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Pallacanestro Roseto
VIA DANILO QUAGLIA, FORSE ARRIVA MARCO VERRIGNI COME DIRETTORE SPORTIVO. VOCI SU FRANCO GRAMENZI COME COACH.
Danilo Quaglia e Tony Trullo, nel Roseto Sharks 2013/2014 che giocava in DNA Silver del quale erano, rispettivamente, secondo assistente e coach.
[Mimmo Cusano]


Marco Verrigni e Tony Trullo, nel Roseto Sharks 2013/2014 che giocava in DNA Silver del quale erano, rispettivamente, direttore sportivo e coach.
[Mimmo Cusano]


Adrian Griffin, contro Manu Ginobili, in Roseto-Reggio Calabria di Serie A2 1998/1999. Griffin è, da poche ore, il nuovo coach dei Milwaukee Bucks.
[Elio D’Ascenzo]


Fatti e riflessioni, sempre considerando che, nel basket, tutto nasce o passa da Roseto. Poi si espande. Come dimostra l’ex Roseto Adrian Griffin, nuovo allenatore, in NBA, dei Milwaukee Bucks.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 27 Maggio 2023 - Ore 21:30

“La Pallacanestro Roseto comunica di aver sollevato Coach Danilo Quaglia dal ruolo di capo allenatore della prima squadra e lo ringrazia per il prezioso lavoro nelle due stagioni passate, ricche di emozioni e duro lavoro”.

“Sic transit gloria mundi”.

Un giorno sugli altari,  il giorno dopo nella polvere. È la vita. Anche Danilo Quaglia è “diventato grande”, assaggiando il pane salato dell’esonero. Gli servirà a crescere, perché è un under 30 pieno di belle speranze e adesso potrà pure vantare di essere entrato nell’arca della gloria rosetana degli allenatori esonerati pur avendo contratto. Prima di lui: Tony Trullo (per fargli posto) e Phil Melillo (per far posto a Tony Trullo).

Seguo il basket rosetano in qualità di giornalista da 25 anni e – salvo rare occasioni – devo dire che i nomi sono spesso gli stessi. Anche cercando le foto dal database, per festeggiare un nuovo arrivo o piangere un addio, spesso c’è un corto circuito emozionale, visto che quelle stesse persone sono insieme nelle foto.

Danilo Quaglia, giovane coach arrivato la scorsa stagione, lascia con un palmares davvero invidiabile, fatto di una Coppa Italia vinta, del titolo di miglior allenatore esordiente della Serie B nel girone di andata 2021/2022, di una Finale Playoff promozione A2 persa, di una Supercoppa persa e di una Semifinale Playoff promozione A2 persa. Se avesse vinto tutto, oggi sarebbe un dio della pallacanestro. Non solo rosetana. Ma è la legge dello sport. Ha vinto solo una cosa e la professione gli ha presentato il conto.

Poco male. È giovane e avrà tempo di rifarsi. Personalmente, avevo detto e scritto al termine dello scorso campionato, dopo la finale persa 1-3 contro Rimini, che se fossi stato in lui avrei accettato di restare a Roseto solo in caso di acquisizione di titolo di A2, andando via in caso di Serie B. Ma, ovviamente, Danilo pensa con la sua testa. Così ha accettato la sfida tosta di provare a vincere la cadetteria in carrozza, stringendo un patto di ferro con il suo amico Alessio Di Francesco, che lo aveva voluto a inizio stagione, nominato direttore sportivo. Non è andata bene, amen.

A Danilo il ringraziamento per la vittoria – dopo anni e anni – di un trofeo nazionale come la Coppa Italia e per le due stagioni ricche di vittorie ed emozioni. Peccato per il finale di quest’anno, ma se penso a quanti fallimenti colleziona un uomo normale nella sua vita, non posso che riflettere su quanto Danilo abbia avuto, ad oggi, una vita professionale ricca di soddisfazioni.

Spero trovi un progetto pronto ad accoglierlo da capo allenatore, riconoscendogli le stimmate di chi ama stare in prima linea. E però gli rinnovo il consiglio di “scalare una marcia” nei toni, anche se la gioventù porta a quella sua naturale schiettezza che – se non mitigata da un approfondimento culturale – rischia di passare per presunzione e compromettergli la carriera.

E mo’, a Roseto?

Intanto, a mio umile avviso, è fondamentale capire da quale categoria ripartire. E ancora una volta supplico tutti gli aventi causa di valutare l’acquisizione di un titolo di Serie A2, progettando Roseto degli Abruzzi come squadra di basket di vertice dell’intera regione, attingendo a finanziamenti e supporti aziendali anche di colossi fuori dal nostro territorio (penso alla farmaceutica nella provincia dell’Aquila, per dirne soltanto una).

Ci vuole un progetto in grado di far innamorare aziende e marchi che in Serie B riterrebbero un insulto comparire. Ci vuole un progetto atto a mitigare la frammentazione da post-Jugoslavia della pallacanestro rosetana, anche se – purtroppo – non c’è in giro un Maresciallo Tito, buono a unificare tutte le “etnie cestistiche”. E però è obbligatorio provarci.

Perché se Vasto vince gli spareggi di C Gold contro Isernia (Gara 3 domani), saranno ben 6 le squadre abruzzesi a giocare la prossima B2, oltre alle già sicure Roseto 20.20, Teramo, L’Aquila, Amatori Pescara e Pescara Basket. E – ripeterò fino allo sfinimento – al tifoso rosetano verrebbe soltanto un inutile mal di testa, dovendo scegliere se seguire una B2 e una B1, ma di certo sarebbe visceralmente più portato a seguire 5 potenziali derby, invece di Roseto-Avellino o Roseto-Bisceglie.

Per cui c’è bisogno di una squadra perno – dell’Abruzzo intero – in Serie A2, che catturi finanziamenti e sponsorizzazioni (avendo uno staff in grado di farlo) e sia “il cinema della domenica”, e una in B2 per i sabato sera freddi di provincia, in cui scaldarsi facendo un po’ di sana corrida cestistica.

Detto del titolo, pare che la Pallacanestro Roseto – attualmente in B1 – abbia ingaggiato un nuovo direttore sportivo al posto di Alessio Di Francesco e si appresti a ufficializzarlo.

Nell’infinito presente dei corsi e ricorsi storici rosetani, si tratta di un “ritorno”. Dovrebbe infatti essere Marco Verrigni il profilo scelto per la figura di DS. Marco, uscito dalla stagione di coach in Serie C Gold a Mosciano, iniziò la carriera di allenatore nella città vicina proprio dopo essere andato via dal Roseto Sharks, società in cui ricoprì il ruolo di team manager nell’anno del secondo posto (Nicolas Stanic in regia) di Serie B, con ripescaggio in DNA Silver (una sorta di A2 “meno meno”, visto che c’era pure la DNA Gold... che poi vorrei sapere se federazione e leghe cambiano nome ai campionati ogni 2 o 3 anni per giustificare gli stipendi versati ai loro dipendenti... ricordando loro che la NBA si chiama così dal 1945 e che la forza di un marchio sta proprio nella sua storia... e che più lo cambi più sei un ciuccio).

Ma torniamo a Marco Verrigni – ex bomber delle minors, a Roseto e in giro per l’Italia – che diventò Direttore Sportivo nella Legadue Silver 2013/2014, facendo una bella operazione di mercato ingaggiando lo sconosciuto Alex Legion, pescato da una stagione in Ungheria e che poi diventò un signor giocatore a Roseto e anche in società come la Fortitudo Bologna (oggi acquista e ristruttura case a Chicago e dintorni).

Dopo il biennio rosetano, ai tempi del presidente Ettore Cianchetti e del patron Peppe Di Sante, Marco lasciò il ruolo di direttore sportivo per andare ad allenare a Mosciano (da dove tornerebbe, in caso di voce veritiera di radio mercato), dove vinse la Serie D con Antonio Wilburn: americano del North Carolina, che con il Roseto era il “moro da allenamento” di Bryon Allen e a Mosciano giocava, rappresentato da Venanzio D’Alessio, oggi dirigente della Roseto Basketball Academy. Poi tante stagioni in Serie C, fino a quella di C Gold 2022/2023 appena conclusa.

Il suo biennio da team manager e direttore sportivo del Roseto Sharks 2012/2013 (Serie B) e 2013/2014 (DNA Silver) fu riassunto in una lunga intervista che gli feci il 3 maggio 2014. Allora, come oggi, diciamo che le acque erano un po’ agitate. Che poi sono i corsi e ricorsi storici applicati alla pallacanestro rosetana. Se volete, potete leggerla in calce a questo articolo.

E l’allenatore? In questi due giorni mi hanno chiamato almeno 20 addetti ai lavori, tutti dicendomi che la società avrebbe praticamente definito un accordo con coach Franco Gramenzi. Riporto la voce così come l’ho sentita.

Sia nel caso di Marco Verrigni – incrociato non più tardi di due ore fa sul lungomare – sia per quanto riguarda Franco Gramenzi, non ho voluto chiamarli al telefono.

I motivi sono presto detti. Il primo e più importante è che Franco l’ho sentito ieri, per le condoglianze, avendo perso la mamma. Quindi non mi pare il caso di disturbarlo per queste cose. Quanto a Marco, la conoscenza ultratrentennale e l’amicizia sarebbero un problema perché ci sarebbero imbarazzi che preferisco risparmiarmi, aspettando l’eventuale comunicato della società rosetana, in caso di effettivo ingaggio. E così farò pure con Franco, che è amico da oltre vent’anni e con il quale ho pure realizzato un libro quando ha vinto la Serie B1 a Ferentino, nel 2012.

Staremo a vedere.

Intanto – sempre per il fatto che, nel basket, tutto nasce o passa per Roseto, poi si espande – complimenti all’ex Roseto 1998/1999 Adrian Griffin, nuovo allenatore dei Milwaukee Bucks dove allenerà Giannis Antetokounmpo.

Ed è bello che i primi a segnalarti la cosa con due messaggi Messenger (mentre ne stai scrivendo) siano il dirigente del Roseto 20.20 Francesco Iannetti e l’ex Roseto Basket Abdul Fox. Evviva Roseto e i suoi figli in giro per il mondo!

Griffin, classe 1974, giocò poche ma memorabili partite nel Roseto di coach Phil Melillo, prima di tornarsene in America da giocatore prima CBA e poi NBA. Finita la carriera agonistica, dal 2009/2010 ha iniziato quella di vice allenatore, proprio con i Milwaukee Bucks dove è restato per una stagione. Poi ai Chicago Bulls dal 2010 al 2015, quindi una con gli Orlando Magic e due con gli Oklahoma Thunder, prima dell’approdo a Toronto, dove con i Raptors di coach Nick Nurse ha vinto il titolo NBA, da vice, nel campionato 2018/2019. Adesso, dal Canada, il ritorno negli Stati Uniti, nel Wisconsin, finalmente da capo allenatore.

Già detto della vittoria della A2 belga e della Coppa delle Fiandre di coach Christophe Beghin (lungo del Roseto più forte di sempre della A1 2004/2005) con il Kortrijk e del 3° posto nella massima serie in Ungheria con il Vasas Budapest di coach Stephen Arigbabu (altro lungo di quel Roseto), c’è da segnalare la promozione in Serie B2 dell’Angri di coach Francesco Chiavazzo, visto da ragazzo nella massima serie a Roseto, dove ogni estate torna (credo abbia casa di proprietà).

La lunga estate calda del basket rosetano è iniziata.

ROSETO.com > Archivio > 3 maggio 2014
DNA Silver – Modus FM Roseto Sharks
MARCO VERRIGNI: STAGIONE POSITIVA, CHE QUALCUNO VUOLE FAR PASSARE PER FALLIMENTARE.
Intervista di fine stagione al direttore sportivo del Roseto Sharks.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=12458

Luca Maggitti Di Tecco
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