è bisogno che l’allenatore si prenda le proprie responsabilità e che i giocatori siano responsabili delle loro azioni”.

Esiste una dedica per questa serie A?
“Ai miei genitori e poi a tutti gli amici del Teramo che ci hanno lasciato quest’anno. Mi piace pensare che abbiano dato una mano, dall’alto, al loro amato Teramo”.

A livello organizzativo, in serie A c’eravate gia …
“E’ proprio vero. Antonetti, Nardi e tutto lo staff hanno fatto un lavoro straordinario”.

Parliamo un po’ di te. Come ti rilassi?
“Ho bisogno del mare .. stiamo cercando casa”.

Una qualità che non hai e che vorresti avere?
“La capacità di raccontarmi meglio. Io sono asciutto all’estremo e tendo a ridurre, quasi a sminuire”.

Cosa apprezzi nelle persone?
“La lealtà e la schiettezza. Meglio cantarle chiare”.

Quali libri ti piacciono molto?
“’Il piccolo principe’, le opere di Pirandello per come fa riflettere sapendo raccontare le storie, i libri di tecnica cestistica e di gestione delle risorse umane”.

Esiste un film su tutti?
“Johnny Stecchino. Se guardo un film voglio ridere”.

Sei un tipo che tende a stressarsi?
“Sono un tipo che se la prende per tante cose e, quindi, tendo ad accumulare stress, ma faccio un lavoro che non cambierei con niente al mondo. Purtroppo, il mio stress lo sconta chi mi sta vicino”.

Come sarà il Teramo di Legadue?
“Vorrei conservare il nucleo che ha vinto la B e prendere pochi validi stranieri che hanno già esperienza in Europa”.

Il tuo inglese come va? Non dirmi che sei come Biscardi.
“Io vado malissimo, anche perché a scuola ho sempre studiato francese. Per fortuna che il mio vice, Cancellieri, non ha problemi con l’inglese. Sta a me migliorare in breve tempo, anche se penso che ci capiremo ugualmente”.


Pubblicato su Basketnet.it.

La Nuova Generazione di Allenatori Italiani (16): Franco Gramenzi, Classe 1963
06.08.2007. 00:00

La Nuova Generazione di Allenatori Italiani (16): Franco Gramenzi, Classe 1963. Non so chi detiene il record per promozioni in carriera ma se Franco Gramenzi non è primo nella lista, vorrei sapere chi ha di più, visto che Gramenzi ha ben sette in carriera: Teramo dalla D alla C nel 1987-88; Campli dalla B2 alla B1 nel 1993-94; Teramo dalla B2 alla B1 nel 1995-96; Scafati dalla B2 alla B1 nel 1997-98; Teramo dalla B1 alla Legadue nel 2001-02; Teramo dalla Legadue alla Serie A nel 2002-03; e Veroli dalla B1 alla Legadue nel 2006-07. Davvero impressionante. Per me, è come aver vinto sette scudetti, una vera impresa.

Starting over. Dicono negli USA che la cosa più difficile da fare nella carriera di un coach è ... starting over. Cioè, ricominciare da capo. Come si vede sopra, Franco Gramenzi ha cambiato squadra parecchie volte, una cosa stressante in se. Anzi, molti negli USA dicono che un coach può allenare non più di tre squadre nella sua carriera e portare quelle squadre ad un livello di grande successo. Bene, Gramenzi ha frantumato questo principio, questa filosofia, in mille pezzi: In 20 anni, ha allenato 10 diverse squadre, sempre con ogni fermata a Teramo come una 'nuova' squadra. Una media di una squadra nuova ogni due anni.

Energia. La cosa più difficile nel ricominciare da capo è trovare l'energia per ... ricominciare da capo! Quando un coach ha fatto almeno un anno con una squadra, bene, i suoi sanno cosa vuole lui nei fondamentali, cosa vuole in allenamento, come eseguire i suoi esercizi, come fare i suoi sistemi di gioco, e via dicendo. Il secondo anno, quel coach non deve spiegare ogni singola cosa per la prima volta. Farlo spesso è uno stress. Come capo, ho allenato solo quattro squadre: Delaware, Cile, Virtus Bologna, Olimpia Milano. Non conto gli anni come vice. Fare una quinta squadra? L'avrei fatto, ma con grande fatica.

Mentalità. Dicono anche negli USA che un coach che prende una squadra in mano non troverà mai un 'letto caldo.' Vuol dire, quasi sempre, che il coach precedente è stato esonerato, che i risultati non sono stati sufficienti, che le aspettative sono alte, che la squadra non è forte, ecc. Io so che, ad ogni mia fermata, ho voluto lavorare molto sulla mentalità della squadra, la cosiddetta mentalità vincente. Credetemi, non è facile. Farlo sette volte, come ha fatto Franco Gramenzi? Trovo questo qualcosa eccezionale. Vuol dire che ha avuto un impatto notevole sulla società, la squadra e il pubblico. Non è poco.

Difficoltà. Sia chiaro, Franco Gramenzi conosce anche le difficoltà. nel 2005-06, accetta di subentrare a Casale Monferrato a Dicembre ma non riesce ad evitare la retrocessione. Ecco un test per l'uomo e per il coach. Dopo sei promozioni, una retrocessione certamente non colpa sua, ma del fatto che la squadra, neo-promossa, non era ancora pronta per il salto di livello. Che fare? Franco Gramenzi, che ha pure allenato in Serie A, non ha esitato di accettare di prendere in mano Veroli in B1. Come detto sopra, porta anche loro ad una promozione, alla Legadue. Dove ha trovare l'energia per farlo, non ho idea.

Futuro. Cosa aspetta questo 'Maestro delle Promozioni" nel futuro? Un'altra scalata formidabile con Veroli, a finire chissà dove? Oppure una panchina importante? Non si sa. Certamente, lui paga il fatto di forse essere considerato un coach da SOS, un coach da fare il salto di livello dalle cosiddette serie minori. Non importa. Uno che riesce a fare sette promozioni in 20 anni sarà sempre richiesto da varie società. In ogni caso, ripeto la mia richiesta sopra: se uno sa di un coach (o coaches) che ha fatto più di sette promozioni in carriera, vorrei sapere chi. Intanto, per ora, Franco Gramenzi è detentore del record.
Dan Peterson


CHIOSA DI ROSETO.com
Mitico Coach Dan Peterson, te lo diciamo noi di ROSETO.com chi ha fatto più di sette promozioni in carriera di Franco Gramenzi … Franco Gramenzi!
Già, perché nella tua scheda hai dimenticato la promozione dalla B1 alla Serie A2 ottenuta, nella stagione 2000/2001, alla guida di Capo d’Orlando.
Una promozione tanto più importante se pensi che “Francolino” entrò in corsa, prendendo in mano una squadra invischiata al penultimo posto in classifica (era la stagione delle 6 promozioni).
Franco Gramenzi, uno da record … uno da Ottovolante!

Luca Maggitti
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