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Sport e Solidarietà
UNA DOMENICA ALLEGRI
Giampiero Porzio riceve da Massimiliano Allegri la maglia del Milan.
[Mimmo Cusano]


Una foto simile a quella che andrà sulla cartolina del progetto ‘Allegri per la Vita’. Da sinistra: Federica Aielli, Francesco Martella, Lucilla Verna, Massimiliano Allegri, Giampiero Porzio, Cristina Crosti, Valeria Pilolli, Catia Capannolo.
[Mimmo Cusano]


Pierpaolo Marchetti, al centro, fra Massimiliano Allegri e Giovanni Galeone. Marchetti è colui che ha reso possibile, grazie alla sua amicizia con Allegri, che il progetto ‘Allegri per la Vita’ diventasse realtà.
[Mimmo Cusano]


Partito nel migliore dei modi il Progetto ‘Allegri per la Vita’. Il racconto della nascita dell’idea e della giornata inaugurale.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 10 Ottobre 2011 - Ore 01:30

Qualche mese fa discorrevo – in qualità di team manager di L’Aquila per la Vita – con il mio coach, Giampiero Porzio. Problema: avevamo bisogno di un testimonial (ovviamente gratuito), per realizzare la cartolina 2011/2012, dando continuità a una modalità che tanta visibilità e benefici economici ha portato alla onlus.
 
Già, ma dopo Elio (di Elio e le Storie Tese), dopo Ettore Messina e compagnia allenante, dove lo trovi uno più “potente”? Il testimonial deve essere conosciuto, scaldare il cuore per permettere alla gente di impegnarsi (traduzione: dare soldi) a favore di L’Aquila per la Vita.
Io – parafrasando Edoardo Bennato – di risposte, o meglio di conoscenze, a livello così alto non ne avevo.
 
Poi, una sera, parlando con Pierpaolo Marchetti – il mio “fratello planti”, che oltre ad essere un giornalista 5 stelle è anche un raffinato traduttore di romanzi dallo spagnolo per importanti case editrici – uscì fuori il nome di un suo amico: Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, che quando lo citammo non era ancora Campione d’Italia. Comunque era uno “potente”. E poi sarebbe stato il primo testimonial del calcio dopo i rugbisti Mascioletti e Zaffiri e i cestisti Messina, Moretti, Di Bonaventura, Gramenzi e Lamonica.
 
E così andò: grazie a Pierpaolo, Allegri fu ospite telefonico qualche mese fa del magazine TV TIME OUT, parlando della sua passione per il basket e iniziando a prendere confidenza con L’Aquila per la Vita, che in quella puntata aveva in studio alcuni componenti della squadra. Massimiliano Allegri al telefono, L’Aquila per la Vita in studio: la “liaison” mi venne spontanea: “Allegri per la Vita” e cartolina con Massimiliano Allegri protagonista!
Certo, non ci voleva la scienza né un particolare talento in comunicazione per cucinare lo slogan “Allegri per la Vita” avendo come ingredienti Massimiliano Allegri e L’Aquila per la Vita, ma quello fu il meno. Avrebbe accettato il Nostro di farci da testimonial gratuito?
Risolse la questione il grande Marchetti, che con piglio da centromediano metodista pose le basi per farsi ascoltare da Max, al quale lo lega un’amicizia ultradecennale, risalente ai tempi del Pescara di Mister Giovanni Galeone.
 
Così confezionai un plico di documenti (copie di bonifici, report di progetti, cartoline con gli altri testimonial) e delegai Pierpaolo a portare l’ambasciata.
Il fratellone andò a Milano e tornò vincitore. E la telefonata: “OK, si fa, per Max non c’è problema”, me la ricordo ancora con il brivido.
La foto si doveva fare il giorno dopo la vittoria dello Scudetto 2010/2011, a Roma, ma impegni lavorativi e personali dello Staff di L’Aquila per la Vita resero impossibile quell’appuntamento.
 
Con il senno di poi, meglio – molto meglio – così.
Già, perché in questo modo è stato possibile, domenica 9 ottobre 2011, avere Massimiliano Allegri a Roseto degli Abruzzi, libero da incombenze calcistiche, desideroso di conoscere L’Aquila per la Vita e di saperne di più su attività e progetti dalla viva voce di Giampiero Porzio e compagnia cancrocurante.
 
E allora eccolo, mezz’ora prima dell’orario stabilito (davvero una star bizzarra questo Allegri: accetta di fare una cosa gratis per la lotta al cancro e arriva in anticipo… ma sarà matto?!) arrivare a mezzogiorno allo Spizzico di Roseto degli Abruzzi, base logistica per incontrare la squadra di L’Aquila per la Vita, che lo aspettava per ringraziarlo e per realizzare le foto del Progetto “Allegri per la Vita”.
 
E presentiamola a tutti – allora – questa squadra:
Giampiero Porzio, oncologo e coach;
Federica Aielli, oncologa;
Lucilla Verna, oncologa;
Catia Capannolo, neurologa;
Francesco Martella, oncologo;
Valeria Pilolli, fisioterapista;
Cristina Crosti, psicologa.
Mancano la psicologa Rosanna Passaretti – neomamma impegnata col bebè – e il Presidente Paolo Aloisi, che ovviamente mandano il più caloroso dei ringraziamenti al labronico allenatore del Milan, che appena varca l’uscio di Spizzico si ritrova perso nell’abbraccio delle decine di tifosi che chiedono una foto, un autografo, una stretta di mano.
 
Abituati al basket, scene come queste colpiscono per il calore e la bellezza. Siamo in Italia, questo è il calcio e lui è l’allenatore Campione d’Italia. E noi lo abbiamo appena ingaggiato – a zero euro – come testimonial!
Come si fa a dire grazie in tutte le lingue del mondo a Marchetti?
Che poi Pierpaolo non s’è risparmiato. Non pago di averci portato Allegri, cala dalla manica l’asso di Giovanni Galeone, unitosi all’allegra brigata e abbronzato che pare uno sceicco in visita di piacere in Europa.
 
Il momento è bellissimo: flash, autografi, abbracci. I bambini fanno grande tenerezza nel loro timoroso avvicinarsi ad Allegri, che è gentile e accorda tutto a tutti.
E’ tempo di scattare le foto che abbiamo “provato” prima che lui arrivasse.
Mimmo Cusano e Cristian Palmieri iniziano a “mitragliare”. Anche loro sono al lavoro gratuitamente, gentili e impagabili (e, in fatti, non li paghiamo!).
 
Fatte le foto, i mass media attendono. C’è persino la Domenica Sportiva (che la sera darà minuti di notorietà nazionale al progetto, grazie al servizio di Ciro Venerato). Allegri entra nel tritacarne delle domande che, fatta la prima sul progetto e sull’importanza di essere testimonial di una onlus che si occupa di oncologia domiciliare, virano sui mal di pancia di Ibrahimovic o sulla lotta Scudetto.
 
Poi si torna al tema della giornata, per illustrare il progetto e dare un’occhiata ai numeri di L’Aquila per la Vita.
Numeri come le visite che lo staff ha effettuato dal 2006 ad oggi e cioè oltre 429 famiglie seguite e oltre 9.411 prestazioni domiciliari. Una onlus che funziona e che permette ai contribuenti di risparmiare molte delle loro tasse, visto che un malato curato a casa costa molto meno di un malato ospedalizzato, per non dire dell’importanza – a livello psicologico – di far “giocare” al malato di cancro la più importante delle partite, quella per la vita, “in casa”.
 
Giampiero Porzio ringrazia gli ospiti, mentre Giovanni Galeone rimarca la sensibilità di tanti giovani calciatori a impegnarsi nel sociale quando correttamente messi a conoscenza di progetti seri (non sono tutti disinteressati e superficiali, sottolinea il Gale con l’affetto di un padre nobile). Infine, Massimiliano Allegri, che si alza e ringrazia lui la onlus, con un nodo in gola figlio della commozione che il suo sorriso provvede a ricacciare dentro gli occhi.
 
E’ ora di pranzo e Giuliano Spizzico e gentil Signora inventano un menu veloce, semplice e succulento.
Dopo la bruschetta, arrivano le mezze maniche allo scoglio e Allegri sgrana gli occhi: “Mamma quante!”. La Signora, con la classe che le conosciamo, ha cucinato mezze maniche per tutti, ma a Galeone ha portato spaghetti, avendolo sentito mormorare che lui preferiva pasta lunga. L’ospitalità da queste parti è così: attenta e precisa come una squadra prima in classifica.
 
Il pranzo è un viavai di tifosi, appassionati, rappresentanti di club. Allegri è sotto il fuoco amico e si concede a tutti, fra un boccone e l’altro, senza mai tirare una volta il labbro o alzare il sopracciglio. Si sente la giornata speciale e tutti devono essere accontentati. Perché è bello così.
Giovanni Galeone si gode il suo discepolo sedendogli a fianco e concedendosi quando molti fan chiedono la foto non solo con Max, ma con Max e Gale.
 
Arriva il bomber rosetano Mino Bizzarri, un passato di comune militanza con Allegri a Pistoia, e subito scatta l’abbraccio. Max si ricorda di essere livornese e fulmina Mino: “Eri più grasso quando giocavi!” e giù risate.
 
Arriva anche la “torta milanista” portata da Gianni Mincarelli, che viene in un attimo divorata anche da chi non è di fede rossonera.
C’è tempo anche per i saluti istituzionali dell’Assessore allo Sport Mirko Vannucci e del Comandante dei Carabinieri di Roseto Enzo Procida.
 
Mimmo e Cristian vogliono essere sicuri dei loro servizi fotografici e chiedono un supplemento di fotografie fuori, anche se tira vento e fa freddo, con il mare alle spalle. Allegri e Galeone non si tirano indietro: l’ultima richiesta viene esaudita, poi il terzetto Allegri-Galeone-Marchetti (che suona bene come Zoff-Gentile-Cabrini) saluta tutti e riprende la via di Pescara.
 
E’ già lunedì: tempo di mandare alla Tipolitografia Rosetana i file delle foto e le note per costruire l’ennesima cartolina, con il nuovo testimonial di L’Aquila per la Vita.
Signori, milanisti e non, Massimiliano Allegri e L’Aquila per la Vita sono insieme per il progetto  “Allegri per la Vita”. Non è un film. E’ la vita quotidiana fatta di lotta contro il cancro.
L’allenatore Campione d’Italia in carica sostiene in qualità di testimonial le iniziative della onlus aquilana.
 
Mister Max ci ha messo la faccia. Grazie.
 
Luca Maggitti
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