Qualcosa di impensabile, fino a neanche 6 mesi fa, in poche settimane ha fermato il mondo intero, cambiando le abitudini dei popoli della terra. Qualcosa di trasversale, nemico della razza umana, non ha guardato in faccia a nessuno né fatto distinzioni di ceto sociale, religione, sesso e altre ipotetiche suddivisioni. Qualcosa che attacca il nostro respiro e ci vuole “mascherati”, per difenderci e difendere gli altri.

Di questo parlavo, all’inizio della scorsa settimana e cioè pochi giorni dopo il lockdown, con i miei amici Mimmo e Andrea Cusano, padre e figlio, fotografi ormai da molti anni di Roseto.com e altre iniziative comuni.

Ci eravamo rivisti, finalmente dal vivo. E riflettevamo su questa ripartenza fatta di distanze da mantenere, assembramenti da evitare,  capelli da tagliare, sorrisi da mostrare con gli occhi, speranze di futuro migliore e molto altro ancora.

Così mi è venuta l’idea – direi quasi una provocazione – di chiedere a Mimmo e Andrea: perché non facciamo un libro fotografico, in cui raccogliamo i volti protetti dalla mascherina di alcune donne e uomini del nostro territorio, chiedendo loro un breve pensiero sulla pandemia?

Sarebbe il miglior modo di tesaurizzare un periodo che ha stravolto le nostre esistenze e ci ha cambiato profondamente. Sarebbe un modo di non dimenticare. E siccome non volevo roba triste ho completato la provocazione dicendo: dovrebbero però sorridere... sorridere con gli occhi!

Ne abbiamo parlato il 19 maggio, il 20 ho scritto un progettino per meglio mettere in ordine le idee e l’ho spedito loro in email, corredato di fac-simile di liberatoria... il 21 maggio Mimmo e Andrea erano già sulla strada, per trovare donne e uomini del nostro territorio che vorranno far parte di questo progetto, che spero si concluda in un libro dal titolo (provvisorio) “Il sorriso ai tempi del Covid-19”. Fantastici!

Ce la faremo? Se dovessi rispondere giudicando l’eccezionale impegno dei “Cusanos”, che in 4 giorni hanno già individuato e ritratto un centinaio di persone, direi senz’altro di sì.

Speriamo quindi – dopo aver avuto l’idea – di non fungere da tappo involontario, causa altri lavori, rallentando Mimmo e Andrea.

Questo articolo, ad esempio, dovevo scriverlo almeno 3 giorni fa, per dire al territorio che i Cusanos erano “in missione” per conto di questo progetto. Ce l’ho fatta soltanto oggi, spero mi perdonino.

Restano ancora una cinquantina di foto da fare, secondo il mio progetto.

A presto riparlarne, dunque.