1993 … Repubblica di San Marino, 17 Aprile 1993, 3° Trofeo Eldric di 120 chilometri di endurance. Tango in visita veterinaria, condotto da Ugo Di Girolamo, nella foto di Roberto Clementoni.
13 ANNI DOPO … Pizzoferrato (CH), 2 Giugno 2006. Ugo Di Girolamo, solidale con il progetto Alta Marea. La foto è sempre di Roberto Clementoni.
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L’adesione di Ugo Di Girolamo al progetto Alta Marea ci riporta indietro di 13 anni. Leggete un po’ …
Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 07 Luglio 2006 - Ore 18:30
Il cinema non c'entra.
Gli amici della nostra storia sono Tango, un cavallo 3/4 PSI di 7 anni e Ugo, un signore pescarese sulla cinquantina, distinto e gentile.
Lo scenario è quello della Repubblica di San Marino, il giorno 17 aprile 1993, durante lo svolgimento di una gara di endurance o, se preferite, fondo equestre.
Ugo aveva iscritto cavallo e baffetti alla prova da disputarsi sulla distanza di 120 chilometri, valida per il Trofeo Eldric e per il Campionato Italiano, ma soprattutto valida per divertirsi insieme a Tango.
Il nome del cavallo pare quasi d'obbligo, visto che Ugo è un provetto ballerino, unente in se, quando la danza lo cattura, la leggiadria di un purosangue arabo con la statuaria compostezza di un sinuoso lipizzano.
Dunque gara di endurance alle pendici del Monte Titano, con i preparativi per la partenza che fervono già prima dell'alba.
Il Team Tropea-Poggio ha tre cavalli da seguire, a noi tocca il binomio Ugo/Tango, già curato in quel di Fioranello, nella 90 chilometri, risoltasi con un buon settimo posto.
Giubbotto di jeans, ghette e sorriso gentile di primo mattino: Ugo ci saluta così, aiutandoci a stemperare la sonnolenza.
Partenza con Tango che, come al solito, non ne vuole sapere di stare agli ordini, mordendo nervosamente il freno per tutto il primo giro. Lo vediamo in testa, al fianco dei cavalli di Macrì, Tommasi e compagnia.
Ogni assistenza del primo anello è una chicca in termini di ironia e gentilezza, con Ugo che ringrazia e sorride, mettendoci a nostro agio e tranquillizzandoci addirittura, mentre più di qualche partecipante arriva fra urla scomposte e comandi frettolosi, con l'unico risultato di scoordinare ed innervosire i propri assistenti, che dovrebbero invece essere sempre freddi e ben disposti.
All'ultima assistenza del primo giro passa il nostro binomio, con Ugo che si ferma, da' una pacca sul collo di Tango ed esclama: "lascialo tranquillo, sta meglio di me".
Il primo giro scorre tranquillo, col binomio che arriva nel gruppo dei primi: Tango sta bene e recupera tranquillamente.
Si riparte per il secondo giro con Ugo che fa battute sulla sua ruggine, tipica di chi ha passato gli "anta".
Problemi con le salite, nel secondo giro, ma Tango continua imperterrito a vendere cara la pelle.
Le assistenze si imporrebbero più lunghe e meticolose, ma Tango proprio non ne vuole sapere di essere accudito; il suo sguardo è sempre stizzito, ma sopra di lui qualcuno lo ama, concedendogli la libertà di incapricciarsi come meglio crede. Nel fondo si fatica in due e male sarebbe contrariare continuamente una delle metà.
Finisce anche il secondo giro, con un Tango a posto fisicamente, seppure provato.
Entriamo in visita dopo molti minuti, ma l'esito è favorevole e così Ugo decide di continuare.
Comincia l'ultimo giro e noi corriamo alla prima sosta, sperando che il nostro binomio non sia già passato: ci rimaniamo per un tempo che ci sembra interminabile.
Cominciamo a farci domande: sarà tornato indietro o cos'altro?
Ugo arriva con Tango al passo.
Vorremmo smontare pezzo per pezzo sia Ugo che Tango, per inoculare loro qualche siero miracoloso che li ritempri, ma il sorriso che spunta dai baffetti di Ugo, nostro novello ARAMIS, è eloquente: "Tango non va più di così ..... va bene lo stesso".
Sguardi di intesa fra gli assistenti e benevola ammirazione per il nostro assistito, che ci lascia, puntando le colline e dividendo il sole.
Capiamo che possiamo prendercela comoda, ma dubitiamo ancora, visto che il cavallo sta terminando la sua prima "over 100" e non lo conosciamo appieno.
Alla seconda sosta diviene certo il presentimento di fare tardi, visto che il nostro binomio non arriva.
Così cominciamo ad ingannare il tempo, vedendo transitare i primi che stanno per concludere la gara.
Più parliamo dei nostri eroi e più desideriamo fortemente che finiscano la gara, che arrivino, regalandoci una vittoria che varrebbe molto più di tanti primi posti.
Altri pensieri ci toccano, non ci spieghiamo le strane divise degli agenti, così come non capiamo quando ci dicono che il posto dove fare assistenza è in Italia (?!).
La piccola Repubblica ci culla, mentre aspettiamo Ugo e Tango, che finalmente arrivano.
Niente sforzi mastodontici per lenire la fatica, Tango è tranquillo ed Ugo, che praticamente ha concordato le andature col suo cavallo, ci chiede solo la cortesia di non mancare agli appuntamenti che rimangono, unicamente per dargli il necessario appoggio morale.
Ugo sa che chiederlo è persino superfluo, perchè noi saremo lì, ad aspettare questo Don Chisciotte pacifico, che annusa la primavera e sorride al tramonto.
Quindi saliamo sull'ultimo colle, estremo scoglio fra l'arrivo e la voglia di fermarsi.
Abbiamo divorato tutto nell'attesa: mortadella, salamino, acqua e birra. Anche il tonno viene trangugiato.
La masticazione va veloce come i pensieri, ma non è la fame che ci spinge a spazzolare le riserve alimentari.
Ugo comincia a vedersi mentre scollina, ma c'è ancora un po’ di saliscendi, così ricorriamo ad un gelato e una birra.
Parliamo di come sia bella questa disciplina, di come sia maledettamente affascinante combattere contro le distanze più improbe, di come sia "bohemien" ciondolarsi in sella,
mentre si diventa tutt'uno col cavallo e quindi, novelli centauri, parte del perfetto meccanismo naturale.
Andiamo a scocciare due volontari che assicurano il controllo del percorso. Gentilissimi accettano il disturbo, informandoci che il nostro binomio è l'ultimo e che quindi lo aspettano per levare le tende.
Parliamo un altro po': di Reffi, loro concittadino ad alto tasso equestre, ma anche di Tangentopoli.
Strano a dirsi, ma fra queste colline rigogliose le piccole viltà dei piccoli tangentomani sembrano non arrivare.
Qualche battuta su qualche miserrimo rappresentante della vecchia politica ed ecco sbucare Ugo, che ci saluta, aprendo il sorriso. Più del solito.
Forse temeva che fossimo andati ad aspettarlo all'arrivo.
Per un attimo gli passa in bocca l'idea di fermarsi: i nostri sguardi non ammettono scoramenti.
Lo informiamo che e' ultimo, lo informiamo del tempo limite, lo condanniamo ad andare avanti. Lui accetta, col sorriso di chi sa che, passata la tempesta, ha l'approdo vicino.
Ultima assistenza prima dell'arrivo e guizzo d'orgoglio di Tango, che vediamo arrivare al trotto.
Ci abbracciamo come se avessimo vinto la Staffa d'Oro e lo accogliamo con cori stile Curva Sud.
Un paio di pacche, una riaggiustata alla sella ed ecco che i nostri eroi sono pronti a concludere la loro prima fatica a tre cifre.
Gabriele, che è in assistenza con noi, è alla sua prima esperienza in una gara di endurance. La sua dedizione è stata completa, la sua pazienza biblica. E' felice e ci chiede se, dopo l'esperienza sammarinese, potrà essere di nuovo dei nostri.
Ugo e Tango arrivano intorno alle otto di sera.
I veterinari che li aspettano fanno un paio di battute, promettendo benevolenza in caso di imperfezioni del cavallo, ma nessun problema grava su Tango e dunque il binomio va in
classifica, ultimo.
Tango e Ugo sono arrivati in fondo: abbiamo vinto.
Questa e' la dedica che l'equipe rivolge ad Ugo e Tango, binomio-simpatia, nonché a Gabriele, amante dei cavalli e novello appassionato di endurance.
"Nessuna ora della vita e' sprecata se la si passa in sella"
Sir Winston Churcill
Roseto; 06 maggio 1993
L’Assistenza di Ugo e Tango
ENDURANCE
Repubblica di San Marino, 3° Trofeo Eldric, 17 Aprile 1993
Categoria 120 Chilometri, Classifica Finale
1.ex-aequo. Origgi Angela su Edam, 9 ore, 12 minuti, 49 secondi, 7 decimi.
1.ex-aequo. Tommasi Sergio su Boris, 9 ore, 12 minuti, 49 secondi, 7 decimi.
3.ex-aequo. Pezzopane Fabrizio su Lesmo, 9 ore, 20 minuti, 27 secondi, 6 decimi.
3.ex-aequo. Pucci Pierluciano su Navajo, 9 ore, 20 minuti, 27 secondi, 6 decimi.
5. Macrì Romano su Lazurit, 9 ore, 41 minuti, 26 secondi, 0 decimi.
6. Mazzarella Luigi su Aqaba, 9 ore, 41 minuti, 33 secondi, 6 decimi.
7. Conti Giorgio su Brion Regan, 9 ore, 50 minuti, 39 secondi, 9 decimi.
8. Rosi Ferdinando su Cicciolina, 10 ore, 26 minuti, 16 secondi, 0 decimi.
9. Bordone Gabriella su Hotspur Sinbad, 11 ore, 16 minuti, 55 secondi, 3 decimi.
10. Di Girolamo Ugo su Tango, 12 ore, 29 minuti, 39 secondi, 8 decimi.
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