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Claudio Capone
UNA PALLA A SPICCHI AL POSTO DEL CUORE: ‘MOSES’ APPENDE LE SCARPE AL CHIODO E INVITA TUTTI ALLA SUA FESTA!
Claudio Capone, nella foto/invito che Carlo De Virgiliis ha confezionato per lui, per promuovere la festa del suo ritiro.

Chieti, PalaTricalle, domenica 25 gennaio 2015, dopo Chieti-Omegna. Amichevole per salutare un campione che festeggia il suo ritiro. La lettera di Claudio Capone, l’archivio delle sue interviste a ROSETO.com e i video.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 16 Gennaio 2015 - Ore 19:00

Domenica 25 gennaio 2015, intorno alle ore 20 e comunque dopo la gara di campionato fra Chieti e Omegna, al Palatricalle di Chieti ci sarà una festa in campo e fuori per celebrare il ritiro di Claudio Capone, “Moses” per il basket, che ha deciso di appendere le scarpe al chiodo dopo che avrà compiuto 50 anni, il prossimo 21 gennaio 2015.
In campo, amichevole fra l’Italia Over 40 Campione del Mondo di Maxibasket (con la quale Claudio Capone ha vinto titoli mondiali ed europei) e una selezione Old Stars d'Abruzzo. Fuori dal campo, a fine partita, rinfresco con tutti i partecipanti e taglio della torta.
Claudio “Moses” Capone ha vinto un Campionato di Serie B con la Glaxo Verona nel 1987/1988 e 4 Campionati di Serie A2 con Irge Desio (1988/1989), Lotus Montecatini (1991/1992), Blu Club Arese (1994/1995), De Vizia Avellino (1999/2000). Ha realizzato più di 5.000 punti in Serie A ed è fra i primi 50 cannonieri di sempre, con 565 presenze e una media di 11 punti per gara. È l’uomo delle due bombe che sono valse due promozioni in Serie A1 a Desio e ad Avellino (da metà campo).
Questa è la lettera che il grande “Moses” ci ha scritto, per invitare tutti all’evento, che onorati pubblichiamo.

 
UNA PALLA A SPICCHI AL POSTO DEL CUORE
 
Ebbene sì, anche Moses il 21 gennaio taglierà il traguardo dei 50.
Ma non devo e non voglio guardarmi indietro: sarei già vecchio! Invece mi piace poter ricordare con queste righe tutto ciò che la vita professionale mi ha regalato e anche tolto.
 
Sono 37 anni che una palla a spicchi accompagna le mie giornate ed è sempre un emozione giocare, allenare, osservare e parlarne. Fa parte della mia vita.
E pensare che nel periodo delle scuole medie ero una promessa in tutto, predestinato ad una carriera sportiva non per forza cestistica. Voi direte: presuntuoso! Invece no.
 
Giocavo a calcio niente male, per la gioia di mio padre, poi a pallavolo e a pallamano. Sembrava che tutti aspettassero me, visto che varie società volevano tesserarmi. Invece un giorno, mentre mi esercitavo a tennis da solo sotto casa, palleggiando contro un muro della caserma dello storico quartiere del Sacro Cuore, il fatidico incontro con un mio compagno di classe, appena uscito proprio dalla palestra all'interno della caserma: due chiacchiere ed anche, io il giorno dopo, ero alla corte di Pizzirani e Di Masso, giocatori mitici della Rodrigo Chieti.
 
Così è iniziata la mia avventura in questo sport meraviglioso.
 
Ricordo le prime partite viste in televisione su Capodistria, estasiato dal quel fenomeno di Drazen Petrovic, per poi appassionarsi ancora di più grazie alle prime immagini della NBA, con Julius “Doctor J” Erving e Moses Malone.
  
Come giocatore, la mia crescita è stata costante fin dalle giovanili, dove ho avuto come maestro anche il grande Mimmo Trivelli, fino alla prima squadra allenata da Bocci e dal vulcanico Nino Marzoli.
 
Non mi sono fatto mancare una Medaglia d’Argento in un Campionato Europeo Juniores, allenato da Mario Blasone e Piccin. Il resto è Wikipedia :o)
 
Certo che a ripensare alle ore che passavo tra il campo della Villa Comunale, i campetti dei seminari ed il campetto del Sacro Cuore mi viene una nostalgia...
Momenti indimenticabili.
 
A scuola ero un disastro (e provo grande rammarico per questo), ma avevo una palla a spicchi al posto del cuore: rimbalzava più che battere!
 
Mi ritengo una persona fortunata. Ho avuto una bella carriera, grandi allenatori e grandi persone. Non tutti, certo, ma nella vita anche le persone stronze servono a farti crescere. E, dopotutto, io non sempre ho abbassato la testa, perchè alle volte ho subito – da parte di allenatori e presidenti – trattamenti al limite del buon senso. Però mi sono rialzato sempre. E più forte che mai!
 
Sono stato fortunato, perchè ho visto atterrare Michael Jordan in Valtellina, in uscita dall'università, e due giorni dopo ci giocavo contro in amichevole a Trieste, indossando la maglia della Juve Caserta. Me lo ricordo in spogliatoio – ero incredulo – mentre si fasciava le sue caviglie volanti vicino a me! Poi “Air” è volato, sul serio, in campo :o)
 
Ma non c’è solo Jordan. Darryl Dawkins, Clemon Johnson, Artis Gilmore, Sugar Ray Richardson, Oscar, Vinny Del Negro, Toni Kukoc, Dino Radja, Bob McAdoo, per non parlare dei migliori italiani dell'epoca: Marzorati, Caglieris, Brunamonti, Meneghin, Sacchetti, Bonamico, Villalta, Carera, Riva, Marione Boni e altri ancora.
Io, con e contro questa gente, ci ho giocato. Difficile non essere felice del mio passato!
 
Vi aspetto, domenica 25 gennaio 2015 dopo Chieti-Omegna, per fare festa tutti insieme.
 
Claudio “Moses” Capone
 
 
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CLAUDIO “MOSES” CAPONE
 
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YouTube
CLAUDIO “MOSES” CAPONE
 
7 minuti di prodezze, con i 2 tiri delle 2 promozioni in Serie A1.
 
Il tiro della promozione con Avellino, a Jesi, in 1 minuto.
 
ROSETO.com
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