La vittoria del Roseto contro il Mantova ha messo in bella mostra uno dei giovani talenti portati in dote dalla Stella Azzurra Roma, nell’ambito della partnership biennale stretta con gli Sharks.

Si tratta di Paul Eboua, ala classe 2000 proveniente dal Camerun, che contro la compagine virgiliana è partito in quintetto rendendosi protagonista di un inizio al fulmicotone nel quale ha segnato 10 punti nei primi 5 minuti e 14 nel solo primo quarto, chiudendo poi con 18 punti e 9 rimbalzi in 24 minuti complessivi di utilizzo.

Felice e un po’ frastornato dai tanti complimenti, dopo la partita il giocatore ha tenuto a lodare la squadra: «Devo ringraziare i miei compagni, che mi hanno messo in ritmo fin da subito e dato fiducia. Così per me, che ho avuto pure fortuna, è stato possibile giocare la mia miglior partita di questo campionato».

La partenza in quintetto che coach D’Arcangeli gli accorda sembra fargli bene. Eboua è d’accordo e spiega: «Partire in quintetto mi consente di fare errori che non si riflettono troppo negativamente sulla partita, visto che si tratta della parte iniziale della gara».

Poi, con grande umiltà e senza che nessuno gli abbia  chiesto nulla nello specifico, precisa: «Nell’ultimo quarto non posso ancora giocare, per la mia inesperienza. Quindi è giusto che giochino i miei compagni di squadra veterani».

Sul suo girone di andata e su quello del Roseto, il giovane africano chiosa: «Potevo fare di più, ma non sono andato proprio male. È il mio primo campionato di A2 e lo scorso anno, in Serie B, ho giocato solo 4 mesi per un infortunio, quindi adesso sto provando a sfruttare la fiducia di coach D’Arcangeli che mi fa giocare esterno. Per quanto riguarda la squadra, potevamo fare di più, perché ci siamo giocati tutte le partite, tranne una, fino all’ultimo minuto e quindi ci manca qualche punto in classifica. Vediamo di recuperarli nel girone di ritorno, allenandoci ancora più duramente per fare meno errori e vincere più partite».

Eboua, seguito da diversi scout, a febbraio 2018 è stato incluso fra i 43 migliori prospetti a livello internazionale invitati al “Basketball Without Borders Global Camp 2018” di Los Angeles, manifestazione compresa nell’NBA All Star Weekend. Circa il suo sogno NBA, Paul chiosa: «Certamente ci penso, ma deciderò insieme al mio coach quando sarà il momento di proporsi. Per adesso continuo a lavorare».

E circa i miglioramenti, Eboua fa un rapido elenco: «Devo guardare più partite, chiedere più consigli ai giocatori senior e imparare a palleggiare».

Si coccola il suo pupillo coach D’Arcangeli, che osserva: «Paul è molto vicino a fare il salto di qualità definitivo ed esplodere. Quello che ha mostrato in campo contro Mantova, io lo vedo spesso in allenamento. Qualche volta la sua emotività ne attenua la fame dopo un grande inizio, ma posso dire che non mi è mai capitato di allenare un soldato come lui, che si impegna tutti i giorni, senza mai fare un passo indietro».