ROSETO 81
RECANATI 65
Parziali: 24-17; 21-11 (45-28); 18-17 (63-45); 18-20 (81-65).
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ADAM SMITH 7,5
Marcia con un filo di gas, quasi senza sudare, eppure "Il Professore" la spiega a tutti segnando, con una facilità disarmante, quasi tutte le volte in cui alza la mano (19 punti con 7/13, aggiungendo 2 rimbalzi e 2 assist). Il coach, con la mente già a Treviso, decide giustamente che per Adam 25 minuti bastano e avanzano.

ANDREA PIAZZA 6
Rimanda ancora l'appuntamento con il primo canestro con la nuova maglia. Per il resto, 13 minuti di geometrie ed ordinaria amministrazione.

ROBERT FULTZ 6
Meglio in attacco che in regia, specialmente nella prima parte della gara, ma non è oggettivamente una di quelle serate in cui è necessario dannarsi l'anima. Il minutaggio che Di Paolantonio gli concede, 20 minuti appena, lo conferma. Batterie in carica per Treviso.

TODOR RADONJIC 5,5
Un tantino svagato in attacco (anche un airball) e molle in difesa su Rush. In leggera involuzione.

GIOVANNI FATTORI 7
Un punto al minuto nel quarto della prima spallata, il secondo, e gomiti acuminati a presidio della propria area in tutti i 21 minuti che Di Paolantonio gli chiede. Ai 9 punti e ai 7 rimbalzi aggiunge, a dimostrazione di una visione periferica tutt'altro che scontata per un lungo, 3 assist da applausi. Molto più che un semplice back-up.

NICOLA MEI 6,5
Fornisce alla causa corale il proprio immancabile contributo di carattere, energia e ovviamente punti (10, con 3/5 dal campo in 19 minuti), ma nemmeno per lui è la serata degli straordinari.

RICCARDO CASAGRANDE 6,5
Imbavaglia il temuto (e per la verità un po' deludente) Rush facendogli capire fin dall'inizio che non è aria, permettendogli di aggiustare le proprie cifre a solco tracciato. Il tutt'altro che trascendentale tabellino dell'esterno marchigiano (4 punti con 2/6 dal campo, 3 rimbalzi, in 16 minuti), non rende minimamente l'idea in relazione alla sua importanza nello scacchiere di Di Paolantonio.

VALERIO AMOROSO 7
Se è abitualmente assai indigesto a tutte le difese di A2 per tecnica, classe, furbizia, leadership ed esperienza, lo è ancora di più per una compagine oggettivamente fragile dentro l'area e per di più orfana di Capitan Pierini. La sua pericolosità ravvicinata e periferica ed i suoi tiri da fuori creano il divario che per gli uomini di Sacco si rivela quasi immediatamente incolmabile. Senza oltrepassare i 28 minuti, nei quali realizza 15 punti (con 4/6 da tre punti per un complessivo 5/9), cattura 6 rimbalzi e smazza un paio di pregevoli assist, è lo squalo che gioca di più. A conferma di un film che mostra presto i titoli di coda. 

BRANDON SHERROD 7,5
Svita meno lampadine del solito ma fa un sol boccone dell'intera batteria di lunghi di Giancarlo Sacco. Anche per lui non più di 28 minuti sul parquet, nei quali, senza minimamente strafare, segna 16 punti (con un devastante 7/9) e tira giù 13 rimbalzi. Jesse Perry sarà però un osso ben più tosto da scorticare.
 
COACH EMANUELE DI PAOLANTONIO 7
Costruisce una gabbia attorno al temuto Rush grazie all'abnegazione di Riccardo Casagrande e alla collaborazione di Sherrod, e archivia velocemente una pratica che, per diversi motivi, poteva apparire alla vigilia assai più insidiosa. Memore del brusco calo di intensità occorso nel terzo quarto appena una settimana prima, chiede ai suoi maggiore attenzione sia in termini tattici che emotivi, ricevendo risposte esemplari ed incoraggianti rassicurazioni. Ha infatti costruito un gioiello che viaggia con il pilota automatico, che ha ancora sensibili margini di miglioramento e, “last but not least”, che ha agguantato la salvezza con un paio di mesi abbondanti di anticipo. Il futuro, ora che si naviga a vista, si si chiama Treviso.