[Ricerca Avanzata]
Sabato, 20 Aprile 2024 - Ore 11:27 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Ragazzo dell’Europa – Luigi Lamonica
ISTANBUL: EMOZIONI MONDIALI!
Istanbul. Santa Sofia.

Istanbul. Interno aeroporto Ataturk.

Istanbul. Uno degli ingressi del Gran Bazar.

Luigi Lamonica, arbitro abruzzese in giro per l’Europa ad arbitrare, ci racconta i viaggi che fanno il Viaggio.
[ROSETO.com si scusa con Luigi e i lettori per il ritardo nella pubblicazione di questa puntata.]

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 03 Marzo 2011 - Ore 18:00

Puntata 07 del 02 febbraio 2011.
TURCHIA. Istanbul.
 
Buongiorno a tutti, eccomi ancora in viaggio per un'altra trasferta di Eurolega. Questa volta, meta del mio viaggio: Istanbul!

Come non far volare i ricordi allo scorso settembre ed alla fantastica avventura del Campionato del Mondo, conclusosi con la vittoria degli Usa  e la Finale arbitrata in un'atmosfera fantastica?

Istanbul, e più in generale la Turchia, rimarranno per sempre nel mio libro dei ricordi per le soddisfazioni sportive, per la squisita accoglienza, per la bellezza dei luoghi visitati, per l'entusiasmo dei suoi tifosi, per le Arene moderne e gremite, per la gita sul Bosforo, per la scoperta di Efesos e della casa di Maria, per i risvegli muscolari ed in generale per 3 settimane che ho sognato per anni calcando i campi in cemento prima, ed i parquet poi, delle "minors" di casa nostra.

Come al solito, sveglia prima del sorgere del sole. Il volo diretto della Turkish parte da Fiumicino alle 11 ed è meglio non correre rischi. Così supero il "tappo" di Lunghezza prima che si scateni il solito inferno di automobili, scooter, camion, bus che attorno alle 7 cercano di entrare a Roma. Alle 8 sono a Fiumicino: un po’ in anticipo, ma sereno perché il "mostro" e cioè il Grande Raccordo Anulare non è riuscito a inghiottirmi e a provocarmi nessun tipo di stress.

Fila ancora inesistente al banco check-in della Turkish Airline e veloce camminata verso il controllo  di sicurezza. Anche qui solo pochissime persone e addirittura nessuno al controllo passaporti. Davvero una situazione insolita in un grande aereoporto come Fiumicino, anche se devo dire che, da presuntuosi come siamo noi italiani in genere, continuiamo a considerare lo scalo di Roma a livello dei migliori "hub" europei. Invece, avendone visti diversi in giro per l'Europa, osservo che, purtroppo, ci troviamo abbastanza indietro a livello di infrastrutture.

Nella lounge, spizzico qualcosa e leggo qualche quotidiano che ormai, da un po’ di tempo a questa parte, non fanno altro che assomigliare sempre più ad un magazine di gossip. Ci sono più pagine sulle indagini al Presidente del Consiglio, che sulla situazione in Egitto e tutto quello che ne conseguirà a livello di stabilità internazionale e non un accenno, se non un trafiletto di 4 righe, alla notizia che il prezzo del barile di petrolio è tornato sopra a quota 100 dollari e che probabilmente già da domani il prezzo della benzina salirà ancora, nonostante il barile acquistato oggi verrà lavorato, trasformato e messo in commercio forse tra mesi, con una evidente speculazione di qualcuno, a cui però mai nessuno vuole fare i conti in tasca.
 
Mi domando: riusciremo a far capire ai nostri politici che dello loro beghe, dei loro bunga-bunga, delle loro case a Montecarlo, dei loro conti correnti e dei loro privilegi, ne abbiamo fino alla cima dei capelli? Ora che ormai, pare, più di 3 famiglie su dieci non riesce più a pagare il mutuo a fine mese (e la situazione andrà a peggiorare a breve con l'imminente rialzo dei tassi d'interesse).
O dobbiamo arrivare al punto di non ritorno, come accaduto in Argentina non più di 10 anni orsono?

Volo tranquillo ed in orario, atterraggio ad Istanbul e cielo azzurro con un sole brillante, ma temperatura da farti gelare le orecchie (2 gradi),  con un vento che ti taglia la faccia. Ed atterrato capisci perchè Fiumicino è un piccolo aeroporto. Un’ora di coda al controllo passaporti nonostante almeno 20 varchi operativi (a Roma solo 1) e passeggeri che arrivavano a frotte da ogni parte: russi, cinesi, giapponesi, americani, asiatici, africani… insomma una vera babilonia di lingue, di abbigliamenti, e - perchè no - anche di odori!

Ritirato il bagaglio, corsa in taxi in hotel, doccia, un po’ di internet, sperando che qualcosa sia cambiato in meglio in Italia (povero illuso!) e cena in hotel,  troppo stanco per prendere un taxi e farmi portare in qualche ristorante  di Komkapi per gustare un po’ di pesce. Recupererò il giorno successivo.

Il mattino dopo, colazione alle 09.30 e incontro con i due colleghi Milita, serbo di Novi Sad di origine Montenegrine e Dani da Malaga, con i quali decidiamo di andare a fare il solito giro al Gran Bazar e pranzare lì attorno. Lo shuttle bus dell'hotel parte alla 10.30, così ce la prendiamo comoda e, tra un cornetto ed un caffé turco, facciamo conoscenza con uno dei camerieri, che subito si presenta come tifoso del Fenerbahce e ci illustra tutte le novità della squadra, con l'aggiornamento della lista infortunati ed i nuovi arrivi in casa della squadra locale.

La giornata è veramente fredda, ma il sole ed il cielo invitano ad una piccola escursione tra le piccole vie di Sultanamet e la larga piazza che unisce Santa Sofia e la Moschea Blu.
Non siamo molto lontano dai nostri amici Josef e Halil del Gran Bazar e guarda un po’, li troviamo fuori dai loro negozi, come se fiutassero  nell'aria che stessimo arrivando.
Come al solito è più per il piacere di incontrarli, bere con loro un caffé turco o un te, che per comprare qualcosa (la mia taglia, con queste braccia un po’ fuori dalla norma, li mette sempre in difficoltà!).
 
Così scambiamo 4 chiacchiere sul loro business, sui giapponesi che sempre più numerosi si fanno vivi al Gran Bazar e sulla loro grande passione: il calcio. Trascorriamo piacevolmente quasi 2 ore, bevendo caffé, spremuta di arance e melograno e apprendendo che le 2 squadre di Istanbul di Eurolega - Efes e Fenerbahce - hanno sfondato ampiamente i 20 milioni di Euro di budget e sono pronti ad investirne degli altri, pur di arrivare alle prossime Final4 di Barcellona. Il rischio è che si incontrino nei quarti di finale dei play-off per una serie a 5 partite che assicura Jozef sarebbe "memorabile"!

Pranziamo velocemente con del kebab e torniamo in hotel per la siesta, in onore di Dani. Appuntamento alle 18.45 con il Commissario della partita, che ci passerà a prendere per portarci alla Sinan Erdem Arena.

Come non provare un piccolo, piccolissimo brivido, attraversando una delle porte  di ingresso dell'Arena e sembrare di essere nato e vissuto in quel posto. Qualcosa è cambiata, non ci sono più gli stand del merchandising, le bandiere dei paesi partecipanti, la gigantesca lounge dove si poteva mangiare di tutto e di più. La zona riservata ai volontari e  alla polizia, proprio di fronte lo spogliatoio degli arbitri è stata smantellata e sui muri sono comparse delle gigantografie con il Primo Ministro Erdogan, immortalato sugli spalti dell'Arena durante i campionati del Mondo, come per trasmettere alle persone che verranno in futuro, qualcosa di quei giorni indimenticabili.

Durante il riscaldamento pre-gara mi è parso di essere sempre rimasto li, nascosto sotto quella tribuna immensa, ad aspettare questo momento, come se questi mesi non fossero mai passati. Ho ricordato i più piccoli dettagli del pre-partita della Finale dei Mondiali, con la tensione e l'adrenalina che, più si avvicinava la palla a due iniziale, più si facevano sentire - come le migliaia di tifosi turchi che gremivano all'inverosimile l'Arena - nel cuore, nella testa , nelle gambe. Che bella e indescrivibile emozione!

E sbucare in campo, dal tunnel telescopico, mi ha provocato un piacevole ricordo, come di qualcosa di conosciuto.

Manco a dirlo, il palazzo era pieno: tutto colorato e con i tifosi in maggioranza vestiti di maglie giallo-blù e calorosi come al solito. La gigantesca tribuna stampa che durante i Mondiali ospitava circa 1.000 inviati aveva lasciato il posto ad un vero e proprio "muro" di tifosi del "Fener", che saltavano e cantavano incitando i propri giocatori e facendogli sentire tutto il loro incoraggiamento. Un vero spettacolo di sportività.

La partita è stata molto piacevole. Lo Zalgiris è riuscito ad imbrigliare la squadra di casa per gran parte della gara, tanto che a metà partita le due squadre erano sul 41 pari. Nel secondo tempo, grazie ad alcune giocate e ad un paio di bombe di Ukic, alla solida difesa e ad una montagna di rimbalzi di Turkcan, il Fenerbahce è riuscito ad assicurarsi la vittoria.

Prossima settimana, riposo per le competizioni internazionali. Sono in programma le Final8 di Coppa Italia a Torino, con Raduno Arbitrale di metà stagione compreso.
 
Solo un breve intermezzo, il diario riprenderà presto.

Un caro saluto a tutti.
 
LA PARTITA
Fenerbahce Ulker 85
Zalgiris Kaunas 70
 
ARCHIVIO > I viaggi precedenti.
 
Puntata 01 del 9 dicembre 2010. SPAGNA. Vitoria.
 
Puntata 02 del 16 dicembre 2010. BELGIO. Charleroi.
 
Puntata 03 del 30 dicembre 2010. SPAGNA. Las Palmas e Valencia.
 
Puntata 04 del 3 gennaio 2011. SPAGNA. Las Palmas (la ripetizione).
 
Puntata 05 del 19 gennaio 2011. LITUANIA. Vilnius.
 
Puntata 06 del 26 gennaio 2011. FRANCIA. Le Mans.
 
Luigi Lamonica
Stampa    Segnala la news

Condividi su:




Focus on Roseto.com
Roseto.com - Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere. - Registrazione al Tribunale di Teramo N. 540 Reg. Stampa del 19.08.2005.
Direttore responsabile: Luca Maggitti   Editore: Luca Maggitti   Partita IVA 01006370678
© 2004-2024 Roseto.com | Privacy | Disclaimer Powered by PlaySoft