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Serie A2 Est – Roseto Sharks
LA QUARANTENA DEL CAPITANO
Simone Pierich si allena, nel giardino di casa, con la moglie Letizia e i figli Victoria e Martin.

Simone Pierich si allena, nel giardino di casa.

Simone Pierich si allena, nel giardino di casa.

Simone Pierich, fra allenamenti con la famiglia e voluminose spese per 4 persone.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 03 Aprile 2020 - Ore 17:30

«Prendiamo il buono di questi giorni in cui si fanno le cose senza fretta, perché rallentare e stare sereni, aspettando che l’emergenza passi, ci serve sia alla salute sia alla testa».

Saggia riflessione quella di Simone Pierich, che dalla sua Forlì dove vive con moglie e due figli fa il punto sulle tante giornate senza basket. Un momento della vita nuovo, anche per un esperto come il  38enne figlio d’arte di Elvio, che dal 2000 è un giocatore professionista con 10 squadre al suo attivo.

Il Capitano degli Sharks riflette: «È la prima volta che capita qualcosa del genere nel mondo dello sport e io ho ormai la netta sensazione che siano ferie anticipate. E cioè che, purtroppo, questi due o tre mesi si attaccheranno al periodo estivo. D’altronde, non si può fare altro: prima la salute poi tutto il resto, sport compreso».

Pierich segue come tutti l’evolversi dell’emergenza Coronavirus Covid-19 e dichiara: «Il mondo dello sport aspetta il pronunciamento del Ministero ormai prossimo, visto che il 3 aprile è vicino, ma da quel che si sente, è ormai certo che le misure restrittive per impedire al contagio di diffondersi dureranno altri giorni, quindi possiamo soltanto sperare che la curva inizi a calare. Quanto al resto, credo se ne riparlerà dopo Pasqua».

La routine del Pierich, marito di Letizia e padre di Victoria e Martin, è rilassata ma scandita con precisione: «Al mattino, lezioni online per i figli e la moglie insegnante e compiti con i figli, che sono sempre in contatto con i loro insegnanti i quali, a mio avviso, stanno facendo un ottimo lavoro. Poi abbiamo la fortuna di poter uscire nel nostro ampio giardino, dove giochiamo a basket, calcio e inventiamo ogni giorno qualcosa di nuovo. Poi c’è il mio impegno con Basketball Star Camp, associazione con la quale abbiamo avviato delle dirette social con giocatori, allenatori e preparatori, iniziando con Nicola Akele. Infine, sono deputato a fare la spesa, uscendo una volta ogni settimana e facendo delle caricate, essendo noi in 4, che neanche quando parti con il camper!».

Manca il basket giocato? Il Capitano chiosa: «Molto. Manca la squadra, il gruppo, lo stare in campo, l’incazzarsi, il giocare per gli applausi dei tifosi. Spero che quella normalità torni presto e che le squadre ce la facciano a ripartire, nonostante il durissimo colpo ricevuto da questa pandemia».

Luca Maggitti
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